......un po di storia
Sulla strada tra Catania ed Agrigento,
durante il periodo della conquista romana, il territorio di Delia
era conosciuto come "Statio Petiliana" e così era
indicato nell'itinerarium dell'imperatore Antonio Pio. L'attuale
nome è invece di origine araba e significa "Vigna"
giacchè l'abitato era, fin da allora, circondato da fertili
vigneti. La storia recente di Delia inizia, comunque, nel 1597
quando Don Gaspare Lucchese ottenne l'autorizzazione "edificandi
et populandi" concessa mediante bolla di Filippo II di
Spagna. Delia è il paese natio di Luigi Russo, insigne critico
letterario del novecento, fondatore della rivista "Belfagor"
.
Arte e
monumenti
Il Castello sorge su una collina
rocciosa ad ovest del paese. Non è stabilita con certezza la
data di costruzione ma pare sia stato ampliato dagli Aragonesi e
che nel 1150 esisteva. Oggi si conservano solo i ruderi del
maniero, che in tempi remoti dovette essere, comunque, imponente
per estensione ed architettura.
Chiesa
Madre della Madonna di Loreto. Costruita alla fine del 1500 e
ristrutturata nel 1726 in stile neoclassico, la Chiesa Madre
conserva preziose opere tra cui una tela di Pietro
d'Asaro
raffugrante Santa Rosalia patrona del paese, un "ternario"
ricamato in oro zecchino raffigurante lo stemma seicentesco del
vescovo e una tela della fine del 1500. La volta è riccamente
affrescata e la cupola è monumento nazionale.
Chiesa del
Carmelo. Risale all'anno
1601 e, in origine, ospitava il convento dei Padri Carmelitani.
Bellissimo l''interno che presenta stucchi preziosi tra i quali 4
medaglioni sorretti da putti. Da ammirare l'ancora e l'acquasantiera
in pietra di antiche origini.
Chiesa di S. Antonio Abate. Situata
nel quartiere degli ebrei, risale alla metà del 1700. Ospita
alcune statue settecentesche ed è caratterizzata da un abside
perfettamente circolare.
Chiesa di Santa maria
d'itria. Fu edificata nel 1602, fino agli anni sessanta era fuori
dal centro abitato
Chiesa della Croce.Fu costruita
prima del 1800 e poi ricostruita nel 1925 ; vive il suo momento
più magico il pomeriggio del Venerdì Santo durante la rappresentazione della
"scinnenza".
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