Questa guida non è una cosa difficile da usare.
Vuole essere semplicemente un rapido riferimento
per gli utenti di ft2, e soprattutto
FT2, ovvero fast tracker 2 (per scaricare da questo sito una dell ultime versioni clicca
qui), fa parte della grande famiglia dei "tracker" musicali per computer.
Volendo riassumere in maniera molto, ma molto succinta, si può affermare che
i tracker sono dei programmi per fare musica (che generalmente usano campionamenti, ma non è
questo
che li caratterizza) che utilizzano un interfaccia a 'tracce'. Le tracce non sono altro che dei 'contenitori'
dove viene registrata una parte del pezzo che si vuole comporre. Poi il programma le sovrappone
tirando
fuori il pezzo bello e pronto. Facile, no?
Fast tracker 2 svolge appunto questa funzione. E' utile, abbastanza professionale, e, soprattutto, facile
da usare.
Ok. Cominciamo.
Innanzitutto per usare ft2 si deve:
a) avere ft2 (scaricatelo cliccando qui)
b) avere almeno un suono campionato.
c) avere una scheda sonora installata
d) avere voglia di suonare
Supponiamo che tu non abbia nemmeno un suono campionato: che fare? Non c'è bisogno
di strapparsi i capelli e di mettersi a piangere. Innanzitutto perchè ti prenderebbero per pazzo, e poi, anche se non lo sai, di suoni campionati
ne hai sicuramente nel tuo computer: infatti per campionamento si intende nient'altro che un suono in
formato .iff, .wav oppure .smp (il formato dei campionamenti di ft2), e non posso credere che sul tuo hard disk
non ci sia nemmeno un .wav. Se hai la scheda sonora ce ne hai sicuramente almeno uno, quello che
usa il programma di installazione della scheda per testarla. Quindi devi solamente cercarlo.
In caso volessi dei campionamenti decenti, puoi scaricarti un modulo (in pratica è un pezzo, ma ft2
preferisce chiamarlo modulo. Chissa perchè..) da usare come default (clicca qui
: ci sono la batteria e vari tipi di basso). Per cominciare va più che bene.
In ogni caso in giro per la rete ne puoi trovare a pacchi (cerca su qualche motore tipo
FTP SEARCH).
Ora supponiamo che tu abbia tutto ciò che serve per usare ft2.
Benissimo! Allora facciamo un pezzo, che aspettiamo?
Per prima cosa carica ft2 (ovvio, no?).
Bene, ora devi cominciare ad orientarti nel pannello dei comandi (lo chiameremo così, anche se
un po'
impropriamente).
Dunque, la parte che occupa più spazio nello schermo è quella delle tracce. Probabilmente non vedi
nient'altro che delle colonne vuote con dei numeri all'estrema sinistra e all'estrema destra.
Ogni colonna è una traccia, e
i numeri (scritti in ordine crescente con la numerazione esadecimale, cioè in base sedici) servono
come punto di riferimento: in pratica ti indicano in che posizione in senso "cronologico" (cioè nel
trascorrere del tempo nella battuta) si trova la nota (che per ora non hai ancora inserito) del campionamento
da suonare.
A sinistra trovi vari pulsanti, varie scritte, delle finestrelle (un po' più su della metà dello schermo)
una tabella (in alto a sinistra) e il logo di ft2. Per ora, tanto
per cominciare a prendere confidenza con ft2, clicca sul logo. Niente di che, d'accordo, ma meglio di niente.....
Impareremo ad usare passo passo i comandi di questa parte dello schermo.
A destra in alto c'è un altro riquadro nero, diviso orizzontalmente in due. Nella parte alta c'è
la tabella
degli strumenti, in quella bassa quella dei campionamenti (di cui ci occuperemo dopo). Se
stai usando
il mio default vedrai delle scritte del tipo 'batteria', 'slap bass', 'basso campionato' ecc.
Al centro ci sono una serie di pulsanti di grande utilità, anzi indispensabili. Impareremo a conoscerli
uno per volta.
Il pulsante più importante è quello con su scritto Disk op., ovvero disk operation.
Prova a premerlo:
la finestra sulla sinistra sparirà per lasciare spazio ad una nuova. Quest'ultima è suddivisa verticalmente
in due finestre: in quella a destra puoi vedere una lista di files o directory (cartelle), od entrambi.
A sinistra ci sono:
- dei pulsanti dal chiaro significato (tipo delete, rename, save ecc.)
- una lista di strani nomi, tipo module, track, pattern, sample ecc.
- per ognuno degli strani nomi di cui sopra, una estensione ( .wav, .smp, .iff, .xm e via dicendo).
Quello che per ora si vuole fare è caricare un campionamento od un modulo per poi poter
comporre un pezzo. Allora clicca a sinistra sul tipo di file che intendi caricare (modulo o campionamento;
fast tracker chiama sample i campionamenti, perciò per comodità anche noi da adesso in poi li
chiameremo con tale nome. In fondo è il loro nome inglese..), scegline l'estensione nella parte in basso
(l'estensione è la parte che sta
dopo il nome del file. Ad esempio l'estensione del file default.xm è xm. Indovina qual è quella
del file ding. wav, ben conosciuto dagli utenti windows..). Ora nella parte sinistra vedrai delle directory
listate; cliccandoci sopra arriva a quella che contiene la sample od il modulo che vuoi caricare. Ora,
se stai caricando un modulo (.xm) cliccaci sopra. Se stai caricando una sample, clicca col tasto sinistro
del mouse (il destro sortirebbe un altro effetto, anzi, vedi che succede se lo premi) sulla riga 01 della
finestra degli strumenti (quella in alto a destra). Ora torna all finestra di disk op e carica la sample.
Da quanto avrai oramai capito, disk op. svolge tutte le funzioni che riguardano la gestione dei files.
E se sei poco più intelligente di me (acuni dicono che non ci vuole molto..), allora sicuramente ti sarai
già ambientato in questa finestra. Scopriremo in seguito che tipo di files sono quelli chiamati track,
pattern ecc. (moduli e sample oramai si puo dire che li conosci!).
In questa finestra si gestiscono gli strumenti. Una volta caricata la sample, vedrai che se clicchi con
il tasto sinistro sulla riga 01, la linea si evidenzierà, e nella finestra sample (quella immediatamente
sotto) vedrai nella riga 00 il nome della sample che hai caricato. Cliccando con il tasto destro
nella finestra strumenti potrai dare un nome al tuo strumento (o cambiare il nome ad uno strumento già esistente).
Fallo subito! Casomai avessi caricato il mio modulo 'default.xm', allora vedrai nella finestra strumenti
nomi del tipo batteria, slap bass ecc., e nella finestra sample nomi del tipo cassa.smp, crash.smp ecc.
Se poi ti capitasse di fare pezzi (vedrai fra poco come) con molti strumenti, anche in questo caso ft2
ti viene incontro: ne puoi avere una miriade. Basta infatti premere i pulsanti alla destra della finestra strumenti
(quelli con su scritto 1-8 9-10 ecc. ecc.)
per avere altri banchi a disposizione. E se questi non bastassero (a chi mai è capitato?) puoi averene
altri premendo SWAP BANK.
Ma veniamo al dunque. Perchè ben due finestre per poter individuare il suono di uno strumento?
Il fatto
è che spesso dei singoli strumenti usano più di una sample. Per esempio la batteria del mio modulo 'default.xm'
usa molte sample: una per la cassa, due per il rullante, una per il crash e molte altre. Quindi per ogni
strumento i programmatori di ft2 hanno sentito il bisogno, giustificato, di poter utilizzare più samples.
A noi quello che interessa è che se vuoi usare più di una sample per uno strumento, devi:
a) selezionare lo strumento nella tabella strumenti
b) selezionare la prima riga nella tabella sample
c) caricare una sample
d) selezionare la seconda riga nella tabella sample
e) caricare una sample
f) e cosi via....
Per poter dire a ft2 come gestire le varie sample di uno strumento bisogna saper usare l'INSTRUMENT
EDITOR. Ma questo lo vedremo dopo, nell'omonimo paragrafo.
Perfetto.
Ora sei pronto per fare il tuo primo pezzo.
Clicca sullo strumento che vuoi utilizzare e fai una prova. Premendo il tasto 'q' della tastiera del tuo
computer dovresti sentire qualche suono.
Se non senti nulla ci sono varie possibilità:
a) Sei sordo
b) non sei sordo
Se non sei sordo, allora qualcosa non va nei settaggi di ft2 oppure nella scheda sonora del tuo computer.
Per capirci qualcosa coi settaggi, vai al paragrafo che parla della configurazione (pulsante Config).
O forse ti sei dimenticato qualche particolare tipo attaccare le casse al computer, accenderle, attaccare
la spina, o le hai attaccate in modo sbagliato. Insomma, vedi tu, ma procedi in questo modo: controlla prima
le casse, poi i settaggi, e poi la scheda sonora.
