| | mi venne in sogno una femmina balba, ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta, con le man monche, e di colore scialba. Io la mirava; e come 'l sol conforta le fredde membra che la notte aggrava, così lo sguardo mio le facea scorta la lingua, e poscia tutta la drizzava in poco d'ora, e lo smarrito volto, com' amor vuol, così le colorava. Poi ch'ell' avea 'l parlar così disciolto, cominciava a cantar sì, che con pena da lei avrei mio intento rivolto. «Io son», cantava, «io son dolce serena, che ' marinari in mezzo mar dismago; tanto son di piacere a sentir piena! |