INDICE EDIZIONI Martedì 16 Settembre 2003

IL CENTRO
CAMBIA VOLTO

LUIGI ROANO
La luce il primo elemento di novità della nuova stazione della Cumana di Montesanto, entrerà dappertutto attraverso un gioco di specchi e finestre cancellando così l’immagine tetra che la caratterizza. Nonostante sia la più antica d’Italia e fra le più trafficate con i suoi 50mila passeggeri al giorno e la seconda d’Europa, dopo quella di Londra, per storia e tradizione.
Effetti speciali a non finire con tubolari e vetrate ampissime per sfruttare la luce naturale, strutture che si fonderanno con l’architettura ottocentesca del sito. Il progetto del giovane architetto napoletano ma con studio anche a Parigi Silvio D’Ascia, infatti, è teso a conservare atmosfere e ambienti più che a trasformarli radicalmente. Un’opera di modernizzazione e rifunzionalizzazione per fare sì che l’importante nodo di interscambio possa avere una fruibilità per i viaggiatori maggiore rispetto a quella attuale.
Effetti speciali, ma anche tanta, tanta sostanza, perché quella stazione diverrà punto nevralgico anche del metrò regionale per il quale sono stati investiti 500 milioni di euro. Il restyling della stazione, che la Iervolino e Bassolino hanno definito il cuore di Napoli, produrrà anche un altro effetto: la pedonalizzazione del tratto di strada che va da piazza Olivella a Montesanto. I lavori inizieranno fra due settimane, mentre i cantieri dovrebbero chiudersi entro il 2005 per un costo complessivo di 40 milioni di euro, praticamente finanziati per intero dalla Regione. Il Comune contribuirà alle spese per 750mila euro, quelli che serviranno per l’arredo urbano di cui si sta occupando il vicesindaco Rocco Papa. Nella nuova stazione non ci saranno più barriere tra la zona Cumana-Circumflegrea e quella della funicolare. Separati anche i flussi d’ingresso e d’uscita. Gli ingressi saranno posti ai lati, l’uscita sarà unica e costituita dallo scalone centrale: il punto attraverso il quale la stazione si aprirà alla città, sarà tutt’uno con piazza Montesanto. La nuova struttura ospiterà, nella torretta che attualmente confina con l’ingresso proprio della funicolare, negozi, bar, un internet cafè, una terrazza ristorante e altri spazi polivalenti, divenendo così anche un punto di aggregazione per il quartiere.
Novità anche all’esterno, con sei scale mobili per collegare piazza Montesanto con largo del Paradiso, dalla stazione al complesso conventuale di Trinità delle Monache, e con la copertura in vetro e acciaio della zona delle banchine. Accanto ai binari sono previsti pannelli per illustrare i percorsi archeologici della zona flegrea. «Sono interventi che recuperano la zona - spiega il sindaco - ma senza ucciderne l’anima. Una Napoli che salva le sue tradizioni guardando in avanti». Dello stesso tono la sintesi del governatore Antonio Bassolino: «Un esempio molto importante di architettura contemporanea in uno spazio storico». Raffaello Bianco, amministratore delegato della Sepsa, si scusa in anticipo con i viaggiatori per i disagi che saranno inevitabili durante i lavori. Ma, sottolinea l’assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta: «Sono sacrifici che daranno presto frutti importanti. Del resto lavori di questa portata in soli due anni, a esercizio ferroviario invariato, sono una sfida molto difficile, un’impresa degna delle migliori tradizioni dell’ingegneria campana». Il restyling della stazione si inserisce nel massiccio piano di investimenti per Cumana e Circumflegrea: dalla nuova stazione sotterranea Cilea al raddoppio dei binari, lavori che faranno aumentare da 50mila a 70mila i transiti medi giornalieri a Montesanto, rendendo ancora più importante avere un luogo funzionale e accogliente.
È allo studio, infine, una bretella sotterranea di collegamento con la vicina stazione della metropolitana di piazzetta Olivella, opera che presenta problemi per l’assetto del sottosuolo: «Comunque - conclude il vicesindaco Rocco Papa - si potrà giungere molto più facilmente da una stazione all’altra camminando in superficie, quando l’area tra le due piazze sarà chiusa al traffico privato nel 2005».