Se sei sicuro che tutto vada bene (settaggi e hardware siano a posto), allora hai caricato una sample che
ha uno spazio vuoto troppo lungo all'inizio, o è addirittura vuota. Caricane un altra.
Oppure prova a premere TAB sulla tastiera del tuo computer
(capirai fra poche righe a che serve questo tasto).
Supponiamo che tu non sia sordo e, anche se hai trovato difficoltà, sia riuscito a risolverle. Allora sicuramente
spingendo il tasto 'q' sentirai un qualche suono. Se non lo senti subito, abbi pazienza, aspetta uno o due
secondi.
Questo è il suono che vuoi inserire nella tabella nera che occupa metà schermo.
Tale 'tabella' è costituita da tracce (le colonne). Al centro puoi vedere una barra. Se spingi il tasto
TAB sulla tua tastiera noterai che un cursore (in questo caso è un rettangolo nero) si muove su tale
barra. Questo cursore è fondamentale.
La sua posizione ti indica il punto in cui stai inserendo una nota del tuo strumento.
Bene, ora premi la barra spaziatrice sulla tua tastiera. Il contorno dello schermo dovrebbe diventare più
chiaro.
Se questo non succede la cosa più probabile è che il contrasto del monitor sia troppo basso.
Aumentalo. Se non è così prova a ridimensionare lo schermo. Oppure gioca con le rotelle (o i pulsanti)
del tuo monitor mentre premi ad intervalli regolari la barra spaziatrice. Potrebbe anche non servire,
ma regaleresti comunque alcuni momenti di sano divertimento a chi ti vede. Se sei certo che non sia il
monitor, potrebbe essere la barra rotta. Se non è nemmeno questo, compra (in ordine, mi raccomando):
una zampa di coniglio, un ferro di cavallo, un cornetto rosso (non di plastica, quelli non valgono niente),
un nuovo monitor e della buona droga per mandare via questo pesante senso di frustrazione.
Quando il contorno diventa chiaro, ft2 ti sta dicendo una cosa ben precisa (che ci vuoi fare, i computer parlano
così..): "SEI IN MODALITA' INPUT", ovvero puoi inserire delle note.
Puoi inserirle tramite la tastiera del computer,
che risulta essere organizzata come quella di un pianoforte. Infatti partendo da 'z' fino a 'm' (naturalmente
suppongo tu stia usando una tastiera italiana. Tuttavia negli altri casi la cosa è del tutto analoga) hai le
note DO RE MI FA SOL LA SI, se procedi sulla stessa fila di tasti. I tasti della fila superiore sono i
diesis (#) e i bemolle (b). Ad esempio 's' è Do# (oppure REb).
Attenzione perchè ft2 chiama le note col
loro nome inglese ( A=LA, B=SI, ......, G=SOL).
Il tutto si ripete sulla fila della lettera 'q' e in quella superiore. Facile, no?
Se dunque premi, che ne so, la lettera 'w' in modalità input, allora sulla traccia dove hai posizionato il cursore
(lo sposti premendo TAB, ti ricordi? SHIFT+TAB lo sposta all'indietro) compare, in corrispondenza del
cusrsore stesso, il nome della nota che hai appena suonato e, per così dire, 'registrato'.
Se non compare alcuna nota anche se stai in modalità input allora vai nel capitolo che parla del pulsante
config e leggi ciò che riguarda il multichannel edit.
(Tutte le
volte che inserisci una nota, il cursore 'va in giù' di uno spazio o più. Questo dipende da un comando
ben preciso.
Il comando Add.
Si trova nella parte sinistra dello schermo (fai sparire, se necessario, la
finestra di disk op. cliccando nuovamente su pulsante disk op.), e dice ad ft2 di quante linee deve
andare avanti ogni volta che inserisci qualcosa nella traccia (dico 'qualcosa' perchè, come vedremo
dopo, nelle tracce non vengono inserite solamente le note). Va da 0 a 16 e si cambia premendo
i pulsanti con le freccette al lato della finestrella.
Già che ci siamo, comincia a prendere confidenza
anche col tempo (cosa fondamentale nella musica, e non solo in quella..). Il comando BPM stabilisce
il tempo a cui vuoi suonare il tuo pezzo. L'unità di misura è la stessa del metronomo (battiti al minuto).
Appena sotto puoi vedere un altro comando,chiamato Speed. Speed sta per velocità: volendo essere tecnici
si dovrebbe dire che questo comando indica il numero di tick (una specie di unità di misura che
il computer usa per misurare il tempo) per ogni riga del pattern (ovvero un pezzo del
brano che stai componendo), ma in parole povere ti basti sapere che anche questo comando agisce
sul tempo del pezzo che stai componendo: più la speed è bassa, più il tempo è veloce (lo so, è
piuttosto strano da capire). Per avere un tempo in BPM che si avvicini al reale, si deve
settare la speed a 06.
Ok, ora che hai settato i bpm, la vel, e hai inserito le note, non senza aver prima
smanettato un po' con add.
e con la tastiera per capire bene dove si trovino le note, sei pronto a sentire quello che hai fatto:
premi play song (o play pattern, in questo caso è la stessa cosa) e gustati il tuo capolavoro.
E' bellissimo? Allora sei un nuovo Mozart.
Fa pietà? Normale, pensa che c'è gente che dopo aver lavorato ore e ore su un pezzo ha dei risultati
simili.
E' questione di allenamento.
Ora che hai fatto il tuo primo pezzo (bello o brutto che sia) sei un musicista vero. Ti servono, tuttavia,
alcune nozioni in più (riguardo ft2) per migliorare i risultati. E questo ci porta direttamente al prossimo argomento.
Se sei un 'newbie' del fast tracker hai il privilegio di poter saltare alcuni paragrafi di questo capitolo. Infatti se vuoi essere in grado di fare un pezzo bene e subito è inutile che ti leggi tutte le funzioni dei pulsanti di ft2. Leggi solamente lo stretto indispensabile, e cioè i paragrafi sul sample editor e sull'instrument editor (ma questo lo puoi anche saltare..). Poi vai sparato a leggere tutto ciò che riguarda le tracce...
Bene. Ora che hai capito come si compone un pezzo (perlomeno a grandi linee) ti serve la materia
prima: i suoni.
Generalmente si fa così: se hai le idee ben chiare su che suono ti serva, e pensi che qualcuno sulla
faccia della terra l'abbia già usato (cosa molto probabile se, per esempio, stai cercando un suono comune
come la cassa), allora con ogni probabilità sta sulla rete.
Datti quindi da fare: cerca ft2, oppure .xm, su tutti i motori di ricerca. Vai su
FTP SEARCH, chiedi a chi ti pare che possa averli..Insomma, cerca di rimediarlI sulla rete.
Ricorda inoltre che se hai un buon wav editor in grado di manipolare in maniera profonda i suoni,
allora puoi anche cercare un suono simile a quello che ti serve, e lavorarci su, modificarlo ecc.
Può capitare, però, che :
a) Nessuno ha il suono che tu cerchi
b) anche se qualcuno ce l'ha, tu sei in grado di riprodurlo, e devi solo campionarlo.
In questo caso ft2 mette a disposizione dei propri utenti uno strumento potente. Il Sample editor.
Cosa devi fare per aprirlo? Facilissimo: clikka sul pulsante "Sample ed."
Vedrai che la schermata delle tracce sparirà per lasciare posto ad un'altra. Questa è appunto la schermata
del sample editor.
Quando si clicca su sample editor questo visualizza (tra le altre cose) la forma d'onda (i suoni sono
onde, e ft2 le disegna, forse in maniera un po' stilizzata, ma le disegna...)della sample
che è attiva (cio quella che risulta essere evidenziata nella finestra delle sample). Se la sample attiva è una
sample vuota (cioè nessun suono) allora non comparirà nulla.
Ok, facciamo allora il primo campionamento.
Intanto assicurati di avere le cose necessarie:
a)il microfono attaccato alla presa MIC della tua scheda sonora
(se vuoi campionare la voce o qualsiasi altra cosa a cui seva il microfono) oppure
b)lo strumento che vuoi campionare attaccato alla presa LINE IN della tua scheda sonora.
Se tutto è apposto, clicca sul pulsante "sample" (ovviamente il sample editor deve essere attivo).
Si aprirà una nuova finestra. Ora parlando nel microfono o suonando lo strumento attaccato al LINE IN,
dovresti vedere la forma d'onda in questa finestrella muoversi. Funziona?
Se nulla succede assicurati che:
a)il microfono o lo strumento che stai usando per campionare (per es. una tastiera) non siano rotti.
b)i cavi non siano difettosi
c)tutti i volumi siano alzati
d) i collegamenti siano giusti.
e) la sbarra del volume di questa finestrella non stia a zero (quindi aumentala).
f) sui bottoncini in basso a destra sia selezionata la presa da dove stai registrando (LINE IN o MIC)
Se ancora non funziona, forse sono i settaggi di ft2. Per capirci qualcosa coi settaggi, vai al paragrafo
che parla del pulsante "Config.".
