INDICE EDIZIONI | Sabato 28 Giugno 2003 |
CRISTIANO TARSIA
Ecco l’ultima arrivata, la stazione che più di tutte ha
creato disagi a chi viveva intorno ma che ora, finalmente, dopo tanti anni e
file di camion a fare avanti e indietro, lancerà un intero rione nel cuore di
Napoli. Un’altra «perla» di quella collana che piano piano sta abbellendo il
volto di Napoli. Un gioiello ma nel contempo, anche un servizio utilissimo con
una media molto vicina ai centomila passeggeri nei giorni feriali.
Inaugura
sabato prossimo la fermata del metrò a Materdei. Un’altra stazione dell’arte,
dove colori e luci accompagneranno il passeggero lungo scale mobili e tapis
roulants. Un’inaugurazione in pompa magna venerdì prossimo, visto che a tagliare
i nastri della quattordicesima fermata di un metrò invidiato da tutto il mondo
ci saranno i 28 ministri dei Trasporti dei Paesi dell’Unione Europea e la vice
presidente della Commissione Europea Trasporti ed Energia Loyola de Palacio. I
ministri saranno in città per una riunione informale che durerà due giorni e si
terrà a Palazzo Reale.
Dicevamo dei disagi. Il cantiere di piazza Scipione
Ammirato ha funzionato per anni come pozzo di servizio per i lavori del metrò.
In pratica le altre stazioni aprivano e Materdei doveva lavorare per tutti, con
camion pieni di materiale che andavano e venivano per le anguste strade del
rione. Ma la pazienza degli abitanti verrà ripagata con una stazione nuova di
zecca. A incominciare dal «sopra», la piazza, oggetto di un massiccio intervento
di arredo urbano. La parte inferiore della piazza sarà aperta alle auto. Quella
superiore sarà invece isola pedonale. Abbattuto il chiosco progettato in un
primo momento dall’atelier Mendini (curatore anche della vicina Salvator Rosa),
ingombrante, non piaceva ai residenti e male si adattava all’architettura
circostante (edilizia novecentesca modesta ma decorosa). Due le uscite in
piazza, simili tra di loro e abbastanza ravvicinate. Ci sarà, oltre alle rampe
di accesso, naturalmente anche l’ascensore per i diversamente abili. Dall’atrio
della stazione poi una lunga scala mobile porterà direttamente in banchina, a
circa 25 metri sotto terra.
E già si pensa come rendere ancora più
funzionale la stazione. Un’uscita dovrebbe arrivare all’interno del rione
Sanità, zona che da sempre soffre la mancanza di collegamenti con il resto della
città.
Fotografie, pannelli, stucchi. Materdei si rivestirà di mille colori.
Nella stazione saranno presenti sculture di Renato Barisani e Alex Mocika, i
rivestimenti policromi di Lucio Del Pezzo, oltre alle colonne dorate di
NinoLongobardi, i pannelli di Ezo Cucchi e di Fulvia Mendini.
Sono completi
dunque, finalmente, i quasi 13 chilometri che si snodano da Piscinola a Dante.
Si passa ora - in realtà si lavora febbrilmente da anni - al resto della linea
1, cioè la tratta che arriverà sino a piazza Garibaldi. Ritmi serrati perché
entro il 2006 dovranno aprire le stazioni Toledo, Municipio, Università, Duomo e
Garibaldi, per altri 5,3 chilometri all’insegna di arte e tecnologia.