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Purgatorio
46. Allor si volse a noi e puose mente (IV, 112).
E un di lor, che mi sembiava lasso, sedeva e abbracciava le ginocchia, tenendo 'l viso giù tra esse basso.
«O dolce segnor mio», diss' io, «adocchia colui che mostra sé più negligente che se pigrizia fosse sua serocchia».
Allor si volse a noi e puose mente, movendo 'l viso pur su per la coscia, e disse: «Or va tu sù, che se' valente!».