Se invece tutto funziona, allora sei pienamente in grado di campionare. Tanto per fare una prova, clicca sul
pulsante "sample" (cavolo, tre pulsanti uguali....ma d'altronde come li potevano chiamare?). Il puntatore
del mouse (la freccetta) si dovrebbe trasformare in una clessidra o in una sveglia. Questo vuol dire che
ft2 stà campionando. Dai! E' il tuo momento! Emetti qualche suono che ft2 possa campionare!
Una volta che hai fatto, premi di nuovo il pulsante "sample". La finestrella sparirà, e davanti ai tuoi occhi
dovrebbe comparire la forma d'onda del suono che hai campionato.
Se premi il pulsante "Wave" ft2 suonerà il tuo campionamento. Vedrai allora una sbarra verticale
che avanza
da sinistra a destra. Questa sbarra legge in ogni punto la frequenza del tuo campionamento e te la
risuona, o, in altre parole, indica la posizione sulla forma d'onda di quello che stai
ascoltando dalle casse.
Ok, ora che hai visto che sei in grado di campionare, facciamo un altro campionameto, magari lo stesso,
ma fatto in maniera più decente.
Ripremi dunque il pulsante "sample". Si riaprirà la finestrella: studiamola.
Sulla sinistra (in basso) ci sono alcuni bottoncini. Premi LINE IN se vuoi registrare dalla presa LINE IN oppure
MIC se vuoi registrare da dalla presa MIC. Premi poi 8 o 16 bit se vuoi registrare ad 8 o a 16 bit.
Il mio consiglio è di registrare a 16 bit. La qualità del suono è assai migliore. Al centro c'è la barra del
volume. Questa regola il volume della registrazione. Attenzione perchè di solito il volume che
si sente quando si suona non è lo stesso a cui ft2 registra. Quindi, in generale, con una preamplificazione
bassa o inesistente (cioè se il vostro suono prima di arrivare alla presa del line in o del mic subisce
degli aumenti di volume bassi o non ne riceve affatto),
conviene mettere tale barra al valore massimo. Questo inconveniente può essere ovviato abassando ogni volta
le casse o settando un volume di uscita più basso nella finestra "config" (vedi omonimo paragrafo).
A destra troverai una barra che indica la frequenza di campionamento. Mettila al massimo e il suono
sarà di buona qualità.
Tieni presente che all'aumentare della frequenza di campionamento e della risoluzione (8 o 16 bit)
aumenta anche la dimensione (in byte) della sample. Attenzione, dunque.
Un ultimo possibile problema che potresti trovare è quello di avere spazio insufficiente per il
campionamento che vuoi fare (in pratica ti si chiude la finestra prima che tu abbia finito di suonare il campionamento).
Per risolvere questo problema vai (tanto per cambiare) al paragrafo sul pulsante config, dove
si parla della DPMI memory.
Ore che sai tutto su questa sotto-finestra, passiamo alla finestra vera e propria del sample editor.
Se hai campionato il suono di certo ne vedrai la forma d'onda. Generalmente, però, quando si campiona
un suono, si lascia all'inizio uno spazio vuoto (perchè non si fa a tempo a suonare la
nota da campionare immediatamente dopo aver premuto il pulsante "sample"). Questo
spazio va levato, poichè quando nel pezzo inserisci una nota di un campionamento, hai bisogno
che tale nota suoni subito, non un secondo (o fosse anche 1/10 di secondo) dopo.
Bisogna quindi fare in modo di levare lo spazio vuoto prima della forma d'onda vera e propria.
Ft2 ti permette di fare questo. Se infatti evidenzi la parte che non ti serve (lo puoi fare tenendo premuto
il pulsante sinistro del mouse mentre ti muovi sulla finestra della forma d'onda), la puoi levare premendo
il pulsante CUT. La funzione di questo pulsante è proprio quella di tagliare la parte evidenziata.
Ft2 chiama la parte evidenziata "range", perciò faremo così anche noi (i soliti pecoroni....).
Se vuoi invece tenere quello che sta nel range, allora premi CROP. Eliminerà tutto il resto.
COPY serve a copiare ciò che si trova nel range (lo mette in memoria). Quando vorrai incollare quello
che hai copiato, premi PASTE. Attenzione perchè paste incolla le cose da copiare nel punto in cui
si trova la barra veticale nella finestra della forma d'onda (puoi spostare la barra cliccando con il mouse
in tale finestra).
RANGE ALL evidenzia tutto il campionamento.
SAVE RNG. salva con estensione smp o wav o iff quello che sta nel range.
Con il pulsante SHOW R., ft2 visualizza nella finestra della forma d'onda solo quello che è selezionato
nel range. Per vedere il resto puoi o spostarti (con la barra sotto tale finestra) oppure premere
SHOW ALL, che torna alla visuale tutto-schermo, o ZOOM OUT, che ingrandisce ogni volta
di un po' la parte visualizzata,
sino ad arrivare alla visuale tutto-schermo.
In basso, sulla sinistra, c'è una microfinestra che indica la nota che si sta suonando; cambiandola
cambierà anche la tonalità del campionamento. Sotto c'è il pulsante STOP, per fermare un campionamento
che sta suonando. Per farlo suonare si può fare in vari modi:
con WAVE si suona tutto il campionamento, con RANGE si fa suonare tutto ciò che sta nel range,
con DISPLAY tutto quello che è visualizzato.
C'e poi il pulsante VOLUME, che (come è ovvio) lavora sul volume: premendolo esce una finestra che
chiede di quanto si voglia aumentare o diminuire (in percentuale) il volume iniziale e finale
del range selezionato.
Premendo "Get Maximum scale", ft2 mette automaticamente il valore di amplificazione al valore più
alto a cui il suono non viene distorto. Ma ti assicuro che anche aumentandolo un po' il suono
non si distorce poi tanto. Attenzione perchè il pulsante VOLUME varia il volume solo nel range selezionato.
Se comunque devi aumentare di molto il volume, non conviene farlo con VOLUME, ma cercando
di regolare al meglio tutti i volumi con l'instrument editor (ne parleremo dopo)
o agendo anche, se necessario, con gli effetti
di volume (anche questi saranno trattati dopo...).
Supponiamo che il suono che hai campionato ti piaccia, ma sia troppo corto. Che fare? Ft2 ha la
risposta anche a questo problema (ci avresti mai creduto..?). Invece di campionare un suono più lungo
(cosa che, oltre che far occupare maggior spazio al pezzo, risulta talvolta impossibile.) si
può dire a ft2 di rileggerlo da un certo punto in poi. Procedi così:
premi uno dei bottoncini FORWARD o PING PONG in basso al centro. Ora se guardi bene all'estrema
sinistra della finestra della forma d'onda, noterai che ci sono (in alto e in basso) due triangolini
(molto simili a due freccette). Clicca su quello in basso e, tenendo premuto, muovi il mouse.
Ti sarai sicuramente accorto che stai muovendo una barra verticale. Fai lo stesso con il 'triangolino'
in alto e posizionalo dove vuoi. Premendo wave ti accorgerai che ora il suono continua, rimbalzando da
una barra all'altra. Se hai premuto Ping pong vedrai proprio la barra del suono rimbalzare. Se hai
premuti FORWARD, essa andrà in loop ricominciando a leggere il suono dalla barra sinistra quando arriva
alla destra.
AArghh, che mostruosi giochi di parole. Ma nella pratica risulta essere tutto più semplice
ed evidente.
L'abilità nell'usare il forward e il ping pong sta nel riuscire a mettere in loop il
suono senza sentire alcun rumore estraneo: spesso infatti si sentono dei fastidiosi tick nei punti
di loop (ovvero dove ci sono le barre 'coi triangolini'). Per eliminarli si debbono muovere le barre con
il mouse, oppure, per un settaggio più preciso, agire sulle due micro-finestrelle in basso a destra,
quelle dove c'è scritto REPEAT e REPEATLEN. La prima indica il punto dove si trova la barra a destra.
La seconda indica la lunghezza della ripetizione (del loop). Il tutto, ovviamente, tanto per incasinare di più il tutto, in esadecimale (ti ci abituerai subito, vedrai).
Quello che devi riuscire a fare per togliere i ticckettii fastidiosi è cercare di rendere continua la
forma d'onda; se dunque usi ping pong cerca di mettere le due barre di loop nei punti in cui l'onda
raggiunge altezza massima ( o minima, è lo stesso); se usi forward, devi fare in modo che l'onda finisca
come comincia: è quindi buona norma prendere, anche qui, i punti 'di massimo' o di 'minimo' in entrambi
i punti di loop.
C'è inoltre un pulsante che serve proprio per ammorbidire i rumori sgradevoli nei punti di
loop: è XFADE. Infatti prendendo un range intorno ad uno dei due punti di loop, tale pulsante agisce
in maniera da abbassare il volume intorno ad entrambi i punti.
