Il Centro Studi Territoriali raccoglie ogni tipo di narrazione relativa ai territori.Chiunque fosse interessato a proporci le proprie scritture può contattarci tramite e-m@ilHOME

    Narrazioni

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Dai diari di P.M.Benza : Il libello contro Lord Bentink Trascrizione di alcune pagine del 1° Libro della VITA. Il testo è del 1837/1838

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Il Teatro di Enzo Alaimo: I corpi dei Luoghi  Tre testi teatrali nelle lingue del Luogo

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anonimo siracusano: Dei Giganti un testo anonimo

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Le CANZONI di Rosa Balestrieri trascrizioni "artigianali" di alcuni testi della grande voce siciliana ricavati grazie all'aiuto dell'attrice Lucia Sardo

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Il libello contro Lord Bentink

Si tratta di un piccolo fondo costituito da 37 unità con estremi cronologici che vanno dal 1820 al 1838. Non un archivio di famiglia aristocratica o grande borghese, ma l’insieme della carte di lavoro di un medico siciliano, che, come altri della sua epoca, abbracciò molteplici campi disciplinari, e che, fatto davvero raro, viaggiò per mezzo mondo lasciandoci studi ed impressioni su quanto visto. Come la maggior parte degli eruditi del tempo il Benza conosceva latino e greco, ma parlava e scriveva, anche, in inglese e nell’ultimo periodo della sua vita, probabilmente, pensava pure in inglese. Parlava inoltre il francese, il greco moderno, l’indostano ed altri dialetti indiani.Scrisse un gran numero di relazioni, studi, saggi, in gran parte inediti, e per ultimo un autobiografia, rimasta allo stato di grande bozza, in tre volumi e 39 diari in 8°. Pubblicò per lo più in Corfù, Madras, Calcutta e Londra. Era medico e geologo, botanico e zoologo ed oggi diremo antropologo, forse il primo vero antropologo siciliano. (a cura di S. Bombaci - Archivio Centro Studi Territoriali Ddisa) 

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I corpi dei Luoghi

Enzo Alaimo, regista, attore e drammaturgo vive e lavora a Catania. Si occupa dei territori del linguaggio e della narrazione. I testi che qui vengono presentati sono stati messi da lui stesso in scena dal '96 al 2001.

"PETRI"     del '96, è per noi un testo sul radicamento che genialmente anima il  territorio                                                                                               

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"PLANCTUS"     del '98, è un testo sull'assenza. Sulla commemorazione della propria sopravvivenza al lutto, sul piangere i morti i vivi                              

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"VILLAROSA"     del 2000, è un testo sullo sradicamento, sui territori della rimozione. Lo sguardo spaesato che ha segnato il dispatrio verso le miniere del nord Europa

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 Dei Giganti

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