INDICE EDIZIONI Mercoledì 16 Aprile 2003

Metrò, prossime tappe Materdei e Museo-bis

CRISTIANO TARSIA
Il metrò taglia altri due traguardi. Due passi importanti, l’apertura della stazione di Materdei e l’entrata del Museo Archeologico, da compiere il 4 luglio, quando a Napoli ci saranno tutti i ministri europei dei trasporti e potranno vedere le meraviglie della linea 1, un concentrato tra tecnologica e arte. Non parliamo più solo di transavanguardia, ma anche di arte classica che farà quindi la sua entrata ufficiale nel metrò (in attesa del tratto Dante-Garibaldi che l’amministrazione comunale pare intenzionata ad «arredare» con i numerosi reperti trovati durante gli scavi).
Si lavora febbrilmente, infatti, per completare e rifinire il tunnel di collegamento tra la stazione Museo e l’adiacente Archeologico. Poco più di cento metri, coperti da tapis roulants, che permetteranno ai turisti di accedere direttamente al museo dal metrò e viceversa. «Napoli sarà così al livello, se non meglio, delle maggiori capitali europee - spiega il vicesindaco Rocco Papa, che segue da vicino l’andamento dei lavori - e aprendo un varco del metrò guadagneremo anche ulteriore spazio espositivo per le opere d’arte del museo».
Questo il progetto. Il tunnel di collegamento sarà gestito da Metronapoli. Ai lati verranno affissi dei pannelli fotografici di Mimmo Iodice. Un centinaio di metri e si arriverà dal metrò alla biglietteria del museo. Qui in una sala saranno esposti reperti archeologici, di modo che a tutti gli effetti verrà guadagnata alla struttura, carente di spazi, un altro ambiente.
Sarà più un varco simbolico che funzionale ma soprattutto con un occhio alla sicurezza. Stazione e museo distano un centinaio di metri, ma con alle spalle i vicoli della Sanità: purtroppo gli scippi ai turisti sono all’ordine del giorno. Chi vorrà potrà non incorrere nei rischi di aggressione.
Discorso diverso invece per Materdei. Qui la gente del posto aspetta da anni il metrò. Si è dovuto sopportare a lungo il cantiere di piazza Scipione Ammirato, il viavai di camion e mezzi pesanti. Frastuono, polvere e la beffa di un treno che passa sotto i piedi dei residenti una volta ogni sei minuti e che non può essere preso se non nella non vicissima stazione di Salvator Rosa. Ma da luglio cambia tutto. «Riqualificheremo l’area - spiega ancora Papa, che è anche assessore all’urbanistica - offrendo agli abitanti di Materdei una piazza totalmente nuova. È il minimo che possiamo fare dopo tanti anni di sacrificio».
La parte inferiore della piazza sarà aperta alle auto. Il resto sarà isola pedonale. Il progetto della parte superiore è dell’atelier Mendini e anche qui ci sarà la guglia che già contraddistingue i due varchi di Salvator Rosa (da una parte un marchio di fabbrica, dall’altra una certa qual ripetitività).
L’interno è progettato dall’ingegner Renato Miano, che ha già curato il progetto di Rione Alto. Due le entrate principali (e in piazza c’è anche un ascensore) che danno nell’atrio dove ci sono i servizi di biglietteria (all’esterno, in piazza, ci sarà anche un chiosco bar maiolicato); poi un’altra rampa di scale mobili porterà alla banchina dei treni. I binari sono a circa 25 metri sotto terra. Nella stazione saranno presenti sculture di Renato Barisani e Alex Mocika, rivestimenti policromi di Lucio Del Pezzo. Ad arredare interni ed esterni anche le colonne dorate di Nino Longobardi, i pannelli di Ezo Cucchi e Fulvia Mendini.