Un altro modo ancora per modificare la sample è quello manuale. Ft2 ti permette di cambiare la forma
d'onda con il mouse: sulla finestra della froma d'onda, tieni premuto il tasto destro del mouse e muovilo;
quello che stai disegnando è proprio l'onda!! Naturalmente per non fare cose troppo grossolane e imprecise conviene sempre
zoomare la parte che si vuole cambiare (anche più volte, se encessario). Per farlo puoi procedere così:
prendi il range della parte che vuoi cambiare e premi show range. Ora ripeti questa operazione fino a che
sulla finestra della forma d'onda non appare solo la parte che vuoi modificare manualmente, e poi modificala.
Che ne pensi?
Tutto questo ti sembra difficile? Non ti preoccupare, nemmeno io che lo sto spiegando
l'ho capito molto bene, e nemmeno quelli che l'hanno programmato. Prima o poi ti capiterà
di scoprire che il tuo cervello sa ogni cosa sul funzionamento di ft2 ed intuitivamente riuscirà a fare tutto,
mentre tu non ci hai ancora capito un acca.
Capita.
Ora che sei capace anche di campionare, registra dei suoni, suoni qualsiasi (lo scarico del tuo vicino,
il cane che abbaia, la mucca che fa muu, il merlo che fa mee...), mettili in loop, alza, abbassa il volume,
fai tutte le prove che vuoi, e quando sei certo che nessun suono potrà mai più sfuggire
al tuo diabolico controllo, leggi tutto quello che riguarda il pulsante...
No, dai, non ti avvelenare. Qua le offese non centrano. Quello che ai appena letto
significa semplicemente (?) Sample Editor Extension. Ovvero altre opzioni di gestione delle sample,
in caso quelle di prima non ti fossero bastate.
Se è la prima volta che usi ft2 e che sfogli questa guida, allora ti consiglio di andare avanti: è meglio
che non intasi il cervello con 10.000 informazioni tutte insieme e che
impari prima a mettere i suoni nelle tracce e a divertirti facendo qualche pezzo carino, poi,
SE NE HAI BISOGNO, torna a leggere qui.
Ok, l'hai voluto tu.
Cominciamo.
Quandi si clicca su S.E.Ext copaiono 2 finestre:
1) La solita finestra del sample editor con la forma d'onda ecc.ecc.
2) una nuova finestra sulla sinistra.
E' proprio quest'ultima quella di cui ci occuperemo ora.
Le funzioni principali sono quelle di copia e di scambio di strumenti o sample, che
si possono attivare
premendo COPY INS. (per copiare uno strumento), o COPY SMP. (per copiare una sample) oppure,
analogamente, i due pulsanti XCHGINS. e SCHGSMP. (per scambiare uno strumento o una sample).
Quello che bisogna capire è il modo in cui ft2 si orienta per capire qual è la sample (o lo
strumento) da copiare e quale quella IN CUI copiare.
Semplice: si può indicare a ft2 la sample/strumento sorgente
(quella che deve essere copiata) cliccando, nella finestra sample/strumenti, sul numero corrispondente
che si trova nella colonna adiacente ai nomi delle sample/strumenti. Quella di destinazione
sarà invece quella che è evidenziata nella finestra vera e propria; quella dove si può inserire il nome,
per intenderci.
Funziona in modo simile il pulsante MIX SMP. che mixa nella sample/strumento destinazione le due
sample/strumenti sorgente e destinazione. Cliccando su tale pulsante esce fuori una finestra che chiede
il valore del mixaggio. Basta impostarlo e il gioco è fatto.
Ci sono poi i pulsanti sulla sinistra; spieghiamo a che servono.
Il primo è CLR C. BUF che cancella quello che si è memorizzato nel buffer con il comando copy
del sample editor. Per copie di sample molto voluminose effettuate con FT2 sotto
w95 (dove hai la memoria RAM limitata) risulta utile per non ritrovarsi
a non poter inserire pattern perche' la memoria DPMI e' esaurita.
C'è poi BACKW. che rivolta l'onda evidenziata nel range da destra a sinistra. Il pulsante
CONVERT trasforma la visualizzazione della forma d'onda cambiandola da variabile signed ad unsigned.
questo significa, che le due striscie al di sopra e al di sotto della linea orizzontale al centro della finestra
della forma d'onda vengono scambiate. CONVERTW serve per cambiare l'ordine di
memorizzazione dei bit
da Motorola ad Intel, e può servire nel raro caso in cui si importino delle sample a 16 bit da un
computer che monta Motorola ad uno che monta Intel.
Un'altra eredità culturale dell'ambiente non PC ibm conpatibili è il pulsante RESAMPLE, che
c'era già nella versione per amiga di ft2. Questo devrebbe servire a
cambiare la nota di un campionamento (gli esperti direbbero 'cambiare il pitch'). Ma sui pc non sembra
essere efficente. Per cambiare il pitch vedremo che ci sono altri modi più efficenti.
Troviamo poi un comando simpatico, l'ECHO. Quando si preme questo
pulsante compare una sottofinestra che chiede di impostare la profondità dell'echo,
il numero di volte
che si deve sentire l'echo e la
'sfumatura'. L'ultimo pulsante di cui parleremo (anche perchè non ce ne sono altri) è il MORPH. Questo
comando copia una sample in tutte righe (attenzione: le righe
della finestra sample, non di quella strumenti) su cui è incisa una sample, sino
a quella indicata (quella che si deve inserire quando si apre la sottofinestra) mixandola 'un po'' (solo
mr fasttracker sa quanto..) con
la sample contenuta nella riga.
Bene, ora che sei venuto a conoscenza di tutte queste belle funzioni, che di certo avranno fatto di
te una persona più felice, torna a comporre col fast tracker. Sei un musicista, megalomane di musica col
computer, non ricordi?...
Questo pulsante è uno degli strumenti più potenti che ci mette a disposizione
mr Ft2.
Cliccaci sopra. Sparirà la finestra delle tracce e comparirà quella dell'instrument editor. Come di consueto
la analizzeremo.
Tieni presente che tutto quelllo che viene settato in questa finestra definisce il suono dello strumento
per l'intero pezzo (non per una parte, una traccia, un pattern...). Se, per esempio, metti il
vibrato molto alto, il tuo strumento 'vibrerà' in tale maniera per sempre (forse il tono è un
po' troppo apocalittico, ma il concetto è quello:-)).
Prima di tutto ci sono (in alto a destra) i settaggi del VOLUME, del PANNING, e del TUNE. Il volume,
come è ovvio, dice a ft2 a che volume dovrà suonare questo strumento in condizioni normali, ovvero
se non subentrano dei comandi che, durante il pezzo, indicano di alzare o abbassare il volume. E'
quindi conveniente NON metterlo al massimo: infatti con il volume al massimo non potrai alzare
il volume durante il pezzo (il volume di uno strumento non può mai
avere un valore maggiore di 40), se non agendo sulla sample amplificandola
(ma questo ha moooolti altri inconvenienti).
Il panning setta quello che sullo stereo di casa tua viene chiamato balance o (in italiano) bilanciamento.
Serve quindi per spostare l'intensità del segnale (in pratica il volume) da sinistra a destra e viceversa.
A valori bassi di panning corrisponde un balance spostato a sinistra. Per valori alti il contrario.
80 è il valore a cui il segnale arriva con uguale intensità ad entrambi i canali (come al solito ti troverai
a spaccarti il cranio con l'esadecimale..)
Il tune cambia il tono. E' un po' come le chiavi della chitarra e del basso (e dell'ukulele, e del banjo,
e del sitar.....). Serve per intonare bene un campionamento spesso capita di avere, ad esempio,
un Mi che non è proprio un Mi, ma un po' più basso. Tune risolve la situazione. E comunque un
comando da usare con parsimonia. Anzi, da usare una volta sola a pezzo.
Tecnicamente legge più o meno velocemente la sample, e questo lo fa anche
quando suoni, per esempio, in Re un suono campionato in Do. Ma con il tune tale velocità
aumenta di valori molto molto piccoli (se ti interessa, per aumentare di 1/2 tono un suono bisogna
leggere più velocemente di un fattore 0.059.. la sua onda. Ma questo me l'ho appreso da mr Pitagora,
che in gioventù non si gingillava solo coi triangoli rettangoli...).
Altri comandi che riguardano il cambiamento di tono sono i pulsanti in basso a destra: HALFTONE
UP/DOWN serve per alzare/abbassare il suono di 1/2 tono. OCTAVE UP/DOWN alza/abbassa il suono
di un ottava.
Sopra a tali pulsanti si trovano degli altri settaggi. Il Fadeout indica con che velocità si deve
abbassare il volume del suono da quando una nota non viene più suonata (si dice lo stato di key-off).
Per esempio quando
su una tastiera musicale un tasto viene premuto e poi rilasciato.
I settaggi successivi riguardano tutti il vibrato. Tanto per chiarire le idee, il vibrato è un effetto che
cambia la modulazione (il tono, oppure il tune, chiamalo come vuoi) di un suono in modo
quasi impercettibile. Il Vib. speed indica con quale velocità si debba variare la modulazione.
