LA POLEMICA. PARLA LA
PROGETTISTA GAE AULENTI
«Piazza senza verde e panchine? Discutiamone»
PASQUALE ESPOSITO
La piazza è questa, vuota, bella, chi
vuole ritoccarla, chi non ci pensa per niente. È, anche, da
ieri, da qualche giorno, la piazza delle polemiche, una
polemica che tocca gli aspetti dell’estetica, tesi
interessanti che si contrappongono, tesi soggettive. Il
dibattito è aperto, e proseguirà, con una discussione
civile, fra uomini di cultura, forti delle loro idee,
pronti però a dialogare tra loro. Uno scontro a priori non
avrebbe senso, una discussione serena sì. Come ha fatto, ad
esempio, ieri su queste colonne Benedetto Gravagnuolo, per
il quale potrebbe essere utile ripensare i termini della
questione per quel che riguarda l’arredo urbano di piazza
Dante.
Che è poi uno degli aspetti del problema,
riassumibili come segue: la piazza è vuota, la pietra
lavica etnea è meno bella di quella vesuviana, e quindi più
”nostra”, la statua di Dante sta bene lì oppure sarebbe
stato meglio tenerla decentrata nei giardini davanti a
Port’Alba, le pensiline sono orientate male, mancano
panchine e aiuole; ed ancora, il problema dei ristoranti,
delle librerie, irrangiungibili da quanti non sanno, e in
qualche caso - specialmente di sera - non possono
rinunciare all’auto che non si sa dove parcheggiare
(scavando, non potevano essere individuate aree sotterranee
per le auto di residenti e clienti di ristoranti e
librerie?). Tante facce di uno stesso problema, se si vuole
chiamare così il rifacimento di una piazza storica della
città.
La prima a stemperare i toni di una polemica
inconcludente e a usare toni cortesi e morbidi è proprio la
progettista di ”questa” piazza, l’architetto Gae Aulenti:
«Sono pronta ad ogni discussione serena, non avrei rimesso
la statua di Dante al centro della piazza, ma è stato
deciso così, e così si è fatto. Non c’è verde? Certo, la
mia - l’ho già detto e lo ribadisco, è una piazza di
pietra, non di giardini: comunque, ben venga una
discussione propositiva».
E il presidente della
Metropolitana, Giannegidio Silva, ribadisce la linea
morbida: «Se le autorità cittadine, dopo un confronto
dialettico culturale, mi dicono che c’è bisogno di
rispostare la statua o chiedono altre modifiche, le faccio
fare gratuitamente. A me, però, la piazza immaginata dalla
Aulenti piace...»
Favorevoli, contrari. Tra questi, è
noto, figura il soprintendente per i Beni ambientali e
architettonici Enrico Guglielmo: «Trovo bellissimo quanto è
stato realizato nella stazione, meno mi convincono le
strutture esterne e di superficie: la pavimentazione, per
esempio, non tiene conto della curva dell’esedra,
dell’edificio vanvitelliano che ora ospita il Convitto. Per
fare un raffronto, si veda la pavimentazione di piazza del
Plebiscito nella parte più prossima al colonnato, dove le
fasce della pietra seguono le linee ellittiche di San
Francesco di Paola. Qui no, non si è tenuto conto nemmeno
delle stampe antiche che dànno la testimonianza della
pavimentazione di piazza Dante. La statua è brutta, dicono
coloro che non volevano rimetterla al centro, e intendono
ancora spostarla: può anche darsi, ma allora che facciamo,
eliminiamo tutti i monumenti che, oggettivamente o
soggettivamente, sono di fattura modesta? Infine, credo che
le pensiline siano state orintate male, avrei visto meglio
l’arrivo della scala mobile verso la facciata vanvitelliana
dell’esedra, che è il vero segno forte della piazza e che
invece, da quinta fondamentale, viene come messa in secondo
piano».
Tra i favorevoli, invece, Gianni Pisani: «Per
carità, non tocchiamo la piazza, secondo me sta bene così
com’è, non credo che ci sia bisogno di panchine: la piazza
è bella proprio perché è vuota, è ”la” piazza, non uno
spiazzo dove giocare a pallone, e va sorvegliata affinché
una realizzazione così bella non diventi - per mancanza di
sorveglianza - un’altra vergogna cittadina dopo pochi
giorni della messa a punto per l’inaugurazione. Quanto alla
statua, è davvero modesta. Dante avrebbe meritato un
Canova, un Michelangelo, non un monumento accademico, ma
non ha senso toglierla. Per il resto sono completamente
d’accordo con Gae».