ECONOMIA
porto di AnconaIl porto di Ancona, nel cuore dell'Adriatico, svolge diverse attività: da quella mercantile a quelle legate alla pesca (che è la principale risorsa locale) e al turismo. Tra le principali voci dell'importazione figurano i prodotti petroliferi, seguiti dai generi agricoli e alimentari; complessivamente il traffico commerciale annuo supera il milione e mezzo di tonnellate di merci.

GENERALITA’

Le Marche sono state interessate negli ultimi decenni da radicali cambiamenti economici. La spina dorsale dell’economia marchigiana è costituita dalla piccola e media impresa che negli anni del dopoguerra, cominciò a muovere i primi passi, conoscendo un vero boom negli anni sessanta. Agli inizi, i guadagni derivavano dalle attività agricole che alimentavano indirettamente molini e piccole industrie. La presenza di molta argilla nel terreno, forniva la materia prima per la produzione di ceramica di alta qualità; dal bosco si ricavava legname, mentre dal bestiame si ricavava del pellame. Ancona aveva il porto commerciale, mentre Castelfidardo era la patria della fisarmonica. Il turismo era inesistente, quindi in termini complessivi, le Marche erano un’area depressa. Con il passare degli anni però, si verifica la fuga dalle campagne, con il conseguente aumento della popolazione urbana. Il sistema delle piccole e medie imprese affonda le radici nell’immensa tradizione artigianale. Nel giro di qualche decennio, in diversi casi, piccole botteghe e laboratori artigianali si sono trasformati dando vita a industrie vere e proprie dando vita al cosiddetto “modello marchigiano” conosciuto ed apprezzato in tutta la penisola. Il reddito comincia a salire e le aziende, insieme con il turismo, quasi unicamente balneare, sono la principale fonte di guadagno delle popolazioni marchigiane.

Oggi il mercato dell’industria e del mobile marchigiano, hanno creato solidi poli che sono i punti di riferimento dei mercati internazionali. Ormai è da tutti riconosciuto che le capitali della calzatura e dell’industria del mobile sono nelle Marche, rispettivamente nell’area tra le provincie di Macerata ed Ascoli Piceno. Da non sottovalutare la produzione di elettrodomestici.

Ma l’economia marchigiana non è solo industria. Il mare Adriatico è fonte di pesca e turismo. Grazie alle flottiglie di pescherecci di San Benedetto del Tronto in primis, Ancona, Civitanova, Senigallia, Fano, il pesce marchigiano è su tutti i mercati italiani. Ai marinai sambenedettesi spetta il primato di aver inaugurato per primi, in tutto il continente, la pesca atlantica d’altura. Oggi, oltre alla commercializzazione del pesce fresco, è fiorente anche l’industria della trasformazione e della conservazione. Il turismo ha conosciuto, negli ultimi anni ha conosciuto una costante evoluzione. Per alcune località della costa esso rappresenta la principale risorsa. Resta invece largamente da incentivare il turismo culturale, infatti, a parte Urbino, la regione non è molto visitata. La tradizionale agricoltura è specializzata nella coltivazione di piante ortofrutticole, ulivi e viti. Le Marche sono la terza regione produttrice di frumento in Italia e la quinta  per la produzione di frutti ed ortaggi. Le industrie, sviluppatesi negli anni settanta ed ottanta, producono soprattutto beni di consumo tipo: calzature, capi di vestiario, elettrodomestici, mobili.

 

lavorazione della ceramicaUn cilindro d'argilla viene collocato esattamente al centro del tornio (in alto a sinistra). Premendo con il pollice sulla sommità del cilindro, il vasaio produce una cavità, che poi continua ad allargare mentre rialza i bordi (in alto al centro). Inizia quindi a modellare il vaso, lasciando un certo spessore alle pareti per avere la possibilità di allargarlo (in alto a destra); passa infine a modellare, levigare e rifinire il bordo con entrambe le mani (in basso a sinistra). Al termine del lavoro, stacca il vaso dal tornio facendo scorrere un sottile filo metallico sotto la base (in basso al centro); a questo punto (in basso a destra), il vaso è pronto per essere cotto in un apposito forno.

PARTICOLARITA’

ARTIGIANATO ARTISTICO

Nei suggestivi vicoli dei cenni storici il turista può visitare piccole botteghe e laboratori artigiani che sono la testimonianza più diretta della secolare tradizione artigianale marchigiana. Vedere all’opera i maestri ramai di Force, le merlettaie di Affida o gli scalpellini di Cagli…….è uno spettacolo di altri tempi.