Il Vib. depth indica invece quale sia la massima profondità di variazione di modulazione.
Il Vib. sweep indica dopo quanto tempo (in tick) dal momento
in cui la nota viene suonata il vibrato debba assumere i valori di cui sopra. E' una specie di
fadeout al contrario (quindi un fadein:-)) per il vibrato. Infine i pulsantini con quelle strane figure
accanto (rappresentano la forma d'onda!!!) cambiano la forma d'onda del vibrato. E' inutile
spiegarli. Fai molte prove e cerca di capire a orecchio le differenze.
Passiamo ora ad analizzare le due finestre sulla sinistra.
Quella in alto (quella del 'volume envelope') indica come varia nel tempo il volume della sample quando essa
viene suonata. Non è altro che un grafico, quindi se vedi una linea che sale il volume sale, se scende
viceversa. Per attivarla si deve clikkare sul pulsante in alto a destra (volume envelope).
Questo comando si rivela molto utile perchè può rendere un suono campionato con una
intensità di volume costante, molto più realistico. Pensa agli strumenti a corda, che (come si può sperimentare nella
realtà) quando vengono pizzicati hanno un volume molto alto, e poi piano piano si abbassa.
Per regolare, dunque, il 'volume envelope' basta clikkare col mouse sui 'puntini bianchi' e
modellarsi quindi il proprio volume. Se i 'puntini' non bastano, o sono troppi, si possono aggiungere
(al massimo possono essere 11) o togliere coi pulsanti ADD e DEL. Ci sono poi delle forme d'onda
già settate, che puoi richiamare con i pulsanti 'predef':1, 2..., 6. Se vuoi memorizzare una forma
d'onda tua (o per meglio dire un inviluppo), clicca su uno di questi pulsanti
con il tasto destro del mouse, e ft2 capirà...
Tanto per informazione, mr FT2 dice nel suo help che 1 pixel (i pixel sono l'unità di misura
della risoluzione di uno schermo, e nella pratica rappresentano il puntino più piccolo
che il monitor è in grado di visualizzare) di tale grafico corrisponde ad un tick, quindi a 125 BPM
il grafico rappresenta i primi 6 secondi di sample. Se la durata della sample è maggiore di
quanto venga visualizzato nel grafico (questo succede tutte le volte
che c'è un loop, ad esempio), allora il pezzo che 'sta fuori' ha un volume (costante)
corrispondente
all'ultimo valore di tale grafico. E' per questo che ft2 ci mette a disposizione un paio di opzioni proprio
interessanti.
La prima è il SUSTAIN. Si attiva cliccando sul
pulsante 'sustain'. Serve a mantenere il suono ad un volume costante, fino a che il tasto non
viene rilasciato (o fino a che la nota non suona più, o 'passa allo stato di keyoff', come sarebbe
più corretto dire), e allora entrano in gioco il fadeout e la parte di envelope dopo il SustainPoint
o la parte di envelope chiusa in un eventuale env.loop (di cui ora parleremo). Si
può decidere a che punto far entrare il sustain
semplicemente aumentando il parametro 'point' (sotto il bottone del sustain).
Si può anche mettere in LOOP (premendo Env.loop) la forma d'onda; attenzione però, perchè il
loop è di tipo forward, cioè arrivato
al punto di fine ricomincia dal punto di inizio. Entrambi questi punti si possono settare agendo sui
parametri 'start' e 'end' (sotto il pulsante di env.loop).
La finestra sotto, quella del 'pannig envelope', funziona esattamente come quella del volume, con
la differenza che gestisce il panning (il balance) dello strumento. E' un effetto molto
'ad effetto' (scusa i brutti giochi di parole..) se viene usato con strumenti synth.
Ora c'è la parte più divertente ed utile: la tastiera del pianoforte che vedi raffigurata nella parte in basso dello
schermo. Ti sei chiesto a che serve? Semplice. Grazie a questa ingegnosa interfaccia si possono
abbinare campionamenti diversi a tasti diversi (però si parla sempre dello stesso strumento!),
cliccando col tasto sinistro del mouse sul tasto
del pianoforte a cui si vuole associare la sample che risulta evidenziata.
Di solito si fa l'errore
di mettere una sola sample per strumento, anche se tali campionamenti riguardano
tutti un unico strumento (se non hai le idee ben chiare su come gestire le finestre 'sample' e 'strumenti'
vai al paragrafo relativo a questi argomenti).
Cerchiamo di chiarire tutto con un esempio: supponiamo che si voglia fare lo strumento 'batteria', con
la cassa su C-5 (Do) e il rullante su D-5 (Re).
Poichè risulta scomodo avere ogni pezzo di tale strumento (la cassa , il rullante...etc.) su
uno strumento diverso della
finestra strumenti (occupa spazio e confonde le idee), conviene:
a) scrivere su una riga della finestra strumenti 'batteria' (ti ricordi come? Click
col tasto destro del mouse...)
b)caricare le sample che servono a fare tale strumento nella finestra sample
(ovviamente con lo strumento 'batteria' evidenziato)
c) una volta aperto instrument editor, evidenziare la sample di cassa e cliccare sul tasto C-5 (Do) del
pianoforte;
evidenziare la sample di rullante e ciccare sul tasto D-5 (re) del pianoforte.
d)gioisci perchè hai fatto li tuo primo drum kit.
Come avrai notato, sui tasti del pianoforte compaiono i numeri relativi alla sample associata
ad ogni tasto.
Benissimo. Ora che sei capace ad usare instrument editor stai un passo avanti nel diventare un vero mago del fast tracker2.
Se sei un principiante, però, salta direttamente alla sezione circa le tracce. Mi raccomando....meglio una
sample oggi che uno strumento domani (?...patetico, vero?).
....Che può significare? Si, hai indovinato...Instrument Editor Extension.
Anche questo è un paragrafo che dovresti leggere solo se pensi di usare il MIDI
con ft2 oppure solo dopo aver acquisito un po'
di dimestichezza con ft2. Fai tu.
Premendo questo pulsante vedrai (come di consueto) aprirsi una nuova finestra.
Questa serve per far 'parlare' ft2 con lo standard MIDI, e il concetto fondamentale
è che si può:
1) registrare con una tastiera MIDI (o qualsiasi altro strumento MIDI) usando le sample di ft2
2) mandare il segnale in output su una tastiera, un expander o qualsiasi altra periferica MIDI,
facendo suonare il pezzo con i suoni di tale periferica.
Per registrare con una tastiera musicale (che ha il vantaggio, rispetto alla tastiera del computer, di dare a
ft2 informazioni riguardanti anche la velocity e il pitchbend di ogni nota) basta premere
RECORD SNG o RECORD PTN. a seconda delle necessità.
Analizziamo dunque la finestra, tenendo presente che i settaggi che fai agiranno sullo strumento
evidenziato nella finestra strumenti:
nella parte superiore ci sono due pulsantini, INSTRUMENT MIDI ENABLE, che dice a ft2 di mandare il
suono in output anche sulla periferica midi, e MUTE COMPUTER, che 'ammutolisce' il computer.
La parte sottostante modifica i settaggi output che riguardano il canale, il program change e il
bending:
-MIDI transmit channel: cambia questo valore per dire su che canale (della periferica
MIDI in output)ft2 deve mandare le note
dello strumento evidenziato nella finestra strumenti.
-MIDI program: questo valore dice alla periferica MIDI in output che program change (strumento) usare
nel canale settato con il comando precedente.
-Bender range: dice alla (tanto per cambiare) periferica MIDI in output li valore massimo del pitchbend.
Questo comando serve a ft2 per trasmettere correttamente i valori del portamento e del tone-portamento.
E questo è tutto.
Ricorda però che un vecchio detto Zen recita: usare il midi con il fast tracker è come
voler amplificare una chitarra elettrica usando il microfono del 'canta tu' (come sarebbe a dire che non
ci credi? E' vero...l'ho letto su Play B...ehm....su Pillole Di Saggezza, volevo dire).
Ecco un comando che può essere considerato un estensione ulteriore dell'instrument editor.
La sua funzione è semplice, e probabilmente, premendo il pulsante Transps. avrai già capito
da te a che serve.
Tuttavia, per completezza, lo analizzeremo.
Lo scopo di transps. è di trasportare, per l'appunto, una traccia/pattern/pezzo(song)/blocco(block)
(ricordiamo che per block si intende la parte evidenziata di un pattern) di un ottava (con il pulsante 12up/12dn)
oppure di mezzo tono (pulsante up/dn). Per farlo basta premere uno di tali pulsanti sulla riga corrispondente
alla parte dove apportare il cambiamento (song, block, pattern, track).
Si può scegliere se apportare il cambiamento su tutti gli strumenti (cambiando i settaggi nel riquadro
all instruments) o solo sullo strumento la cui scritta è evidenziata (riquadro current instrument).
