INDICE EDIZIONI | Venerdì 19 Marzo 2004 |
LUIGI ROANO
La stazione di piazza Nicola Amore non
verrà spostata, ma allargata. Questa la soluzione trovata
per salvare gli scavi del metrò, ma soprattutto quelli
archeologici. Una stazione più grande per fare in modo che
oltre a ospitare i treni possa contenere per intero i
ritrovamenti archeologici che stanno emergendo. Primo fra
tutti il «Gymnasium», il tempio dei giochi olimpici
napoletani che pezzo dopo pezzo sta venendo alla luce. E la
novità di giornata è proprio questa, ormai gli archeologi
sono sicuri che il tempio può essere scavato per intero, è
stato individuato attraverso carotaggi nella parte del
cantiere che si affaccia su via Duomo e verso la stazione
centrale. E sarà quella l’area destinata a crescere nelle
dimensioni. Una soluzione che comporta un nuovo progetto e
anche una spesa maggiore di circa tre milioni di euro. Ma
questo si sa, non dovrebbe essere un grande problema visto
che il governo, con i ministri per le Infrastrutture Pietro
Lunardi e per i Beni culturali Giuliano Urbani, ha grande
attenzione verso il metrò napoletano e ha promesso, in caso
di necessità, un intervento economico serio. Per ora non
serve, la metropolitana è in grado di far fronte con mezzi
propri. Tuttavia è annunciata entro questo mese, oltre la
visita di Lunardi anche quella dello stesso Urbani.
La
decisione è arrivata al termine di una lunga riunione
tenutasi a Castel dell’Ovo nella sede della Soprintendenza
fra il vicesindaco Rocco Papa, la Soprintendenza stessa e i
dirigenti della metropolitana. Preceduta nei giorni scorsi
da molte polemiche e prese di posizione spesso contrastanti
fra i vari soggetti in campo. La reggente della
Soprintendenza Valeria Sampaolo il 12 marzo era stata
categorica: «Nessuna decisione sarà presa per i lavori
della metropolitana se non dopo il completamento degli
scavi». Vale a dire: gli archeologi devono completare il
loro lavoro prima che il cantiere del metrò si possa
rimettere in moto al ritmo giusto. La decisione
dell’allargamento della stazione è la soluzione trovata
come conferma il vicesindaco: «La positiva conclusione
degli approfondimenti tecnici consente di coniugare
l’esigenza della conservazione e del restauro dei recenti
reperti archeologici con la necessità di completare la
costruzione della Linea 1 del metrò». Tre i turni di lavoro
per recuperare parte del tempo che si perderà, i ritardi
nella consegna della stazione sono valutati in un anno. Gli
archeologi dovrebbero terminare il loro lavoro entro la
fine dell’anno. Novità anche per il cantiere di piazza
Municipio, tramonta definitivamente il sogno di far
riemergere una delle tre barche per il Maggio dei
monumenti. Bisognerà attendere un po’ di tempo in più per
la loro riemersione dal vecchio porto di Neapolis. La
Soprintendenza ha informato Comune e Metronapoli che sarà
la Soprintendenza Archeologica della Toscana a dare una
mano ai tecnici napoletani. È stata messa a punto la
metodologia di scavo e di recupero delle navi. Un lavoro
che dovrebbe essere ultimato entro luglio. Una volta
riportate alla luce le barche saranno restaurate. Due in un
laboratorio classico, l’altra in una teca piazzata a piazza
Municipio a mo’ di laboratorio trasparente visitabile da
tutti.