INDICE EDIZIONI Giovedì 23 Gennaio 2003

Metrò, in tre anni altre 23 stazioni

FRANCESCO VASTARELLA
«Più dell’impegno finanziario per l’operazione Bagnoli, Napoli-Est e piano parcheggi messi insieme», sintetizza Riccardo Giustino, presidente delle imprese Acen. La metropolitana regionale è il più grosso investimento in Campania nei prossimi sette anni: quattro miliardi di euro per la grande ragnatela su ferro, tre già disponibili. Si spiega così il grande interesse di industriali, tecnici, mondo scientifico e universitario. Non a caso l’assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, ha scelto l’aula magna della facoltà di Ingegneria, a piazzale Tecchio a Napoli, per presentare, ieri, il programma e il libro del «Metrò regionale per la mobilità sostenibile e lo sviluppo della Campania». Presente il governatore Antonio Bassolino.
Un progetto avviato e definito nelle sue tappe e anche nelle previsioni: dai 10 ai 12mila nuovi posti di lavoro per i nove anni dei cantieri. Con un’opera che potrebbe rivelarsi «autopropulsiva per lo sviluppo della Campania», come dice Guido Cella, economista della Federico II. L’entusiasmo degli imprenditori si spiega con la certezza dei tempi. «Il piano è anche legge regionale», sottolinea il professor Marino De Luca. Gli fa eco il preside di economia, Massimo Marrelli: «Gli investimenti in questo settore producono percentuali altissime di benefici negli altri».
E dunque ecco la tabella di marcia del metrò regionale messa a punto da Cascetta per i prossimi tre anni e sulla base dei finanziamenti che arriveranno dall’accordo quadro Stato-Regione. «Comunque sarà molto di più di ciò che è stato fatto negli ultimi 15 anni», sottolinea l’assessore. Entro dicembre di quest’anno nuovi importanti pezzi si aggiungeranno alla rete. Sulla Circumvesuviana il doppio binario nel tratto Poggioreale-Casalnuovo, l’interramento fino a Poggioreale, l’ampliamento della stazione del Centro direzionale, la nuova tratta Acerra Pomigliano, le nuove stazioni di Poggioreale, Botteghelle (Barra), Acerra. Sulla linea 1 del metrò di Napoli apre la stazione di Materdei, che ancora oggi è cantiere. E apre anche la tratta Soccavo Monte Sant’Angelo della Linea 7, il collegamento al quale sono interessati soprattutto gli studenti del polo universitario. L’Alifana vedrà finalmente realizzato il progetto di elettrificazione della linea da Santa Maria Capua Vetere a Piedimonte Matese, mentre sarà aperta la stazione in località Pontecorvo a Benevento.
Tappe di grande importanza anche nel 2004 per la metropolitana regionale. A Salerno dovrebbe entrare in funzione il metrò fino allo stadio Arechi. Ma un’opera importante è prevista anche per l’hinterland di Napoli, l’apertura del primo tratto della Nuova Alifana, da Piscinola a Mugnano, una sorta di prosecuzione della linea 1. La Nuova Alifana nel 2005 arriverà fino ad Aversa su una tratta in buona parte già realizzata, ma con i cantieri abbandonati da oltre tredici anni. Nel 2004, ancora, la Circumvesuviana aprirà la bretella tra Madonnelle e Botteghelle, che consentirà ai cittadini dell’area orientale di Napoli di raggiungere in maniera più agevole piazza Garibaldi. La Cumana, invece, aprirà le nuove stazioni di Pianura, La Trencia e Traiano. Nel 2005, infine, si aggiungerà un altro pezzo dell’anello della linea 1 intorno a Napoli, aprirà il tratto Piscinola-Secondigliano, che entro il 2010 dovrà arrivare fino a Capodichino, mentre dall’altra parte della città si lavora per la tratta piazza Dante Centro direzionale. Ed è nel 2010 che il sistema dovrebbe rispondere in pieno alle esigenze di mobilità individuate dagli esperti. Lo scenario allora sarà di 1.400 chilometri di binari, 21 nodi di interscambio, 423 stazioni e soprattutto 6.800 tonnellate di monossido di carbonio in meno all’anno.
«È l’opera che più di altre inciderà nella vita dei cittadini - dice Bassolino - Rivendichiamo la prima firma dell’accordo per la legge obiettivo, ma anche la scelta di puntare sulla metropolitana. A febbraio presenteremo il progetto a Prodi, a Bruxelles». L’amministratore delegato di AnsaldoBreda, Fausto Cutuli, sottolinea che «la certezza delle cose da fare aiuta a pensare agli investimenti e ai ritorni in termini di posti di lavoro».