E questo è tutto.
Anche qui ci troviamo di fronte ad una funzione che solo i supergeni intellettualoidi maghi
secchioni possono capire:
premendo tale pulsante comparirà una finestra dalla complicatissima interpretazione.
Proprio per questo penso che l'unica cosa che si possa fare è tradurla in italiano.
A te il compito di riuscire capire...speriamo bene.
Premi il pulsante ZAP.
*****Richiesta di sitema*****
****Devastazione totale di.....****
-Instrument (cancella tutti gli strumenti e le loro sample lasciando intatta la struttura del pezzo, le note nelle tracce, i pattern ecc.).
-Song (cancella tutta la struttura della canzone, le note, i pattern ecc. lasciando intatti gli strumenti. Un comando che si usa spesso).
-All (ambo le cose suddette, ovvero tutto. premendo all ti ricompare una finestra 'vergine' di ft2).
-Cancel (come se tu dicessi a ft2:'no, scusa mi sono sbagliato, lasciamo perdere...').
Spero che tu abbia ancora qualche neurone intatto dopo lo sforzo disumano che sicuramente avrai
fatto per entrare nella logica astratta del pulsante Zap!
(I miei neuroni si sono bruciati
quasi tutti dopo 3 sec....).
Probabilmente anche i supermaghi di ft2 usano queste funzioni molto raramente. E probabilmente
lo fanno solo per la soddisfazione di saper usare anche questo pulsante...:-)
Tuttavia esistono. Cerchiamo quindi di capirne il significato.
A proposito, dimenticavo, questo paragrafo è totalmente OFF-LIMITS (proibitissimo) ai principianti di ft2, ok?.
Dunque, l'opzione instrument remapping (Instr. remap) serve a rimappare uno strumento, ovvero a
'scambiarlo' con un altro. Come al solito lo strumento vecchio e da cambiare è quello che ha il numero
(nella finestra strumenti) evidenziato, quello nuovo è quello che ha il nome evidenziato. I pulsanti
sotto la scritta New number indicano se si vuole rimappare lo strumento in una traccia (track), un
pettern (pattern), nell'intera canzone (song) o nella parte evidenziata (block).
Ora viene il bello: il masking.
Questo comando viene usato per dire a ft2 che cosa copiare quando si effettuano operazioni di
copia su qualche nota del pattern (ad esempio quando si copia con alt+F4 una parte evidenziata nel
pattern). Infatti, al contrario di quando si potrebbe pensare, l'operazione di copia e di buffering (ovvero
l'inserire quello che si è copiato in una memoria temporanea chiamata 'buffer') non è proprio
semplice, immediata od automatica. Si può dunque dire a ft2 quali 'elementi' della
nota (o delle note) sorgente (quelle che, nell'esempio di prima, sono evidenziate) copiare nel buffer.
Ma andiamo con ordine.
Come sai per copiare una parte (evidenziata) del pattern, questa prima viene memorizzata
nel buffer (con il comando
copy), e poi copiata, o per meglio dire incollata (con il paste) dove vuoi tu. Nelle tre colonne vicino
al pulsante Masking Enable (che deve essere premuto se vuoi che tale funzione sia abilitata) si possono
abilitare o disabilitare alcune specifiche funzioni su cui il copy (colonna con la C) e il paste (colonna
con la P) agiscono. Per esempio se voglio che venga copiato nel buffer solo il nome della nota ma
non lo strumento ad essa abbinato, allora nella colonna C l'unico bottone ad essere segnato dovrà
essere
'Note'. E se voglio che dei dati nel buffer vengano incollate solo le informazioni riguardanti la
'volume 'column', allora nella colonna P l'unico bottone ad essere segnato sarà 'Volume column'.
Chiaro?
Penso di no, ma spero di si. E poi armeggiando
un po' con questi pulsanti e copiando a destra e a manca i pezzi di un pattern vedrai che tutto
risulterà più evidente. Comunque, se per caso ti fosse presa una
crisi di masochismo, ecco anche le spiegazioni
relativa alla colonna T:
T significa transparency. 'E allora?', mi dirai. E allora T gestisce la sovrascrittura di dati nulli (o non
dati, o dati inesistenti, o niente....insomma, chiamalo come vuoi) sopra dati che abbiano un valore.
Esempio. Se stai copiando un pattern in cui la 'volume column' non ha valori, sopra un pattern in
cui, invece, la volume column ha dei valori ben definiti, allora segnando il bottone volume column
nella colonna T, il pattern finale che ti uscirà fuori sarà composto da tutte le note, gli strumenti ecc.
del pattern sorgente più i valori della volume column del pattern destinazione.
Per fissare le idee immagina il buffer come un foglio bianco dove copiare il testo:
"Guarda che esempi idioti mi tocca sorbire. Ma chi è quel demente che ha scritto 'sta guida?"
Attraverso l'opzione masking io posso decidere che cosa copiare del testo sul mio foglio bianco.
Posso dire ad esempio di voler copiare solo le vocali. Allora il testo SUL BUFFER (nella fattispecie
il foglio bianco) sarà:
" ua a e e e i i io i.........."ecc. ecc.
Ora posso decidere di copiare tale testo su una pagina bianca del mio diario. Tale pagina, essendo bianca,
riporterà questo testo in maniera identica. Questo era un esempio grossolano di copy e paste
con i filtri del masking.
Supponiamo ora che io decida di copiare tutto il testo originale sul foglio bianco, e poi di trascriverlo
su una pagina del mio diario su cui ci sia scritto:
Stasera mi metto le glemm al pizzo (è un dialetto che si parla nell'Armenia del sud).
A questo punto posso decidere se sovrascrivere completamente il testo del foglio bianco (che in
effetti ora non è più bianco:-))
a quello del mio diario, oppure se, ad esempio, in corrispondenza degli spazi lasciare il testo originale
del diario, come se il foglio bianco (ex bianco, ripeto) avesse in corrispondenza di tali spazi dei
buchi che lasciano trasparire le lettere sul diario. Allora il testo risultante sarà:
Guardaache esempilidiotimmiltoccaosorbire......... etc. etc.
Hai le idee ben confuse? Vedi la nebbia? Ti è venuta la febbre a quaranta? Tremi? Hai i brividi?
Ti è esploso improvvisamente un attacco di emorroidi inaspettato?
Allora hai la lebbra.
Se invece non ci hai semplicemente capito nulla, è normale. Come ho già detto l'abilità sta nel
far capire al proprio cervello le cose, senza esserne coscienti. Dopo un po' vedrai che la mente
sfuggirà al tuo controllo. Succede....con Ft2....
Le tracce sono l'ambiente dove inserire le 'note' per creare il pezzo. Forse ti stai domandando
perchè chiamare tracce delle cose che tanto rassomigliano a colonne nere.
Questo nessuno lo sa. Sono anni che si fanno dibattiti e incontri al vertice ma nessuno è riuscito
a scoprire l'arcano. Comunque a noi, in questo caso, interessa seguire pedissequamente la
dicitura che tutti usano. Ci semplifica di molto le cose. Perciò le chiameremo tracce anzichè colonne, ok?
Bene.
Le tracce rappresentano il numero massimo di suoni che ft2 può suonare contemporanemante.
Infatti, ad esempio, con 10 tracce, posso inserire al massimo 10 strumenti sulla riga 1, e quindi
posso ottenere una 'polifonia' di 10 note. Attenzione perchè in questo caso polifonia vuol dire il
numero massimo di sample che si possono suonare contemporaneamente. Se infatti campionassi
il coro dell'Antoniano mentre canta papaveri e papere e lo inserissi su una
sola traccia, si avrebbe una polifonia (nel senso vero della parola) di ben più di 10 strumenti (in questo caso voci)
con
una sola traccia. Chiaro?
Probabilmente no, ma non fa niente. Capirai dopo. O forse mai. Chissene.
Ogni traccia è composta da una serie di numeri in colonna. La prima colonna di numeri è quella che a noi interessa,
poichè è nella prima colonna che vengono visualizzate le note che ft2 suona istante
per istante.
La seconda colonna è detta 'volume column' e visualizza il volume attuale a cui verrà suonata la sample
in quella traccia. La terza è la colonna degli effetti. Per maggiori chiarimenti circa queste due colonne
leggi la sezione sugli effetti.
A fianco delle tracce puoi notare dei numeri che, come ho già detto, rappresentano le righe. Queste indicano
a che punto del pezzo stai inserendo le tue note. Una specie di spartito.... (mi sentisse qualche
musicista serio mi lincerebbe..).
Ora fai una prova con un campionamento qualsiasi. Inseriscilo in questa maniera:
- posizionati con il cursore nero sulla traccia 0, nella riga 00 (lo puoi fare muovendolo orizzontalmente con
TAB o SIFT+TAB e verticalmente con le frecce direzionali).
