INDICE EDIZIONI Venerdì 4 Giugno 2004

Pronto il sottopasso
tra il metrò e il Museo
con le foto di Iodice

Avrebbe dovuto essere inaugurato domani il nuovo sottopasso della metropolitana, che collega piazza Cavour al Museo Nazionale. Era tutto pronto, poi in serata la notizia del rinvio doveroso per consentire alle autorità di prendere parte ai funerali di Antonio Amato, lo chef ucciso in Arabia Saudita.
Un’inaugurazione molto attesa quella della stazione Museo per le novità, tenute accuratamente celate dai responsabili, intenzionati a serbarle per la cerimonia ufficiale, anche se qualche particolare è comunque trapelato. Come il fiore all’occhiello di questo tratto della Metro che è il passaggio (anche se al momento non si potrà ancora utilizzare) che consentirà di arrivare dalla stazione direttamente dentro il Museo Nazionale. Gli utenti potranno, infatti, arrivare ai binari sia da piazza Museo (di fianco all’Archeologico) che dall’interno della metropolitana di piazza Cavour, inaugurata qualche mese fa.
Il sottopasso è lungo circa 50 metri ed è arredato con pannelli di vetro per rendere l’ambiente più luminoso. Nel corridoio diciotto ritratti dell’antichità, rivisitati dalla macchina fotografica di Mimmo Iodice. Le foto, lungo il corridoio, sono tutte in bianco e nero, di diverse dimensioni e allineate grazie ad un intrigante gioco di sguardi. Il vero filo conduttore, secondo l’artista, è proprio lo sguardo con le sue espressioni più tipiche: odio, amore, tristezza e felicità. «Gli atleti di Ercolano» e «Le danzatrici di Villa dei Papiri» alcune delle opere raffigurate. Una scelta delle foto in tema con la presenza dell’adiacente Museo Nazionale. In fondo al corridoio due scale, di cui una mobile, conducono all’accesso di piazza Museo. Fra i servizi c’è anche un ascensore per consentire l’accesso ai disabili. Ad accogliere il passeggero nell’entrata c’è una grande scultura in bronzo che raffigura il Lacoonte.
Anche per la stazione del Museo dunque, continua il percorso del Metrò d’arte, il felice connubio voluto per tutte le nuove stazioni della metropolitana. La fermata Museo arriva quasi dopo un anno (luglio 2003) dall’inaugurazione della stazione di Materdei.
Per la fermata del Rione Alto due anni fa si scatenò una vera polemica tra gli artisti napoletani che si ritennero scavalcati da maestri stranieri di arte contemporanea che produssero opere sul tema del nomadismo. Le grandi partiture policromatiche disegnate direttamente a muro da David Tremlett soppiantarono le maioliche e i lavori dei napoletani. Così come a loro volta fecero le grandi immagini di volti femminili di Katharina Sieverding.
Liliana Giugliano