Tre chilometri e mezzo:
in un anno boom di utenti
Tanta attesa per ”Dante”, ma la scommessa il Comune se l’è
giocata un anno fa sulla stazione ”Museo”, laddove da una
parte ha misurato la voglia di penetrazione dei flussi
passeggeri dalla zona collinare al centro che lascia
presagire (con l’apertura di ”Dante” e l’esercizio a
regime) anche un picco di 600mila utenti al giorno, ha poi
dimostrato che una stazione dell’arte - con qualche buon
accorgimento - può resistere alle intemperie dei vandali e
sta per completare (appuntamento a maggio) l’epocale
interscambio con la stazione ”Cavour” e con l’ex
direttissima oggi Linea 2. Ma andiamo con ordine.
I
flussi. La Vanvitelli-Museo, tre chilometri e mezzo, ha
aperto il 5 aprile del 2001 e ha via via guadagnato -
nonostante le molteplici difficoltà rappresentate dal
cambio a Vanvitelli, dalla navetta e dalla frequenze dei
treni ogni trenta minuti - passeggeri: si passa dai 49.504
dell’aprile 2001 agli 82.819 di dicembre. Un incremento che
viene registrato anche dalla stazione di Vanvitelli, che
passa dai 359.076 passeggeri di aprile ai 398.946 di
dicembre 2001. Per il vice-sindaco Papa e per i tecnici del
Comune questi dati lasciano presagire, complessivamente,
per la stazione ”Dante” a regime un flusso di 600mila
utenti, anche considerato il dirottamento sulla Linea 1 di
molti passeggeri che oggi utilizzano le funicolari.
I
vandali. L’inizio non fu proprio dei migliori alla stazione
”Museo”: l’esposizione al pubblico della Testa Carafa
suscitò molte perplessità, rafforzate poi, subito dopo
l’apertura della tratta, dall’episodio riguardante una
scritta spray che a ”Salvator Rosa” comparve in bella
evidenza sopra un pannello firmato da Anna Sargenti. Ma poi
le cose sono andate per il verso giusto. «Tutto sotto
controllo, merito - dicono a Palazzo San Giacomo - dei
vetri che sono stati installati a protezione delle opere
d’arte esposte: vetri elaborati con del materiale che
consente un’immediata ripulitura».
Il corridoio.
L’interscambio con l’ex direttissima è coinsiderato la vera
svolta sul piano dell’incentivo all’utilizzo del trasporto
pubblico. Un corridoio sotterraneo unirà le stazioni
”Museo” e ”Cavour”. In particolare, due tapis roulant, un
ambiente confortevole e, all’occorrenza, riscaldato,
permetteranno nel giro di 90 secondi di spostarsi dalla
Linea 1 alla Linea 2, laddove ci si collegherà al livello
della seconda e ultima rampa di scale mobili, prima
dell’accesso ai treni. Si dirà: ma già oggi le due stazioni
sono vicine e facilmente raggiungibili a piedi. Una
considerazione che però si sposa poco con quanto sostengono
i veri e propri trattati di ”psicologia del passeggero”
messi giù dagli esperti della mobilità, secondo i quali
invece il passaggio protetto (al coperto), immediato e
confortevole (i tapis roulant consentono di trasportare con
facilità l’eventuale bagaglio) può legittimamente tradursi
in un forte aumento degli utenti.
Piani di viabilità.
Non è assolutamente certo che le aperture del corridoio
”Museo”-”Cavour” e della stazione Dante portino tout-court
a un centro cittadino senza traffico, sebbene le stime di
previsione del Comune riferiscano di un immediato riflesso
sul calo dei flussi di auto nell’ordine del 15-17 per
cento. Spiega Mario Hubler, capostaff dell’assessore al
Traffico Esposito: «Inizialmente i passeggeri del metrò
aumenteranno e in molti lasceranno l’auto in garage. Ma
poi, tempo qualche giorno, chi negli anni scorsi si è
abituato con sacrifici a lasciare la propria vettura a
beneficio del trasporto pubblico si renderà conto che in
superficie c’è meno traffico, dunque potrà scegliere di
tornare a utilizzare il mezzo privato». Morale? «Non
bisognerà affatto abbassare la guardia - prosegue Hubler -
anzi, occorrerà continuare a governare questi processi,
ricorrendo a ulteriori iniziative con le quali
disincentivare l’impiego dell’auto privata (tipo isole
pedonali o aumento dei controlli sulla sosta delle
vetture)». Perché, come sottolinea Papa: «Il traffico è un
sistema ad equilibrio fortemente instabile».
cor.cas.