Il sindaco difende la
manovra
ma rinnova la polemica:
«Le direttive del
Governo
ledono le autonomie locali»
LUIGI ROANO
La Giunta ha approvato la delibera del
bilancio consuntivo 2002, e con essa anche l’aumento delle
tariffe per il trasporto pubblico e l’introduzione dei
nuovi titoli di viaggio che si chiameranno «Unico Napoli».
Soddisfatto il sindaco, che tuttavia manifesta ancora molto
disagio per la norma del governo secondo cui per rispettare
il «patto di stabilità», l’equilibrio fra entrate e uscite,
il tetto della spesa corrente non deve superare il 6 per
cento del bilancio passato. Secondo la Iervolino «Questa
norma lede l’autonomia gestionale degli enti locali e viola
la riforma del titolo quinto della Costituzione che va
proprio in questa direzione: il federalismo. Il discorso
non riguarda il ministro Tremonti, persona gentilissima e
cortese, ma il Governo che su questi temi deve cambiare
direzione».
La manovra di bilancio ha provocato più di
un mal di pancia. Rifondazione comunista fa sapere che «non
approva l’aumento dei ticket - come spiega Peppe De
Cristofaro, il segretario provinciale - e in Consiglio
comunale ci batteremo per far rientare questo
provvedimento». Mentre sul fronte della Provincia
l’assessore ai Trasporti Napolitano è molto polemico.
«L’aumento dei biglietti potrebbe avere un effetto di
trascinamento anche fuori dalla città. E poi, voglio capire
come mai il sindaco per mettere a posto il bilancio può
proceder agli aumenti, mentre alla Provincia serve l’ok
della Regione. Chiederò a Bassolino di convocare un tavolo
con tutti gli enti locali per discutere di questo
problema».
Ritornando alle tariffe dei trasporti, il
ticket della durata di 90 minuti costerà il 30 per cento in
più: da 77 centesimi a un euro e prenderà il posto del
vecchio «Giranapoli». Aumenti medi dell’undici per cento
per il titolo di viaggio giornaliero e per gli abbanomaneti
mensili e annuali. Il biglietto giornaliero costerà 2,50
euro. La novità sono gli abbonamenti week end (sabato e
domenica) a 3,50 euro. E solo il sabato e solo la domenica
il ticket a 2 euro. Le nuove tariffe dovrebbero andare in
vigore entro la fine di aprile o all’inizio di maggio.
Perché dopo l’approvazione della giunta, il bilancio
passerà al vaglio del Consiglio comunale e successivamente
della giunta regionale. Prima, però ci sarà spazio per i
Revisori dei conti e per la commissione consiliare dove
sarà possibile, per le forze politiche, presentare gli
emendamenti. «Abbiamo ancora le tariffe più basse d’Italia»
hanno dichiarato sindaco e assessore al Bilancio Enrico
Cardillo. Tuttavia, la realtà è che a Napoli in 90 minuti
al massimo gli utenti riescono a prendere due bus mentre
altrove, come a Roma e Milano, per non parlare di Bolgna e
Firenze, il traffico meno intenso permette ai mezzi
pubblici di percorrere molto più rapidamente più pezzi di
città. Su questo fronte c’è da aggiungere che in città per
tre giorni la settimana è impossibile usare l’auto, almeno
per chi non ha la cosiddetta vettura ecologica. Insomma gli
amministratori dovranno lavorare molto per convincere i più
riottosi a usare i bus nonostante l’aumento.
Una
manovra di aggiustamento del bilancio dal valore di 37
milioni e 600mila euro, quella varata dall’assessore al
Bilancio Enrico Cardillo che si ritiene molto soddisfatto
dal lavoro svolto in equipe col direttore generale Luigi
Massa: «Offriamo un nuovo servizio ai cittadini - spiega
Cardillo - e l’aumento del costo del biglietto per studenti
e anziani lo ammortizziamo con uno stanziamento di 15
miliardi a favore proprio di questa utenza. E non
taglieremo nemmeno i ticket ai dipendenti comunali».
Nel dettaglio, quella dell’assessore è stata
un’operazione di ingegneria contabile, perché il rischio
concreto era quello di non rientrare nel «patto di
stabilità». Tecnicamente Cardillo, per non appesantire la
spesa corrente (la liquidità dell’ente), che è quella che
incide sul «patto», ha trasferito alcune voci al titolo II
del bilancio, che ha il carattere della straordinarietà e
quindi è spesa d’investimento. Su questo versante le casse
di Palazzo san Giacomo sono a posto, visto che è possibile
attingere a mutui mai accesi per mancanza di progetti.
Specificamente, la manutenzione ordinaria degli impianti di
illuminazione il cui costo è previsto in 8 milioni di euro,
sul totale di spesa che invece è di 28, passa alla voce
straordinaria e dalla spesa corrente si decurtano appunto
gli otto milioni di euro. Per gli investimenti Anm e Ctp si
potrà detrarre dalla spesa corrente il valore di 12 milioni
di euro. L’azienda napoletana mobilità recupererà la
liquidità attraverso l’aumento dei ticket. Grazie a questo
legittimo escamotage sono stati accantonati quasi 13
milioni di euro «al fine di fronteggiare eventuali debiti
che dovessero manifestarsi nel corso dell’anno in
conseguenza di sentenze sfavorevoli al Comune».