BERLUSCONI, BASSOLINO E
LUNARDI FIRMANO L’ACCORDO-QUADRO PER LA CAMPANIA
ANTONIO TROISE
Infrastrutture, la Campania cambia
marcia. Interventi ad hoc per il risanamento del
sottosuolo, progetti per fare fronte all'emergenza idrica.
E, poi, strade, autostrade, la ristrutturazione della
Salerno-Reggio Calabria, il metrò regionale, il
potenziamento degli scali marittimi e degli aeroporti, le
«piastre logistiche» per i container. Insomma, un pacchetto
di opere da 16.690 miliardi in dieci anni, messo nero su
bianco nell’accordo-quadro varato ieri pomeriggio a Palazzo
Chigi. In calce, le firme del presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, del Governatore della regione, Antonio
Bassolino e del ministro delle Infrastrutture, Pietro
Lunardi. Non si tratta dell’ennesimo libro dei sogni, del
solito elenco di cantieri destinati a restare delle eterne
incompiute. «Questa volte manterremo le promesse», assicura
Berlusconi a Bassolino, spiegando che quello campano è il
primo «pacchetto di progetti regionali che usufruirà delle
nuove norme previste dalla legge obiettivo, approvata
qualche settimana fa dal Parlamento». Una vera e propria
svolta sul fronte delle infrastrutture dal momento che le
opere, di volta in volta individuate, saranno considerate
«strategiche» dal governo. Il che, tradotto in soldoni,
significa che il progetto sarà realizzato a tappe forzate,
by-passando i veti e gli ostacoli burocratici che, in
passato, «hanno paralizzato il settore». Ma c’è di più.
Perché lo strumento dell’intesa-quadro, aggiunge Bassolino,
«consente di impostare in maniera costituzionalmente
corretta, e nel pieno rispetto delle nuove norme, il
rapporto fra Stato centrale e amministrazioni regionali».
Un dialogo che in questo caso, aggiunge il governatore, è
andato al di là «di un reciproco sentirsi, e si è tradotto
in un accordo che consentirà alla regione di fare un salto
di qualità diventando più competitiva ma anche più sicura».
Parole che, in qualche modo, chiudono anche la polemica
serrata delle scorse settimane quando, da Palazzo San
Giacomo, erano partite bordate di fuoco contro il governo
Berlusconi, accusato di aver lasciato praticamente sola
l’amministrazione comunale a fronteggiare l’emergenza
alluvione. Tanto che ora, premier e governatore, si
scambiano battute ironiche. «Come vedi in pubblico ci diamo
del lei», fa il presidente del Consiglio. «Se vuole,
possiamo darci del tu», replica Bassolino. «No, meglio il
lei..», scherza il premier.
L’intesa varata ieri
prevede un investimento a carico della Campania di 4.840
miliardi. Dalle casse del Tesoro e degli altri enti che
saranno via via coinvolti nella realizzazione delle opere,
arriveranno non meno di 11.850 miliardi. Almeno un terzo
dei fondi dovrebbe essere speso nei primi tre anni,
promette Bassolino. E, il ministro Lunardi, ieri, ha
assicurato che già venerdì l’elenco dei progetti
considerati strategici sarà esaminato dal Cipe. Subito
dopo, partirà l’iter previsto dalle nuove norme, che
prevedono tempi certi dal progetto preliminare a quello
esecutivo: un iter che dovrebbe durare poco più di un anno,
prima di passare alla fase realizzativa, affidata nelle
mani di un unico general contractor. «Ora che finalmente
abbiamo tempi certi sarà molto più facile coinvolgere anche
i capitali privati - spiega il presidente del Consiglio -
Riusciremo a sbloccare progetti che sono rimasti fermi per
molti anni». Non si tratta di opere di poco conto: nel
pacchetto che ieri ha ottenuto il disco verde di palazzo
Chigi ci sono opere fondamentali sul fronte infrastrutture.
Progetti che, assicurano l’assessore all’Ambiente Federico
Simoncelli, e quello ai Trasporti, Ennio Cascetta,
«consentiranno alla regione di fare un salto di qualità e
di accelerare il passo sulla strada dello sviluppo».
Prima di Bassolino, Berlusconi aveva incontrato il
primo ministro dell’Afghanistan, Karzai, al quale ha
assicurato l’appoggio del governo per realizzare una nuova
stazione radiotelevisiva. Ed ora, concludendo la conferenza
stampa, non rinuncia alla battuta con il «governatore»
campano: «Non avrei mai immaginato di siglare, nello stesso
giorno, un accordo così importante con un presidente della
Regione dell’altro schieramento politico e per la nascita
di Telekabul...»