-passa in modalità input (premi la barra spaziatrice)
-inserisci un C-5
-vai alla traccia successiva (ma sulla stessa riga) e inserisci un E-5
-vai alla traccia successiva (ma sulla stessa riga) e inserisci un G-5
-vai alla traccia successiva (ma sulla stessa riga) e inserisci un C-6
-vai alla traccia successiva (ma sulla stessa riga) e inserisci un E-6
-basta.
Premendo play song o play pattern dovresti sentire un suono quasi gradevole. Se non accade è perchè
la tua sample non è il campionamento di un suono a frequenza costante (cioè non è il campionamento
di una nota fissa, ma di una nota che cambia tono (o pitch)).
Nel provare ad inserire tali note puoi aver incontrato i seguent problemi (leggi ciò che segue anche se
non li hai riscontrati):
1) non ti bastano le tracce; in questo caso premi il pulsante ADD (l'ultimo della fila di sinistra), e come
per magia le tue tracce aumenteranno. Le puoi vedere spostandoti col cursore o muovendo la
barra in fondo allo schermo. Il pulsante che gli sta vicino, il SUB, invece le diminuisce.
2) non sai come suonare un C-6; sulla tastiera del computer sono rappresentate 2 ottave (quella che
parte da 'z' fino a 'm' e quella che va da 'q' a 'u') e mezzo (dalla 'i' fino a 'invio/enter'). Tuttavia
ft2 può suonare dall'ottava 0 alla 8. Come fare? Facile: con i tasti funzione puoi decidere che ottava
associare alla tastiera. Premendo F1 viene associata l'ottava '0' a partire dalla 'z' e l'ottava
'1' a partire dalla 'q'. premendo F3 viene associata l'ottava '2' a partire dalla 'z' e l'ottava
'3' a partire dalla 'q'. E così via..
Hai già imparato le funzioni di due nuovi pulsanti. Ricordale; specialmente la seconda ti sarà assai
utile nel comporre i tuoi pezzi.
Strettamente connessa alle tracce è la finestra a sinistra in cui vengono visualizzate le forme d'onda
di ogni traccia quando si ascolta un brano. Qui si possono 'zittire' alcune tracce durante l'ascolto
cliccando col tasto sinistro del mouse. Si possono inoltre settare le tracce come tracce di registrazione,
ma gquetso argomento è trattato in maniera più specifica nel capitolo sul pulsante config dove si
parla del multichannel record/edit.
Se non hai incontrato problemi, tanto meglio così.
Se però ti sei accorto del fatto che i tuoi pezzi non possono andare
oltre una certa lunghezza perchè le tracce sono piene e non ci sono più righe dove scrivere le note,
Allora passa al paragrafo successivo. Dovrebbe aiutare.
Ok, è arrivato il momento di introdurre i concetti fondamentali circa la struttura di un pezzo su ft2.
Procedendo in maniera per così dire decrescente si hanno:
- i MODULI: non sono nient'altro che i pezzi che fai con ft2 ovvero i file salvati con estensione .XM.
Questi comprendono strumenti, tracce, note...insomma, tutto.
- i PATTERN: sono i blocchi da cui è formato il tuo pezzo. E su questi ho intenzione di insistere:
grazie alla struttura in pattern si ha la possibilità di dividere logicamente il tuo pezzo e di fare ripetizioni,
reiterazioni, loop ecc.
Procediamo come al solito con un esempio. Sarà tutto più facile.
Immagina che, dopo aver caricato ft2, tu abbia creato un motivetto molto breve, che ti piacerebbe usare come ritornello,
ed in mente hai un pezzo che potrebbe andare bene come strofa.
Che fare? Facile: la vedi la finestrella in alto a sinistra? Premi il pulsante INS accanto ad essa. A questo punto
compariranno degli altri numeri nella finestra. Ora premendo le freccette (presumibilmente la freccetta in basso)
della sbarra accanto alla finestra, posizionati sui numeri più in basso.Premi poi la freccetta verso
l'alto sotto il pulsante INS. Il numero in basso come vedi è cambiato (da 00 00 a 00 01), e se ci
fai caso anche le tracce sembrano essere sparite. Che è successo? Forse hai perso il tuo
pezzo (ma cominciamo a dire pattern, tanto per entrare nella mentalità) su cui avevi tanto sudato?
Niente di tutto ciò.
Come probabilmente avrai già intuito, hai semplicemente cambiato pattern, passando dallo 00 allo 01.
Certo, sarebbe stato più comodo chiamare i pattern con nomi quali 'strofa' e 'ritornello'..ma che ci vuoi fare,
ft2 è fatto così, gli piacciono i numeri.
La finestra in pratica funziona così: i numeri a sinistra indicano la posizione in cui si trova il pattern
indicato
dal numero sulla destra (rileggi questa riga e rifletti).
Con le freccette sotto il pulsante Ins si può cambiare il pattern in una certa posizione, mentre con
la barra accanto alla finestra ci si posiziona al punto voluto.
Altre opzioni utili per la gestione dei pattern sono PTN. e LN. Modificando il parametro ptn. si cambia il pattern
visualizzato (quello su cui stai lavorando). Agendo su Ln, invece, si modifica la lunghezza del
pattern.
Con EXPAND e SHRINK si può raddoppiare o dimezzare la dimensione del pattern. Tieni conto che
se utilizzi tali opzioni su un pattern non vuoto, tutti i tempi verranno raddoppiati (o dimezzati
nel caso di shrink).
Quindi se, ad esempio,
hai messo un C-5 sulla riga 00 e un D-5 sulla 01, premendo expand otterrai C-5 sulla riga 00 e D-5 sulla
riga 02.
Le ultime due funzioni (per ora) che tratteremo sulla gestione dei pattern sono SONGLEN, che agisce sulla
lunghezza della canzone (modulo) e REPSTART, che dice a ft2 da che punto deve ricominciare
a suonare il pezzo una volta arrivato alla fine.
Da quanto avrai già capito, il modulo non è altro che il tuo pezzo, composto da tante 'sottounità' che
ft2 chiama patterns. La grande comodità di questo modo di operare è che un pattern può essere usato
molte volte senza bisogno di essere reinserito. Forte, no?
Bene, adesso che sei in grado di comporre un pezzo intero e composito, passa al paragrafo successivo
e leggi quanto più puoi. Se ti stufi, però, passa avanti, e tornaci al momento opportuno.
In questo paragrafo tratteremo dei tasti funzione. Per completezza li metteremo tutti. Tuttavia cerca di capire
quali sono quelli più utili a te, tenendo presente che in ogni paragrafetto quelli messi per primi sono quelli che riteniamo
più usati.
Sono di certo indispensabili quelli che agiscono sul pattern.Ma andiamo con ordine..
Bhè, questo capitolo lo devo ancora scrivere....wait....:-)
come sopra!
Bene, questo è il capitolo sulla configurazione di ft2 (come del resto risulta ovvio dal titolo).
Per accedere al pannello di configurazione devi premere il pulsante config (anche questo era evidente nel titolo!).
Ma cerchiamo di capire qualcosa in più delle informazioni che sono date nel titolo.
Dunque, la configurazione è proprio una bestia nera.... (dai, non ti far venire un esaurimento nervoso,
sto scherzando.....).
Cominciamo con ordine.
Quando premi config ti si apre una finestra nella parte superiore dello schermo. Cominciamo ad analizzarla
dalla colonna di sinistra:
in questa colonna puoi accedere a diversi menu di configurazione premendo i pulsantini 'I/O Devices' ,
'Layout', 'Miscellaneous'. Nella parte inferiore ci sono pulsanti dal chiaro significato: servono a caricare, salvare
una configurazione oppure uscire dal pannello config.
Ce ne è uno che io consiglio di lasciare sempre
attivo: l'autosave, che salva automaticamente la configurazione ogni volta che si esce da FT2.
Vediamo ora di capire che funzioni ci sono nel menu I/O devices.
Questo menu è uno dei più importanti, ed è il primo che devi venire a leggere se hai problemi con
il funzionamento della scheda sonora.
Nei campi 'output device' e 'sampling device' devi selezionare la scheda sonora che utilizzi per riprodurre
i suoni e quella che usi per campionarli. Nella maggior parte dei casi le selezioni saranno uguali, poichè
generalmente si usa la scheda sonora sia per campionare che per riprodurre i suoni. Inoltre nel 90%
di questa maggior parte dei casi dovrai selezionare Sound Blaster.
Insomma, se hai appena comprato il computer e non sai dove mettere le mani seleziona Sound Blaster
in entrambi i campi. Poi continua a leggere e se trovi ancora problemi, allora forse no hai la Sound Blaster.
Se non sai a chi chiedere sfoglia tutti i manuali che ti hanno dato col computer oppure chiedi a chi te
lo ha venduto. Insomma, vedi tu, ma cerca di capire che scheda hai!
I campi 'Gravis Ultrasound', 'Sound Blaster', 'Soundplayer' e 'Speaker' riguardano tutti il settaggio
della scheda sonora (non nel caso di 'speaker' che è il pc speaker, ovvero l'altoparlantino 'di serie' a
tutti i computer).
