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Ore 5.30: VanvitelliMuseo
il sindaco prova il nuovo treno

Test segreto all'alba, presto l'inaugurazione, per i primi mesi un tratto in navetta
il retroscena

PATRIZIA CAPUA

Un brindisi all'alba per il sindaco Riccardo Marone. Alle 5,30 di ieri, dalla stazione di piazza Vanvitelli, al Vomero, il treno della metropolitana collinare è partito per il suo primo viaggio in direzione Museo. Prova di elettrificazione sui nuovi binari, lungo la nuova galleria di cemento armato. A premere il bottone dell'accensione, alla guida del convoglio Ansaldo, tre carrozze Udt, Unità di trazione binate, con 400 posti ciascuna, l'ingegner Giuseppe Racioppi, direttore tecnico di Metronapoli spa. Viaggio con due fermate alle stazioni intermedie Cilea e Salvator Rosa, che assieme a Museo saranno inaugurate tra pochi giorni, alla presenza del presidente del consiglio Giuliano Amato che ha accettato subito l'invito dei vertici di Palazzo San Giacomo a tagliare il nastro.
Una bottiglia di champagne infranta contro la parete del treno, come nei vari delle navi importanti, per quella che Marone ha definito commosso «una cosa entusiasmante, una grande emozione per tutti noi che ci abbiamo lavorato tanti anni e finalmente vediamo il risultato». Appuntamento all'alba per pochi e selezionati passeggeri saliti a bordo alla fermata Colli Aminei: con Riccardo Marone e figlio diciassettenne Roberto, l'ingegnere del Comune, Gianfranco Pomicino, Giannegidio Silva, presidente e amministratore delegato dell'Anm, i tecnici dell'Ustif, gli ispettori del ministero dei trasporti che vigileranno sulla fase dei collaudi che precederà l'«entrata in esercizio» della nuova tratta del metro.
Il treno ha marciato con successo verso il cuore antico della città ad andatura moderata, per 4 chilometri e mezzo, arrivando quasi vicino al Museo, «velocità giusta per gustare il viaggio, la bella galleria, molto ben rifinita, con le volte in calcestruzzo» ha commentato il sindaco. «È stata davvero un'allegra scampagnata» gli ha fatto eco Silva. «Siamo prontiha precisatoa mettere in funzione subito altri 3 chilometri e mezzo di linea e poi, entro l'estate, o subito, comunque entro settembre, l'intera tratta per un totale di 13 chilometri fino a piazza Dante con la stazione di Materdei. Per fine anno completeremo gli esterni e le uscite». In questa prima fase, ma solo per pochi mesi, la circolazione del treno sarà «a navetta», con un cambio a Vanvitelli, fino al Museo e ritorno, con passaggi ogni 2030 minuti. Tutto allo scopo di rendere operativo al più presto il funzionamento di questa nuova tratta, «una messa a punto progressiva» ha spiegato Silva, «meglio qualche piccolo disagio per l'utente che nessun servizio».
Intanto Italia Nostra chiede il trasferimento da piazza Quattro Giornate, dei «Discoboli», due statue di bronzo, «perché non degne di una città d'arte qual è Napoli».
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