1911-1920Cronologia storica
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1911

HEIKE KAMERLINGH ONNES SCOPRE

LA SUPERCONDUTIVITA'

Il fisico olandese (1853-1926) riesce a liquefare l'elio a 4 gradi Kelvin (v.) e successivamente riesce a raggiungere la temperatura di 1 grado Kelvin, cioè un grado al di sopra dello zero assoluto, il limite irraggiungibile di temperatura che era stato stabilito dal fisico tedesco Walter Nemst (1 864-1941 - Nobel nel 1920). Studiando il comportamento della materia a queste temperature, KamerUngh Onnes scopre che la resistenza elettrica di alcuni metalli a 4 kelvin si annulla completamente. Chiama il fenomeno « superconduttività». La superconduttività si rivelerà di grande importanza negli anni '70 e '80 nella costruzione di acceleratori di particelle e resterà legata a queste bassissime temperature finché nel 1986 Mufler e Bednorz  non realizzeranno materiali in grado di presentare questo fenomeno a temperature molto più elevate. Per la sua scoperta, Kamerlingh Onnes otterrà il Nobel nel 1913.

 

 

 

1911

ERNEST RUTHERFORD

PRFSENTA LA TEORIA

DELL'ATOMO

Dopo le intuizioni teoriche di Dalton e Thomson  l'atomo ha finalmente un volto, quello che gli dà il fisico neozelandese (v. 1899) con la teoria che rivoluzionerà lo studio della materia. Compiendo esperimenti con le particelle alfa e beta (1899 e 1902) Rutherford scopre che la carica positiva è concentrata all'interno dell'atomo. Presenta così la sua teoria in base alla quale l'atomo è composto da un nucleo che costituisce virtualmente tutta la sua massa e intorno al quale ruotano le particelle negative (elettroni) in orbite chiuse. Il modello, detto anche «planetario», incontra un forte scetticismo nella comunità scientifica, ma grazie a Bohr diventerà in breve il caposaldo della fisica atomica. Rutherford intanto va avanti e nel 1914 stabilisce che la radiazione positiva più semplice debba essere quella del nucleo dell'elemento più semplice d'idrogeno, che Bohr battezzerà protone. Ipotizza vagamente, infine, anche l'esistenza del neutrone, che verrà poi scoperto da un suo allievo Chadwick

 

 

 

1911

CHARLES WILSON REALIZZA LA «CAMERA A NEBBIA»

La scoperta delle particelle ( Rutherford) e dell'elettrone vede quest'anno l'introduzione del primo Strumento per «vederle», visualizzando le loro tracce. La «camera a nebbia» ideata dal fisico inglese (18691959), riempita di vapore allo stato soprassaturo, nel quale il passaggio di una particella provoca una condensazione di ioni sulla sua «scia». In questo modo è possibile osservarne a occhio nudo la traccia e anche fotografarla. La camera di Wilson, per la quale il fisico otterrà il Nobel nel 1927, renderà possibile la maggior parte delle scoperte delle nuove particelle nei decenni '20 e '30. Questi strumenti si riveleranno sempre più importanti nello sviluppo della fisica atomica, tanto da fruttare ai loro ideatori una pioggia di Nobel. Sarà così con la «camera a nebbia» collegata con un contatore Geiger sviluppata da Blackett e Occhiafini e che varrà il Nobel al primo; la camera a bolle (1952) di Donald Glaser (1 926-) che gli frutterà il Nobel nel 1960; i rivelatori di Van der Meer, Nobel 1984, e la «camera multifili» (1968) di Georges Charpak (1924-), Nobel 1992, che permette di inviare direttamente i dati a un computer per la loro elaborazione matematica e grafica.