Nelle Marche, la carta e la sua lavorazione sono sinonimo di arte e cultura. A Fabriano, località conosciuta in tutto il mondo, proprio grazie a questa produzione, si può visitare in centro, il museo interamente dedicato alla carta e alla filigrana. E’ interessante scoprire, come, nonostante l’intervento della tecnologia, le tecniche di lavorazione e produzione di questo prodotto, sono rimaste immutate nel corso degli anni.

L’artigianato del ferro battuto ha lasciato tracce evidenti in tutti i centri storici grandi e piccoli; dai lampioni alle ringhiere, dalle maniglie ai portoni. Tra le colline maceratesi è possibile individuare la via del ferro battuto che conduce a Montecosaro, Matelica, Caldarola, Muccia, Pievetorina, Visso. A Force l’arte del rame ha un’antichissima origine e si manifesta soprattutto nella realizzazione di conche, anfore e vasellame. Una vasta area del pesarese è uno dei poli più vivaci e produttivi d’Italia per la lavorazione delle ceramiche. Le raffinate maioliche di Urbania erano già famose nel Cinquecento e la via delle ceramiche del pesarese tocca le città di Fano, Urbino, Fermignano, Urbania.. Anche Ascoli Piceno è rinomata per la produzione della ceramica artistica. Un cenno anche alla lavorazione delle terrecotte, diffusa soprattutto nel maceratese, dove i cosiddetti “cocci” sono molto richiesti ad Appignano, Cingoli, Matelica e Civitanova Marche.

macchina per la carta

La carta è un derivato del legno che si ottiene dalla lavorazione di paste di cellulosa, più o meno raffinate. Prima dell'invenzione della macchina continua, introdotta sul finire del XVIII secolo, le procedure di impasto, pressatura e asciugatura venivano eseguite a mano.

 

L’arte del merletto è tipica in una ristrettissima area del Piceno che ha il suo epicentro ad Offida, dove la tradizione delle merlettaie si tramanda di generazione in generazione. Soprattutto durante la stagione estiva i tomboli, caratteristici attrezzi con cui si realizzano i merletti, invadono i vicoli della città. Tovaglie e coperte realizzate con i merletti, richiestissime dai turisti, sono il frutto di un sapiente, ingegnoso e raffinato lavoro. L’arte del mobile non è altro che la faccia moderna, quella più avanzata della grande tradizione, della lavorazione e del restauro del mobile antico. L’altra faccia, quella più artistica, è la raffinatezza con cui i restauratori usano i loro arnesi per ridare splendore ai mobili antichi e di antiquario. La via del mobile conta aziende, laboratori e artigiani eccellenti nelle città di Pesaro, Urbino, Cagli, Fano, Pennabilli, Amandola, Monsampolo del Tronto e Montefiore dell’Aso.

Altro raffinato settore è quello degli strumenti musicali, la cui produzione è concentrata soprattutto nella provincia di Ancona. Fin dagli inizi dell’Ottocento Loreto risulta essere centro di produzione e di vendita; Castelfidardo è nota in tutto il mondo per le sue fisarmoniche. Loreto lega il suo nome, anche e soprattutto, ad altre due peculiari espressioni artistiche: le pipe in radica e gli oggetti sacri. Si deve alla presenza della Santa Casa il proliferare di attività artigianali caratterizzate soprattutto dalla presenza di coronari. La lavorazione dei vimini e del giunco è un’antichissima tradizione di Mogliano, Gualdo e Matelica. La via della paglia passa invece per Massa Fermana, Montappone, Monte Vidon Corrado e Falerone dove si confezionano oggetti in paglia (cappelli, borse, cestini) esportati in tutto il mondo.

rulli di carta

Bobine per la stampa su macchine rotative. La bobina tipica di carta da giornale pesa circa 725 kg. La carta dei giornali destinata al riciclaggio viene triturata e imballata. Il riciclaggio della carta e in generale di rifiuti omogenei, non necessitando del trattamento preliminare di separazione dagli altri materiali, è molto più vantaggioso di quelli misti.

 

 

tomboloIl tombolo è una delle più antiche arti marchigiane che si tramandano di generazioni in generazioni.Molto pregiate e richieste stoffe ricamate a tombolo. Molto interessante osservare come le donne muovono i bastoncini per intrecciare i fili del ricamo. fisarmonicaIl suono della fisarmonica viene prodotto mediante la pressione sui tasti e i bottoni dello strumento, ai quali corrispondono i fori che permettono il passaggio dell'aria pompata dal mantice e quindi la vibrazione delle ance. La mano destra del suonatore scorre sui tasti, per eseguire la partitura melodica, mentre le dita della sinistra premono sui bottoni, azionando i bassi dell'accompagnamento. La modulazione del suono avviene per mezzo dell'aria aspirata o spinta all'esterno dal mantice della fisaromica.

tartufo