Per quanto riguarda la Sound Blaster, i problemi maggiori si hanno generalmente nel settaggio degli irq
etc. etc. Devi assolutamente riuscire a capire come è settata la tua scheda sonora. Puoi procedere in
due modi:
a) ottenere quaste informazioni dalla utility di configurazione della sound blaster (anche i cloni più scadenti
generalmente ne hanno una), oppure andare nelle proprietà di sistema di windowz 59 (clicca su avvio/impostazioni/pannello
di controllo/sistema/gestione periferiche/controller audio, video, gioco/sound blaster) e vedere i settaggi
correnti.
b) andare per tentativi, tenendo presente che cambiando il parametro 'Port' ti si potrebbe anche impallare
(bloccare, detto in itaGliano) il computer. Di solito se ti si muove il mouse allora la port è quella giusta.
Per quanto riguarda la soundplayer il disocrso è abbastanza simile, con il vantaggio che si hanno solo
tre scelte diverse!
Per lo speaker, seleziona l'opzione con cui si sente meglio il suono (e in ogni caso: ma se sati usando
ft2, perchè non ti compri una scheda sonora decente? Nel momento in cui sto scrivendo, si possono
trovare delle buone Sound Blaster a poco più di 50.000!)
Nel campo 'Mixing device control' ci sono tre importanti settaggi:
1) Interpolation. L'interpolazione è un procedimento usato per "indovinare" le frequenze (sconosciute) comprese in
un intervallo di valori conosciuti. Nella pratica questo dovrebbe servire a migliorare la risoluzione del
suono. Su alcune macchine lente questo settaggio, se attivo, potrebbe rallentare o spezzettare l'esecuzione
del brano.
2)16-bit mixing. Devi cliccare qua se vuoi un missaggio a 16 bit. Come al solito, a prescindere dal
significato matematico o 'algoritmico' di tale opzione, senti se il suono migliora o no.
3)Amp. Serve per amplificare il volume nella fase di missaggio. Ho visto che talvolta il suono, a parità
di volume, risulta essere più pulito se si abbassa il master volume (di cui parlerò fra pochissimo) e
si alza questo parametro.
C'è poi il campo 'mixing frequency', dove si può settare la frequenza di riproduzione di ogni traccia.
Tieni conto che a 44 kHz (ipoteticamente) si ha un suono di qualità CD (ma dipende dalla qualità delle sample
che stai usando).
Nel campo Frequency table devi scegliere la tavola di frequenze usata da Ft2. Tra linear e amiga frequency table c'è una differenza
importante: nella linear f. t. quando si usa il pitch bend (l'effetto 'portamento', che è trattato nella sezione relativa agli effetti)
l'aumento percentuale di
frequenza dipende solo dal parametro in input (ovvero da quanto dici a Ft2 di pitchare la nota). Nell'amiga f. t.
l'aumento percentuale non dipende solo dal parametro in input ma anche dalla frequenza che si
vuole pitchare. In ogni caso l'amiga f. t. è stata tenuta per compatibilità con i mod fatti su amiga, perchè
il metodo più naturale e più intuitivo (per il compositore) di pitching delle note è quello usato dalla
lineaer f. t.
Infine il master volume serve a settare il volume generale, mentre 'maximum DPMI memory' è
un opzione usata per la compatibilità con winzowz 69 (?) ed il suo metodo di gestione
di memoria. Se non è selezionato, Ft2 fa da solo, ma è meglio selezionarlo per avere tutto sotto
controllo.
Metti questo parametro ad un valore abbastanza elevato, (14Mb ad esempio) oppure potresti incorrere
in spiacevoli inconvenienti quali, ad esempio, poco spazio disponibile per la registrazione di una
sample.
Passiamo ora al menu 'layout' (clicca nella colonna a destra su layout).
Qui gli autori di Ft2 si sono sbizzarriti. C'è una montagna di opzioni (utili e non). Le descriverò
moolto brevemente.
Nel campo 'Pattern Layout':
Pattern Stretch regola la distanza tra una riga e l'altra nelle tracce
Hex Count regola la numerazione (decimale o esadecimale) delle colonne di riferimento a destra e a
sinistra, nelle tracce
Accidential puoi scegliere se indicare come diesis (#) o bemolle (b) i semitoni
Show zeroes mostra gli zeri nelle colonne degli strumenti nelle tracce
Framework toglie il framework (i bordini) nella finestra delle tracce
Line number colors scegli se avere una linea ogni quattro evidenziata di bianco oppure no
channel numbering toglie i numeri delle tracce
Nel campo 'mouse shape':
no comment.
Nel campo 'Pattern modes':
show volume column mostra o nasconde la colonna del volume
Maximum visible channels regola il massimo numero di canali visibili
Nel campo 'Pattern Font':
ri-no comment.
Nel campo 'number of stars':
bhè, riguardo a questa opzione ci sarebbe molto da dire. Io, prima di riuscire a capirne l'utilità (sono
moolto lento) ci ho messo un po', e poi non è nemmeno educativo spiegare ogni cosa: quindi cerca di
scoprirlo da solo. Se poi vedi che ti viene la peste bubbonica, l'esaurimento nervoso, l'ittero ostruttivo
le emorroidi (che non mancano mai) e nonostante tutto non hai ancora capito cos'è 'sto number of
stars, mandami una mail (ma anche assegni in bianco
sono ben accetti).
Gli altri campi:
Puoi scegliere tra vari colori dell'interfaccia e, se usi lo user-defined, puoi modificare ogni variabile.
Bello no?....o no?......mmmmmmmhhhhh........
Passiamo ora al menu 'Miscellaneous':
il campo mouse sensivity setta la sensibilità del mouse, mentre il Dir. sorting priority setta l'ordinamento
dei file in disk. op. Se è settato su ext allora Ft2 ordina in ordine alfabetico prima le estensioni dei file e poi,
in ogni blocco di file con la stessa estensione, i file stessi. Se invece è settato su name ordina semplicemente
i file in ordine alfabetico, senza tener conto della loro estensione.
Ci sono poi pulsantini di grande utilità:
Sample cut-to-buffer, se selezionato, memorizza nel buffer le sample che vengono cancellate (ovviamente
il contenuto del buffer viene sovrascritto, quindi se memorizzi una sample e poi ne cancelli una, nel
bufferci sarà non la sample memorizzata bensì quella cancellata).
Pattern cut-to-buffer: idem con patate (lo diceva sempre mia nonna.... chissà che vuol dire..... mha....)
per quanto riguarda il pattern.
Kill notes at music stop interrompele note che si stanno suonando quando si preme stop.
File overwrite warning ti avverte prima di sovrascrivere un file (consigli di tenerlo sempre attivo).
Il campo 'keyb. layout' seleziona il tipo di tastiera usata. Come vedi non è presente qualla italiana......arrrgh!!
Vediamo ora il campo Rec./Edit/Play: prima di esaminarne i comandi bisogna dire che Ft2 permette di editare
o registrare (con il rec. song o rec. pattern) su più tracce. Le tracce dove si edita/registra sono quelle
che, nella finestra a sinistra al centro dello schermo (quella dove compaiono le forme d'onda traccia per traccia
quando si ascolta un brano), sono segnate con la scritta rec. Per selezionarle come tracce di
registrazione si deve cliccare con il tasto destro del mouse sulla finestrella relativa alla traccia.
Ora vediamo i comandi:
-Multichannel record fa registrare (quando si preme record song o record pattern) su tracce differenti (sempre però quelle selzionate come tracce di registrazione).
-Multichannel "keyjazz" significa che se suoni sulla tua tastiera del computer mentre il tuo pezzo sta in play, saranno varie le tracce usate per riprodurre tale suono, non verrà quindi usata solo quella su cui è il cursore.
-Multichannel edit: in modalità input, o edit (cioè quando premi la barra spaziatrice ed il bordo dello schermo diventa bianco) non mette le note solo sulla traccia dove si trova il cursore ma le "distribuisce" in maniera assortita su tutte le tracce selezionate come tracce di registrazione.
-Record keyrelease notes: registra (quando si lavora con la tastiera midi) il keyrelease, ovvero quando si lascia il tasto. Sulle tracce questa azione viene visualizzata come un rettangolino (ti ricordo che puoi fare questa cosa manualmente in modalità input premendo caps lock).
-Quantize: quantizza (cioà mette a tempo) le note registrate con la tastiera midi.
-Change...:cambia la lunghezza del pattern quando viene cancellata una o più linee
-Allow midi in program change: permette a ft2 di riconoscere il comando midi "program change"
Nel riquadro più a destra ci sono varie opzioni strettamente correlate all'uso id ft2 con una tastiera midi:
-Midi Enable: abilita l'uso del midi e decide quali canali usare
-Record transpose/velocity/aftertouch: decide se registrarei parametri "transpose" , "velocity" o "afertouch".
-Vel. At. sensivity: regola la sensibilità della velocity e dell'aftertouch.