INDICE EDIZIONI Mercoledì 8 Maggio 2002

ANNUNCIO DEL GOVERNATORE ALLA STAMPA ESTERA. PROGRAMMAZIONE FINO AL 2005
Bassolino: in città gli Annali d’arte contemporanea

PAOLA PEREZ
Venezia ha la Biennale? Napoli farà di più, ospitando gli Annali dell’Arte Contemporanea. Lo annuncia Antonio Bassolino, presidente della Regione, durante l’incontro con i delegati della stampa estera che hanno partecipato alla visita guidata nelle stazioni del Metrò. Già fissati i temi per le prime tre edizioni («L’incertezza» nel 2003, «La bellezza» nel 2004, «Il viaggio» nel 2005), la strategia è quella di affiancare ai ”nomi storici” una nutrita rappresentanza delle ”nuove leve”. Giovani napoletani, ma non solo; europei e americani, ma non solo; ci saranno anche africani e australiani, tanto per dimostrare che la nostra vocazione multietnica e sperimentale non ha nulla da invidiare a nessuno.
Bassolino passa poi ad elencare le altre iniziative in cantiere: «L’ottica è quella di fornire un quadro completo della programmazione culturale e turistica fino al 2005, perché la macchina dell’accoglienza possa funzionare al meglio. Come ha anticipato il soprintendente Spinosa, nel 2004 ospiteremo le mostre su Gauguin, Velasquez e Caravaggio. Castel Sant’Elmo sarà il principale punto di riferimento con la collezione Stein il mese prossimo, la collezione di Lia Rumma a novembre, ”Fluxus” nel novembre 2003, ”Arte Living” nel marzo 2004. A Capodimonte ci saranno le opere di Kounellis e un’installazione di Sol LeWitt. All’Archeologico, da ottobre a gennaio, la prima mostra italiana di Francesco Clemente, esponente della transavanguardia napoletana che vive e lavora a New York». La parola al sindaco Rosa Iervolino: «Qualcuno pensa che trasformare il Metrò in galleria d’arte possa essere un’operazione azzardata e non facilmente accessibile. Non è così. Napoli, e intendo Napoli nel suo insieme senza alcuna differenza di classe economica e sociale, ha una vivacità culturale fuori dal comune; è una città ”curiosa”, aperta alle provocazioni. La strategia dell’operazione del Metrò è stata quella di favorire un incontro con l’arte che non sia eccezionale ma quotidiano e anche quella di sviluppare le periferie. Andremo avanti su questo percorso con l’edizione 2002 dell’Estate a Napoli: edifici abbandonati, come la Masseria Luce di San Pietro a Patierno, saranno recuperati e diventeranno spazio per la sperimentazione teatrale».
In mattinata la visita dei giornalisti stranieri nel Metrò: partenza da piazza Quattro Giornate, sosta a Salvator Rosa, arrivo in piazza Dante. E un piacevole fuori programma, il blitz di «Striscia la notizia» con l’inviato Dario Ballantini nei panni dello stilista Valentino, pronto a esibirsi in una personalissima interpretazione delle opere d’arte che gli vengono illustrate da Achille Bonito Oliva: «Ma questo è pop o optical? E queste statue con i caschi da motociclista? Mi sa che, a Napoli, sono le uniche a portarlo». Sul versante ”ufficiale” del percorso fanno da guida il vicesindaco Rocco Papa, gli assessori Rachele Furfaro e Teresa Armato, il presidente della Metropolitana Giannegidio Silva, i progettisti Gae Aulenti, Alessandro Mendini e Domenico Orlacchio, gli artisti Mimmo Jodice e Betty Bee. Piace o non piace questa Metropolitana ai venti ”osservatori doc”, quasi tutti critici d’arte, in arrivo dall’Europa, dagli Usa, dal Giappone e dal Sudamerica? Piace tantissimo, salvo qualche piccolo dettaglio (la scala mobile che si blocca per qualche istante durante il giro, il numero assai ridotto di cestini per i rifiuti, l’assenza di pannelli luminosi con l’indicazione dei treni in arrivo...). Scattano foto, chiedono informazioni, intervistano architetti e artisti. E non nascondono di essere a caccia di idee e modelli da esportare nel loro paese.