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transistorTRANSISTOR

La parola transistor è la contrazione di transfer resistor(resistore di trasferimento). Questa terminologia, introdotta dai primi sperimentatori, tende a sottolineare come, in determinate condizioni di funzionamento, questo dispositivo si dimostri in grado di trasferire, sostanzialmente immutata, una variazione di corrente da una resistenza bassa ad un valore più elevato, ricavandone un’amplificazione di tensione.

Esistono due tipi di transistori, quelli bipolari e quelli ad effetto di campo.

Soffermiamoci sul BJT(bipolar junction transistor). L’aggettivo bipolare evidenzia un processo di conduzione che coinvolge contemporaneamente i portatori maggioritari e minoritari.

I primi BJT commercializzati nel 1951 erano dispositivi al germanio con serie limitazioni di impiego a causa della temperatura massima di lavoro relativamente bassa(75-90°C) .

Pochi anni più tardi furono introdotti i transistori al silicio(temperatura di funzionamento fino a 200°C) con il conseguente progressivo declino del germanio, oggi praticamente abbandonato dai costruttori. La rapida evoluzione delle tecniche costruttive ha portato alla produzione di migliaia di tipi di BJT per le più svariate applicazioni.

Si possono citare in particolare quelle riguardanti il trattamento dei segnali audio(hi-fi) dei segnali video, dei segnali a radio frequenza(vhf, uhf comunicazioni via satellite) e quelle legate all’elettronica industriale di potenza(sistemi di controllo, alimentazione)sempre più complessi.

 

Struttura e principio di funzionamento

Tre regioni adiacenti di semiconduttore drogate alternativamente di tipo p e di tipo n costituiscono, sotto certe condizioni, un transistore a giunzione bipolare.

Questa struttura è rappresentata in forma schematica in figura nelle due possibili versioni di BJT: pnp e npn,con i simboli grafici corrispondenti, i versi reali delle correnti e le tensioni più significative.

La parte centrale viene chiamata base e le due zone leterali emettitore e collettore. Il dispositivo presenta quindi due giunzioni, giunzione base-emettitore e base-collettore.

Due particolarità costruttive sono veramente essenziali per il funzionamento del BJT.

1) La regione di base deve essere molto sottile

2) La stessa regione deve essere poco drogata rispetto a quella di emettitore

 

Polarizzazione delle giunzioni

Il BJT può lavorare come dispositivo lineare(amplificatore di segnale) o come dispositivo a due stati on-off(interruttore elettronico).

Nel funzionamento lineare la corretta polarizzazione delle giunzioni prevede: giunzione base-emettitore polarizzata direttamente,giunzione base-collettore polarizzata inversamente.

Questo comporta una diminuzione della barriera di potenziale della giunzione base-emettitore e la nascita di una corrente di diffusione attraverso la giunzione; viene ostacolato invece il movimento dei portatori di maggioranza attraverso la giunzione base-collettore per l’innalzamento della barriera di potenziale causato dalla polarizzazione inversa.

 

Correnti nel transistore

In figura notiamo il processo di conduzione all’interno di un transistore npn evidenziando le varie componenti della corrente.

La polarizzazione diretta della giunzione base-emettitore dà luogo ad una corrente di diffusione, dovuta prevalentemente agli elettroni liberi che dall’emettitore si dirigono verso la base (Ine) e, in misura alquanto minore per il debole drogaggio della base, alle lacune che da B vanno verso(Ipe).

Giunti nella base, gli elettroni liberi hanno poca probabilità di ricombinarsi con le lacune presenti in numero relativamente e, vista la sottigliezza della regione, essi arrivano rapidamente nelle vicinanze della giunzione base-collettore , che attraversano sotto l’effetto del campo elettrico favorevole(Inc). Con Io si indica la corrente inversa di saturazione della giunzione base-collettore, dovuta ai portatori minoritari.

Si noti il verso delle correnti, convenzionalmente contrario a quello di spostamento degli elettroni.

Il primo transistor fu realizzato da Shockley  shockley.jpg (1119 byte)  Brattain brattain.jpg (12403 byte) Bardeen bardeen.jpg (1372 byte)

 

Radar

RadMvSeq.jpg (40588 byte)Il fisico scozzese Sir Robert Alexander Watson-Watt (1892-1973)dimostra alle autorità militari inglesi, nel massimo segreto, un sistema di radiolocalizzazione di oggetti attraverso la riflessione di impulsi radio ad altissima frequenza. E' la prima dimostrazione del radar, cosi chiamato dalle iniziali delle parole inglesi "Radio Detection and Ranning-individuazione e determinazione della distanza via radio" che lo stesso Watson-Watt ha sviluppato in 16 anni di lavoro. Il principio del radar è concettualmente semplice: poichè è nota la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche, calcolando il tempo in cui un impulso viene inviato verso un'ostacolo e da questo viene riflesso verso la sorgente è possibile stabilire la sua distanza dalla sorgente.        Alla base del dispositivo c'è un magnetron, un diodo (vedi Ambros  Flemming) che emette nel campo delle microonde. Il Radar diviene così il primo sistema che consente di individuare oggetti al di là dell'orizzonte ottico di un osservatore, come aereoplani nemici. Grazie alla dimostrazione del fisico scozzese la National Physics Laboratories della Gran Bretagna installano una rete di stazioni di avvistamento sulle coste inglesi che sarà l'elemento decisivo per assicurare alla Royal Air Force nel 1940 la vittoria nella battaglia d'Inghilterra contro i tedeschi. Il radar diventerà anche uno dei sistemi essenziali per la navigazione aerea .