La mia pagina sul parapendio

Mi chiamo Daniele Beinat e volo dal 1987 in genere in Friuli.

 My name is Daniele Beinat and I fly from 1987

In alto si vede l'Arlecchino il primo parapendio che ho costruito, ripreso sul decollo di Meduno.

This is the start point over Meduno. The name of the higtest paragliding is Arlecchino and I have made it by myself.

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If you want to contact me, my e-mail is :

dbeinat@tiscali.net

Con questa vela (Paratech P6) ho effettuato la prima trasvolata del Friuli da Caneva a Monteaperta il 23 agosto 1997 (foto Vittorio Scubla).

With this paraglider (Paratech P6) I have crossed Friul from Caneva to Monteaperta on 23 august 1997 (photo Vittorio Scubla).

 

BREVE DESCRIZIONE DELLA PRIMA TRASVOLATA DEL FRIULI

E' l'una di notte di sabato 23 agosto 1997, a San Daniele c'è "Aria di festa" e mi trovo con degli amici di volo a mangiare prosciutto in uno stand, il "Bimbo", dopo aver bevuto 4 o 5 birre, lancia la proposta di andare a Caneva di Sacile per tentare la trasvolata del Friuli. Trova subito un autista ma non dei compagni di volo, io raccolgo l'invito più per solidarietà che per convinzione. Alle 11 siamo al decollo, non c'è vento, aspettiamo, dopo mezzora il Bimbo parte ma non riesce a salire, poi parto io. Impieghiamo più di un'ora per trovare una termica poi finalmente saliamo, raggiungiamo le antenne del Piancavallo ma le condizioni sono sempre molto deboli. Con un ritardo di 20 minuti lo seguo fino a Zucul Supigna, un monte sopra Malnisio, da qui lo vedo molto basso sopra il greto del Cellina, mi vede e mi consiglia di non traversare la gola ma di seguire la linea di cresta perché lui ha perso 1000 m di quota. A me non va meglio, ma riesco a trovare una piccola termica scarocciata sopra il "Paradise" che mi permette di attraversare il Cellina e di risalire il M. Fara sfiorando le rocce con la vela. Mi porto sul Jouf di Maniago e da qui mi dirigo verso N, sfruttando la dinamica, m'innalzo lentamente sul lungo pendio erboso del Raut e giunto a 1800 m di quota vado verso E seguendo la linea di cresta. Arrivo sui boschi del Valinis sopra Meduno. Sfruttando prima la dinamica e poi una termica arrivo a 1500 m d'altezza, attraverso la valle a N del monte e poi seguo la cresta del Rossa, scavalco l'Arzino e risalgo per più di 700 m il M. Flagel, mi porto sul M. Corno, dove mi vedono gli amici di volo di Forgaria, e raggiungo il M. Brancot sopra Trasaghis. Non riesco a salire oltre la cima ma ormai, persa per persa, decido di attraversare il Tagliamento e arrivo bassissimo sul Chiampon. La dinamica è molto debole e all'inizio mi devo accontentare, nonostante sfiori gli alberi, di un +0,1 +0,2 m/sec; più in alto le cose vanno meglio e per la prima volta nella giornata supero i + 3 m/sec. Vado verso la cima del Chiampon con gli amici che m'incoraggiano a proseguire perché ormai è fatta, attraverso la vallata del Torre, risalgo il Gran Monte e dopo qualche Km comincio a cercare un prato non lontano dal confine con la Slovenia per atterrare. Lo individuo a SE di Monteaperta ed è anche piuttosto ampio ma più mi abbasso e più sorprese ho. Il prato è sì grande ma è pure suddiviso in tante strisce larghe poco più di 10 m e recintate, scelgo la più larga e dopo 5 ore di volo atterro vicino alla rete per lasciar afflosciare i 13,5 m del mio P 6 all'interno della striscia.

 

Il BRIGHELLA al decollo Cuarnan

 

La vela sulla sinistra è il Brighella, il secondo prototipo che ho costruito nel 1998 in decollo da Gemona (foto Pino Bianchi).

In the 1998 I have made another paragliding its name is Brighella and we are starting on M. Cuarnan near Gemona (photo Pino Bianchi).