IN VIAGGIO NEI PULLMAN
AFFOLLATI E IN RITARDO
«Un euro? Ma è un’ingiustizia»
Gli utenti protestano: prima migliorate
il servizio
PAOLO MAINIERO
Siamo alle solite, i bilanci non
quadrano e a pagare sono i cittadini. La storia che per far
tornare i conti si debba aumentare la tariffa monocorsa del
bus di 23 centesimi agli utenti proprio non va giù. «È
un’ingiustizia» è il refrain che passa di bocca in bocca
alle fermate dell’Anm. E intorno a questo ritornello cresce
anche la rabbia perché - è il ragionamento dei cittadini -
all’aumento del biglietto non corrisponde un miglioramento
del servizio. «I tram sono lenti e negli orari di punta il
trasferimento da San Giovanni a piazza Vittoria dura
un’eternità», osserva Maria Amato, casalinga. Tram lenti,
dunque. Ma non solo. Il biglietto aumenta eppure,
sostengono molti cittadini, il servizio di trasporto
pubblico, per quanto migliorato negli ultimi anni, presenta
ancora lacune. Per esempio, non copre efficacemente
l’intera città. «La zona ospedaliera - dice Anny,
studentessa - non è ben servita, va incrementato il numero
delle corse». In molti battono su questo tasto: poche corse
significa attese più lunghe ma anche autobus
superaffollati. «Cosa - spiega Umberto Danise, studente
universitario - che si verifica puntualmente nei giorni
dispari in coincidenza col blocco delle auto. È vero che
diminuisce il traffico ma è anche vero che cresce il numero
degli utenti. Ma non aumenta il numero delle corse». Il
costo del biglietto, quello sì, invece aumenta. «E
purtroppo - nota Mario, impiegato - a Napoli è una cosa che
avviene con troppa regolarità».
«L’aumento? Non mi sta
bene», sbotta Vincenzo Rocco, pensionato. E in effetti, il
rincaro non sta bene a nessuno. «Sì, ma che possiamo farci
noi? L’autobus comunque dobbiamo prenderlo», spiega
Annamaria Cilaolo, casalinga. Insomma, passata la rabbia,
smaltito il colpo, subentra la rassegnazione e ci si
dispone al sacrificio. «Purtroppo - dice Luigi Pirozzi,
studente - siamo costretti a subire. E chi più ne paga le
conseguenze sono le fasce più deboli». Come i pensionati.
Commenta uno di loro, Gaetano Pinto: «L’aumento è
ingiustificato e rappresenta una sconfitta per tutti. Cosa
devo fare, devo ricomprarmi l’auto?». No, non servirebbe
comunque visto il traffico. E ad ogni modo, l’equazione
bilanci in rosso del Comune uguale aumento del costo del
biglietto non trova seguito. «Vogliono recuperare soldi?
Intensifichino i controlli e perseguano chi non paga»,
propone Adele Gentile, amministratrice di un’agenzia
immobiliare. Ma aspettando i controlli non resta che
pagare.
Piace, invece, agli utenti (e lo sottolinea
anche l’Acusp) l’«Unico Napoli», il biglietto (costo, 2,50
euro: poco meno di 4.850 lire) che potrà essere utilizzato
per l’intera giornata e su tutti i mezzi pubblici.