Conati d'approssimazione vomitano compromessi: tempesta afasica tra il desiderio e ogni parola e l'effettualita' di qualsiasi evento -naturalrecalcitrante- puo' contare sulle ingiunzioni del tempo e l'ostentata ipostatizzazione dell'infinitezza degli spazi: esistenze pulviscolari dal buio della casualita' anelano alle lame labili di luce dalle fessure irregolari tra riverberi di probabilita' Un cranio cromato nel cassetto della montagna e la stanza delle perle non e' piu' la stessa Echi sottili dal passato a trafiggere amorevolmente le carni allegoriche del presente Anche questa notte il silenzio insonne complice nelle mistificazioni del canto degli orologi. Gli orizzonti caleidoscopici delle pianure attorno ai termosifoni vanificano gli sguardi e le migrazioni di stormi di desideri: solo il sibilo idiosincrasico dell'immaginazione attraverso l'inverno di ogni realta' Il vento a frantumare eserciti di parole in frammenti di brusio borioso - disfonia: effetti iatrogeni di sforzi noetici...- Il macchinoso sgretolarsi di ogni stagione a depositare strascichi di fantasmi sul fondo di ogni ricordo E le intersezioni di cortei funebri sempre piu' rare al nevicare sul deserto della diserzione delle idee E' ancora possibile pensare di godere di mondi incantati dentro gli armadi? EUFONIA ZERO C'e' vento nell'occhio della tempesta e il cuore la parte piu' blasfema del corpo Senza esser visti bruciano numeri vacuamente sordi al crepitio siliceo delle clessidre che invade i nostri sogni con occhi di bambino ne' ora, ne' qui da adesso. Attraverso con le mani sulla bocca righe di pioggia sulle delicate sporgenze dei pensieri immersi in una nuvola d'aria, dove il fantomatico respira con gli occhi Venti mattine si arrampicano grattando sul muro un coltello fra le labbra nel profumo di 156 notti in punta di piedi. E domani. Desiderio del Nulla: Ingannevolmente spalancata agli acquerelli di primavera soffocheresti la mia nausea nella bollente viscosita' del sangue? Mi avvolge languido il torbido sogno di un corpo rotto sul catrame arcuato come un bambino di nuovo e per sempre nel ventre di sua madre. Sarai nel torpore dell'alba e alle prime luci del giorno mi regalerai la notte. Ti sentiro' respirare nel rumore assordante di un auto ubriaca, e dopo l'incubo di una festa, le mostruose deformazioni di un viaggio nello squallore del ritorno entrero' in te attraverso le fauci di un gatto. E sara' eterno. Animali incerti o semplici contenitori d'amianto, disfattisti e redentori di un "che cosa"? Avevo aperto la porta eppure siete entrati dalla finestra Pietrificata nell'umida giornata di pioggia una voce acre di fumo intonava una nenia, e un blues malato strimpellava nel mio cuore scandito da un cielo grigio che batteva a tempo di pioggia l'urlo graffiante del mio ennesimo gesto d'assensoc Lo squarcio nel cappotto, sempre fra le ciglia di panchine nude labbra di colore cartaceo, ganci gialli infilzano ancora l'autunno, non combattono mai le loro stagioni Sulle grida, tra passi di voce, il vento si fa testimone: somiglianza negli occhi e l'orbita dei pensieri non accetta il processo... l u c e . . . Nella frammentazione: polifemica colpa polifonica accusa uxoricida le aritmie della memoria vacillano nell'abisso saturo dell'andropausa e nell'attrito risuona sorda l'erezione di uno scheletro riesumato wasserschildkrote Un abbraccio blu raccoglie palpebre in immoto assenso ... e, vecchia depone uova nella sabbia dei nostri sonni ignorando il volto dei gabbiani |