emanuele matia
tristano e psilocibe alessandro







Conati d'approssimazione vomitano compromessi:
tempesta afasica
tra
il desiderio
e
ogni parola

e l'effettualita' di qualsiasi evento
-naturalrecalcitrante-
puo' contare sulle ingiunzioni del tempo e
l'ostentata ipostatizzazione dell'infinitezza
degli spazi:

esistenze pulviscolari dal buio della casualita'
anelano alle lame labili di luce
dalle fessure irregolari tra riverberi di probabilita'





Un cranio cromato
nel cassetto della montagna
e la stanza delle perle
non e' piu' la stessa

Echi sottili dal passato
a trafiggere amorevolmente
le carni allegoriche del presente

Anche questa notte
il silenzio insonne
complice nelle mistificazioni
del canto degli orologi.





Gli orizzonti caleidoscopici
delle pianure attorno ai termosifoni
vanificano gli sguardi
e le migrazioni
di stormi di desideri:

solo il sibilo idiosincrasico
dell'immaginazione
attraverso l'inverno
di ogni realta'





Il vento a frantumare eserciti di parole
in frammenti di brusio borioso
- disfonia: effetti iatrogeni di sforzi noetici...-

Il macchinoso sgretolarsi di ogni stagione
a depositare strascichi di fantasmi
sul fondo di ogni ricordo

E le intersezioni di cortei funebri
sempre piu' rare al nevicare
sul deserto della diserzione delle idee

E' ancora possibile pensare di godere
di mondi incantati dentro gli armadi?







EUFONIA ZERO

C'e' vento
nell'occhio
della tempesta
e
il cuore
la parte piu' blasfema
del corpo





Senza esser visti
bruciano numeri
vacuamente sordi
al crepitio siliceo
delle clessidre
che invade i nostri sogni
con occhi di bambino
ne' ora, ne' qui
da adesso.





Attraverso con le
mani sulla bocca
righe di pioggia
sulle delicate
sporgenze dei pensieri
immersi in una nuvola
d'aria,
dove il fantomatico respira
con gli occhi





Venti mattine
si arrampicano
grattando sul muro
un coltello fra le
labbra
nel profumo di
156 notti in punta
di piedi.
E domani.







Desiderio del Nulla:

Ingannevolmente spalancata
agli acquerelli di primavera
soffocheresti la mia nausea
nella bollente viscosita' del sangue?
Mi avvolge languido
il torbido sogno di un corpo
rotto sul catrame
arcuato come un bambino
di nuovo e per sempre
nel ventre di sua madre.





Sarai nel torpore dell'alba
e alle prime luci del giorno
mi regalerai la notte.
Ti sentiro' respirare
nel rumore
assordante di un auto ubriaca,
e dopo l'incubo di una festa,
le mostruose deformazioni di un viaggio
nello squallore del ritorno
entrero' in te
attraverso le fauci di un gatto.
E sara' eterno.





Animali incerti
o semplici contenitori
d'amianto, disfattisti
e redentori di un "che cosa"? Avevo aperto la porta
eppure siete entrati dalla finestra





Pietrificata
nell'umida giornata di pioggia
una voce acre di fumo
intonava una nenia,
e un blues malato
strimpellava nel mio cuore
scandito da un cielo grigio
che batteva
a tempo di pioggia
l'urlo graffiante
del mio ennesimo gesto d'assensoc






Lo squarcio nel cappotto,
sempre
fra le ciglia di panchine
nude
labbra di colore cartaceo,
ganci gialli infilzano ancora
l'autunno,
non combattono mai le loro
stagioni




Sulle grida,
tra passi di voce,
il vento si fa testimone:
somiglianza negli occhi
e l'orbita dei pensieri
non accetta il processo...
l u c e . . .
Nella frammentazione:
polifemica colpa
polifonica accusa




uxoricida

le aritmie della memoria
vacillano nell'abisso
saturo
dell'andropausa
e nell'attrito
risuona sorda
l'erezione
di uno scheletro riesumato




wasserschildkrote

Un abbraccio blu
raccoglie palpebre
in immoto assenso
... e,
vecchia depone
uova nella sabbia
dei nostri sonni
ignorando il
volto dei gabbiani