Progetto Albanelle




L' Albanella minore

L' Albanella minore (Circus pygargus) è un rapace diurno appartenente alla famiglia degli accipitridi.
La specie presenta uno spiccato dimorfismo sessuale: il maschio, più piccolo, ha livrea grigio cenere con la punta delle ali nera che può ricordare da lontano un gabbiano, mentre la femmina ha una livrea marrone superiormente, color camoscio inferiormente con barrature più scure; caratteristico nella femmina è il sopraccoda bianco.
E' una specie molto visibile ed in qualche modo inconfondibile sia per l' ambiente che frequenta, ampie zone aperte a steppa, prato-pascolo o monocoltura cerealicola, sia per il fatto che ha una grande portanza alare che le permette di passare in volo gran parte del tempo.
In Italia è specie nidificante e migratrice regolare, con arrivi nei siti di nidificazione verso la metà di Aprile per ripartire verso sud già ai primi di Agosto.

Albanella minore femmina - A. Meschini

Consistenza e distribuzione delle popolazioni

Per quanto riguarda la consistenza numerica, la popolazione italiana è stimata tra le 250 e le 300 coppie con fluttuazioni annuali tipiche della specie.
La provincia di Viterbo rappresenta uno dei quartieri di nidificazioni più meridionali della specie per il versante tirrenico, e le aggregazioni maggiori si localizzano nei dintorni di Montalto di Castro, Tarquinia, Tuscania e Monteromano con una consistenza numerica che si aggira intorno alle 30 coppie.


Comportamento e alimentazione

Caccia prevalentemente in volo perlustrando il terreno a bassa quota, spesso sorprendendo le prede dietro ad ostacoli naturali come siepi ed avvallamenti.
La sua dieta varia molto all' interno dell' areale risultando essere quindi una specie abbastanza eclettica. In periodo riproduttivo caccia micromammiferi, passeriformi terricoli (per esempio le Allodole), piccoli rettili e grossi insetti. Da studi svolti in Europa, nella dieta dell' Albanella minore risulta la presenza del 43% di micromammiferi; questo dato non può che elevare questo rapace al ruolo, fondamentale e indispensabile negli ecosistemi agrari, di controllore delle popolazioni di arvicole e topi.

pullo di A. minore - G. Marchi

Riproduzione

Il tallone di Achille di questa specie è rappresentato da un comportamento riproduttivo particolare, sia per quel che riguarda la distribuzione dell' areale, sia in quanto a scelta del sito di nidificazione. Le coppie infatti non si disperdono sul territorio omogeneamente ma formano delle aggregazione di 2-6 coppie.
In questo modo si viene a formare un territorio di nidificazione comune che, in caso di intrusione di predatori di uova o giovani, vedi Nibbio bruno o Cornacchia grigia, viene difeso da tutti gli adulti.
In mancanza di zone steppiche o di prateria alta l' Albanella minore ha scelto le monocolture di cereali come sito di nidificazione.
Nella Provincia di Viterbo nidifica infatti per il 65% nel grano, il 21% nel fieno, il 14% nell' orzo e solo raramente in terreni incolti.
Vengono deposte 3-5 uova in un semplice nido posto in terra, nel viterbese prevalentemente tra la fine di Aprile e i primi di Maggio. A volte si possono verificare delle nidificazioni di rimpiazzo con deposizioni tardive finanche a metà Giugno.
Le uova vengono covate quasi esclusivamente dalla femmina che viene nutrita dal maschio per tutta la durata dell' incubazione. Il maschio tra l' altro sembra essere incapace ad imbeccare i piccoli.
Dopo circa cinque settimane i giovani sono abili al volo ed iniziano a seguire i genitori per l' apprendimento delle tecniche di caccia.


Situazione nella regione Lazio

Questo comportamento riproduttivo fa sì che per il Lazio nel 62% dei casi il momento della mietitura anticipi quello dell' involo dei giovani con conseguenze tragiche facilmente immaginabili.
Questa situazione non si ripete per tutto l'areale italiano o europeo dove da una parte aumenta la percentuale delle coppie nidificanti in incolto, dall' altra il momento della mietitura è ritardato per le diverse condizioni climatiche.
Soprattutto nel Lazio quindi c'è l' emergenza concreta di salvare ogni anno decine di giovani albanelle da una morte sicura. A parte l'emotività che può spingere ad operare in questo senso, è idubbio che una popolazione che ogni anno perde più del 60% delle nidificazioni ha dei seri rischi di estinzione.
Per questo dal 1981 è stato realizzato un programma di ricerca finalizzato alla valutazione dello stato di conservazione dell' Albanella minore in Italia, nonché all' incidenza dei diversi fattori limitanti la produttività delle popolazioni.
Un particolare impegno viene rivolto nella salvaguardia di quei nidi che vengono considerati a rischio. A tal fine sono stati presi accordi anche con le associazioni di categoria per sensibilizzare gli agricoltori a questa problematica.
Per quel che riguarda la provincia di Viterbo il G.U.F.O. dà ogni anno il suo contributo, a livello tecnico, nell'individuazione dei siti di nidificazione, nella sensibilizzazione degli agricoltori e nella divulgazione del problema.

pulli di A. minore - A. Meschini

Finalità del progetto Albanelle

Lo scopo del progetto Albanelle è di aumentare il successo riproduttivo della specie, contribuendo al mantenimento della biodiversità animale. In campo, si cerca di individuare l'ubicazione delle nidiate seguendo i rituali di corteggiamento e, quando occorre, si recintano 4mq di terreno, consentendo così ai piccoli di involarsi.
Fondamentale risulta l'opera di sensibilizzazione rivolta agli agricoltori, e il risarcimento dell' appezzamento di terreno per i mancati redditi.


Per partecipare

Se volete partecipare alle uscite potete mandare un messaggio di posta elettronica a Stefano all'indirizzo albanelle@gufo.org con il vostro recapito telefonico. Se siete a Viterbo potete anche passare in Aula Studenti della Facoltà di Agraria, dove c'è la bacheca dell'Associazione, e vedere quando sono programmate le uscite.





Gruppo Universitario Faunistico Ornitologico
Viterbo