INDICE EDIZIONI | Domenica 1 Dicembre 2002 |
FRANCESCO VASTARELLA
In via Colonne a Giugliano non c’è
più traccia del cantiere che fu aperto quasi venti anni fa.
Sul piazzale di quella che sarà la stazione dell’Alifana ci
sono camion parcheggiati e soprattutto rifiuti. All’estrema
periferia di Mugnano, poche centinaia di metri in linea
d’aria da Auchan e da Scampia, c’è qualche traccia di
cantiere insieme con tre rottami d’auto, una vecchia
baracca, un container, i ferri di un pilastro. Se chiedi a
un passante risponde così: «Che c’è? Boh, In questo terreno
non si vede mai nessuno». In pochi dicono di sapere che c’è
là sotto, le gallerie dell’Alifana, anzi, la Nuova Alifana
(la vecchia, dismessa, passava più a est). È la nuova
ferrovia Alifana che partendo da Santa Maria Capua Vetere
si immetterà all’altezza della stazione Piscinola-Scampia
nella linea 1 del metrò di Napoli.
Gallerie abbandonate
da quindici anni, forse di più, franate in un mare di
contenziosi tra imprese ed enti pubblici. Ma ora finalmente
qualcosa si muove. Il comitato interministeriale per la
programmazione economica venerdì sera ha stanziato per
quest’opera 90 milioni di euro per riprendere i lavori, per
mettere fine allo scandalo che dura da troppo tempo,
addirittura da più del metrò di Napoli, che pure rimase un
decennio sepolto e dimenticato prima di ripartire. Nuova
Alifana, ferrovia dello scandalo, appunto. Ma ora ci sono
due anni per rimediare almeno in parte, per dare ai
cittadini la possibilità di utilizzare un tratto completo
della linea. «Da Aversa a Piscinola - spiega l’assessore
regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta - Con i fondi appena
stanziati l’obiettivo dovrebbe essere a portata di mano.
Entro il 2004 puntiamo a far passare i treni. Ho incontrato
qualche sindaco nei giorni scorsi, neppure ci credeva. Con
l’Alifana prenderà maggiore forma la rete del metrò
regionale, comincia a concretizzarsi il progetto a cui
prima l’intesa istituzionale Governo-Regione e poi il Cipe
ha dato assoluta priorità».
Cascetta dovrà accelerare
la procedura per definire i contenziosi aperti con le
imprese che eseguirono i lavori. Un nodo complesso, con il
quale dovette a suo tempo fare i conti anche l’ex
vicesindaco di Napoli, Riccardo Marone, per riavviare i
cantieri dopo la paralisi di tangentopoli. Per l’Alifana
tuttavia qualcosa già si muove. Da sei mesi si sta già
lavorando alle gallerie finali, all’altezza della stazione
di Piscinola-Scampia. È qui che avverrà l’innesto che
metterà in collegamento diretto subito l’Aversano e
l’hinterland con il centro di Napoli, oggi fino a piazza
Vanvitelli e piazza Dante, domani fino alla Ferrovia e
Capodichino. «Passante ferroviario circolare», lo
definiscono i tecnici. Per raggiungere questo obiettivo si
realizzerà l’elettrificazione unica a 1500 volts della rete
e dei treni dell'Alifana e della linea 1 in maniera da
poter utilizzare gli stessi binari sul tratto che va da
Piscinola all'aeroporto di Capodichino.
Facile da
immaginare quante auto in meno arriveranno nel centro di
Napoli, quante in meno si muoveranno nei comuni
congestionati della provincia. Il problema è mettere subito
a punto, con i binari, anche un piano parcheggi a Napoli
come in provincia. Altrimenti, diventerà impossibile
raggiungere le stazioni. «Abbiamo di recente varato il
piano di bacino per i bus, che con la nuova legge e per
effetto delle deleghe della Regione sono nella nostra
competenza - avverte l’assessore ai Trasporti della
Provincia di Napoli, Giuseppe Napolitano - Nel progetto gli
esperti hanno tenuto conto appunto delle novità dei
prossimi anni».
Completo il tratto da Aversa a
Piscinola, in futuro l’Alifana raggiungerà anche Santa
Maria Capua Vetere, offrendo così un servizio completo
lungo la direttrice dell’Appia. Sono undici le stazioni
previste lungo il percorso, Santa Maria, Macerata Campania,
Capo Spartivento, Teverola area industriale, Teverola,
Aversa zona 167, Aversa centro, Aversa Ippodromo, Giugliano
(la stazione è vicina a Melito, Sant’Antimo e Casandrino),
Mugnano, Piscinola.