INDICE EDIZIONI Mercoledì 16 Aprile 2003

NAVETTE SUPERTECNOLOGICHE PER RAGGIUNGERE VIA DOMENICO FONTANA

Una navetta, un mini-metrò, come non ce ne sono in Italia (anzi l’unico esempio è a Genova, al Monte Galletto). Percorrerà le rotaie in linea semi-orizzontale - un piano leggermente inclinato - per poi arrestarsi dopo un minuto e mezzo.
Qui il vagone, lungo meno di dieci metri, ma capace di trasportare sino a cinquanta persone, salirà in superficie, o comunque appena sotto il manto stradale, come un ascensore, per una ventina di metri. La tecnologia è firmata Leitner, azienda di Vipiteno, massima produttrice mondiale per gli impianti di risalita. Tra i prodotti della società trentina anche le navette, come appunto minimetrò e funicolari da città, capaci di percorrere brevi tratti il più velocemente possibile. Dovrebbe essere una garanzia, almeno nei piani del progettista, l’ingegnere Renato Miano che sta studiando il collegamento tra Montedonzelli e via Domenico Fontana, angolo via Bernardo Cavallino. Un percorso lungo, impossibile da coprire con scale mobili o tapis roulants.
E qui viene in aiuto l’alta tecnologia. Le navette sono capaci di percorrere l’intero tragitto, quasi un chilometro, in brevissimo tempo. L’impianto sarà automatizzato, nel senso che i minimetrò non hanno bisogno di guidatori. Il progetto anche se costoso è importante perché serve a collegare una fetta di zona collinare, via Domenico Fontana, per il momento tagliata fuori dalla metropolitana e affidata per il trasporto pubblico ai soli pullman Anm.
Un’idea simile potrebbe essere utilizzata per collegare l’interno dell’ospedale Cardarelli alla vicina - ma non troppo - stazione di Colli Aminei. Per i pedoni, soprattutto in più anziani, il percorso non è agevole. La strada è a scorrimento veloce, c’è anche l’uscita della tangenziale e in più il passaggio delle autoambulanze. Ne ha tenuto conto Alleanza Nazionale che ieri durante la discussione in Consiglio comunale sul bilancio ha presentato un emendamento.
«Considerato che l’ospedale Cardarelli - è scritto - è attualmente collegato alla metropolitana mediante l’interscambio con mezzi su gomma, tenuto conto del grande flusso di cittadini che quotidianamente raggiungono l’ospedale Cardarelli da ogni parte della città, vista l’esistenza di una rete di gallerie già esistenti sotto l’intera area dell’ospedale, si ritiene necessario eseguire un collegamento pedonale mobile sotterraneo che congiunga la stazione metropolitana con l’ingresso principale dell’ospedale Cardarelli». Un emendamento che alla fine è stato ritirato perché il vicesindaco Rocco Papa lo ha fatto proprio, nel senso che ha assicurato che l’amministrazione ha già previsto un progetto del genere.
E in effetti si sono studiate varie soluzioni, compresa una sopraelevata. Alla fine anche qui potrebbe spuntare l’ipotesi navetta, anche se il progetto non è stato ancora definito. E per quanto riguarda l’area di accesso all’ospedale, dovrebbe essere quella dell’eliporto, dove cioé c’è più spazio disponibile. Qui però i tempi di esecuzione sono ancora abbastanza lontanti, anche se Papa in Consiglio ha fatto capire che i fondi potrebbero essere trovati senza grosse difficoltà. Insomma il metrò a Napoli è una realtà da centomila passeggeri al giorno che però, anno dopo anno, riesce a migliorarsi. Si aprono stazioni, fermate, varchi che piano piano miglioreranno la vivibilità dei napoletani.
c.t.