INDICE EDIZIONI | Sabato 12 Aprile 2003 |
FULVIO SCARLATA
Una seconda fermata del metrò per
Torrione: il progetto è presentato da un privato. Anzi da
un privato molto speciale, Ercole Di Filippo, per anni capo
dell’Ufficio di Piano che ha ridisegnato la città sulle
indicazioni di Oriol Bohigas, dimessosi tempisticamente
dall’incarico alcuni mesi fa. La seconda tappa del trenino
nel quartiere viene incontro all’esigenza di moltissime
persone. Nel progetto attuale, infatti, la metropolitana
leggera ferma in via Pietro Del Pezzo, praticamente
inutilizzabile per una larga fascia del popoloso
quartiere.
Attualmente su via Della Monica, proprio
alle spalle dell’Azienda del gas e accanto ai binari del
metrò, c’è la vecchia fabbrica Di Filippo con un magazzino
per la vendita di materiale edile. Cercando di conciliare
gli interessi del quartieri e quelli personali, dunque, è
stato presentato all’Ufficio di piano un progetto di
ristrutturazione urbanistica definito da Alberto Di Lorenzo
«estremamente interessante». In pratica si prevede di
intercettare il metrò, creando una nuova fermata dotata di
parcheggi interrati e a raso. Contemporaneamente si propone
di aprire un percorso pedonale per collegare via Luigi
Guercio con via Della Monica attraversando il Gasometro,
l’Azienda del Gas, la nuova fermata della metropolitana e
la stessa area di proprietà di Di Filippo, dando la
possibilità di utilizzare il trenino a tutti i cittadini
che abitano nella zona a monte di Torrione.
In cambio
di questi investimenti a favore degli abitanti della zona
si chiede di creare una struttura commerciale
ristrutturando quella già esistente e mantenendo inalterati
gli attuali volumi. «In una zona altamente congestionata -
spiega Di Lorenzo - si razionalizzano i volumi e si potreà
usufruire di nuovi servizi con un legittimo ritorno
economico per chi fa l’investimento».
Andando a toccare
lo sviluppo urbanistico della città, lo Sportello unico ha
girato lo studio di fattibilità all’Ufficio di Piano che
due settimane fa ha dato il via libera al progetto del suo
ex capo, dimessosi il 31 ottobre scorso forse proprio per
non creare un conflitto di interessi tra il suo ruolo
pubblico e quello di imprenditore privato. Superato questo
primo scoglio la strada burocratica nello Sportello unico
sembra spianata. Tuttavia l’intervento prevede una
ristrutturazione urbanistica che coinvolge anche l’Azienda
del Gas e che può essere effettuata solo attraverso un
piano particolareggiato del Prg. Dunque ci sarà bisogno di
un passaggio per un esame e il voto del consiglio
comunale.
La proprietà Di Filippo è stata al centro di
molte attenzioni e di polemiche da parte delle forze
politiche. Dall’89 al 1999, infatti, l’area era vincolata a
standard ma mai espropriata dal Comune per il quale,
d’altra parte, lo stesso Ercole Di Filippo lavorava come
coordinatore dell’Ufficio di Piano. Inoltre mentre
quest’ultimo, scaduti i vincoli, aveva ottenuto senza
problemi la licenza per aprire un supermercato, non era
stato riservato lo stesso tratta per la proprietà di
Ernesto Ricciardi. L’imprenditore aveva subito gli stessi
vincoli urbanistici per un suo terreno, ma dopo che il
Comune non aveva esercitato il diritto di prelazione, si
era visto negare una licenza edilizia dovendo ricorrere al
Tar per ottenere ragione. Una vicenda richiamata un anno fa
dal consigliere comunale Erberto Manzo che sottolineava
come «il Palazzaccio per sostenere particolari interessi si
accanisce contro Ricciardi mentre, per una vicenda
urbanistica assolutamente analoga, favorisce fin troppo
apertamente Ercole Di Filippo».