DAVIDE MELODIA

 


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                                                                                                                                                                 CHI  DICE  DONNA  DICE  DRAMMA

Si vuol tornare, nel 2000, alla situazione precedente la Legge 194, con interventi

abili , che a poco a poco la rendono inoperante, così da interferire nuovamente nella

libera scelta della maternità, secondo coscienza, da parte della donna.

Per questo riesumo questi versi scritti nel 1975 :

                                                     x x x    

Uomini togati dai loro scranni tuonano:

- "Sta scritto : in difesa della razza

(Codice Penale Art. 545, 547, 548. . .)

cade la lama della legge sulla donna

che alla futura vita di un figlio attenta."

- "Ma. . ." invano tenta, la rea,

d'interporre un verbo in sua difesa.

- "Taci, femmina, nel Codice Penale è scritto !"

- "E chi l'ha scritto ?"

- "Sommi legislatori !"

- "Uomini !"

- "L'hai detto !"

- "Nel Codice Penale corre :

  'E' punito l'aborto e chi concorre.'

  Va', partorisci e non contravvenire più !"

Già nel lontano Genesi, al Terzo Capo :                                        

"Con dolore - si ammoniva - partorirai figliuoli",

e ancora :"Tuo marito dominerà su te".

                         Antiche, pesanti, queste catene tengono

                         i moderni Soloni ai piedi e ai polsi d'Eva avvinte.

                         Il cigolìo dei ceppi - e il segno -

                         malamente ricopre il moderno

                         fuorviante clamore.

                                  Con sovrumano slancio la femminista,

                                  antistorica ovviamente,

                                  sola s'adopra ad allentare i vincoli

                                  ed a mostrarli al Mondo attonito.

Turgide sono degli Ospedali le corsìe

di madri timorate dal Codice,

di madri timorate dall'Uomo.

                                  Figli dell'amore,

                                 figli dell'odio,

                                 figli della colpa, del caso, dell'errore,

                                 dello stupro, dell'orrore.

Figli, figli, figli !

Figli di uomini e di mostri,

figli di angeli e di démoni,

ricchi, poveri, amati, non amati,

sani, malati, ciechi, tarati . . .

figli, perché si struggano,

perché so uccidano, domani,

per la miseria, per il dolore,

per le guerre e gli ideali

sbagliati.

                             Figli, per la vanità, la gloria, la patria,

figli da gettare in pasto

                             alle fauci del progresso,

                             alle catene di montaggio,

                             all'accattonaggio.

                                       Figli, da gettare sopra le camionette della polizia,

                                       o sotto la sporta del contrabbandiere.

                                       Figli ! Spine, non rose,

                                       spine di ferro intorno ai Cavalli di Frisia

                                       od ai fili spinati di un Campo di Sterminio.

Ma la Legge, non la Donna al bivio

va severamente difesa..

E mentre qualcuno monta la guardia

al letto dell'italica famiglia,

una madre mancata muore

per le mancate cure,

un'altra invece langue, sepolta in casa,

e un'altra ancora si nasconde

in una clinica privata, rasentando,

nel dubbio, la follìa.

                                    Giustizia è fatta !

                                    Giustizia ?

                                     Che c'entra la Legge

                                     con la Libertò di Coscienza ?!