Nel panorama editoriale
dei testi di storia scolastici una novità di grande rilievo: è
uscito infatti il corso di storia per il triennio superiore "I FILI
DELLA MEMORIA. UOMINI E DONNE NELLA STORIA", Editore Laterza, curato
da tre storiche: Anna Bravo, Anna Foa e Lucetta Scaraffia.
Nella Prefazione al primo volume le curatrici chiariscono il senso di
questa operazione storiografica, richiamandosi all'esempio noto ormai
a tutte le storiche, della scrittrice inglese dell'ottocento Jane Austen,
che alla protagonista del romanzo Northanger Abbey fa dire, a chi le chiede
se legge i libri di storia : "Li leggo qualche volta per dovere
..ma
non mi dicono niente che non mi irriti o mi annoi. A ogni pagina litigi
di papi e imperatori, guerre e pestilenze. Gli uomini, in genere, sono
dei buoni a nulla e le donne, le donne praticamente non ci sono mai ".
Le tre storiche cercano di rispondere alla eroina del romanzo attraverso
un lavoro che punta su precisi obiettivi: in primo luogo il taglio narrativo,
in cui la storia diventa il più possibile racconto, scrittura piana,
poco specialistica e quindi di facile comprensione. Attuano poi una selezione
di fatti, nomi e date essenziali alla narrazione e comprensione dei fenomeni,
a cui attribuire un valore essenziale. L'aspetto più significativo
dell'operazione è quello di aprire il testo alla storia delle donne,
non come aggiunta, ma come parte integrante della "grande storia".
E' convinzione profonda che il pensiero delle donne è essenziale
per capire la storia sociale, politica, economica. E' accaduto spesso
che le ricerche condotte al femminile abbiano modificato la valutazione
di un evento: si pensi alla Rivoluzione francese, che ha riconosciuto
a tutti gli uomini il diritto di esprimersi, ma da tale diritto ha escluso
le donne. Pertanto, sostengono le curatrici, "capire il significato
di questa esclusione, i meccanismi con cui si è attuata è
un passaggio necessario per ricostruire la storia globale della Rivoluzione,
sensa il quale perde senso la storia dei diritti maschili come quello
delle esclusioni femminili".
I tre testi dedicano molto spazio ai fenomeni culturali, religiosi: le
idee , i desideri, i sogni, le frustrazioni personali non rappresentano
una sovrastruttura , ma sono determinanti quanto gli interessi economici.
Ancora una volta tali fenomeni, che hanno radici e dinamiche proprie,
sono espressione di un mondo popolato da uomini e donne insieme.
Un altro obiettivo del testo, affrontando la dimensione del tempo, dei
secoli, è quello di rendere chiara la successione temporale con
la sua "lunga durata" e le sue fratture. Molto importante è
l'assunto per cui la comprensione degli eventi avvenga nel loro contesto;
se sovrapponiamo invece i nostri schemi a quelli del passato, la storia
ci diventa incomprensibile, sempre uguale a se stessa. Bisogna essere
in grado di interrogare il passato, ma non imporgli i nostri criteri di
giudizio: d'altra parte il rapporto tra presente e passato varia a seconda
dei presenti e dei passati e dei punti di vista di chi li indaga. In questo
caso, l'indagine è condotta da donne.
Il terzo volume "Uomini e donne nella storia dal 1900 a oggi "è
quello che risponde in modo esemplare ad una domanda di conoscenza del
secolo appena concluso: da esso la lettura della contemporaneità,
con la metodologia indicata, diventa strumento prezioso per individuare
i problemi e le rilevanze storiografiche.
|
|