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FIGLI DELLA VIOLENZA
L' Umanità contempla,
commossa forse,
attonita, impotente certo,
un campo di battaglia su più piani,
orrendo e immenso, là,
nei Balcani
Su esso soffia, vorticante,
un vento di follìa omicida
senza soluzione.
dopo torture sadiche,
ivi, per umiliare,
e imporre il seme di una stirpe
si stupra la donna inerme,
e si stravolge una terra
per serbarla ad unica,
imperiosa etnìa.
Ivi,
i figli della violenza,
ignoti ai padri,
alle madri invisi,
da tutti riguardati quali
o
altrove
se migrati su lidi di pietà.
sapranno solo odiare
la vita ricevuta, e odiare
entrambi i suoi datori. . .
se sopravvivere potranno
a tanto avvilente logorìo.
La guerra,
da sempre madre di dolore
infinito,
mai era caduta tanto in basso,
suk greto arido
del disonore.
(Verbania, 8 aprile 1993)
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