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Matrone Dervonne

Il nome di Dervio deriva probabilmente dalla presenza di un bosco sacro sul territorio. Una conferma di questa sacralità sembra fornita dal Corpus delle iscrizioni latine redatto dal Mommsen nell'Ottocento; vi si trovano i seguenti voti alle Matrone Dervonne.

Una iscrizione di Marco Rufino Severo (CIL, V, 4208) trovata nella Chiesa di Calvagese nel Cinquecento e ora nel museo di Brescia:

FATIS
DERVONIBVS
V(otum) S(olvit) L(ibens) M(erito) M(arcus) RVFINIVS
SEVERVS

La seconda iscrizione è di Caio Rufino Apronio (CIL, V, 5791), rinvenuta nell'Ottocento nella Chiesa di san Simpliciano a Milano è ora conservata presso il Castello Sforzesco di Milano:

MATRONIS
DERVONNIS
C(aius) RVFINVS
APRONIVS
V(otum) S(olvit) L(ibens) M(erito)

Le Matrone erano divinità femminili protettrici della fertilità in gruppo di tre con cornucopia o frutti o agnello e con un bambino in braccio.

Il fatto che le Matrone Dervonne appaiano solo in queste due iscrizioni (per quanto ci è dato sapere) sempre da parte di un Rufino, porta a sospettare un legame tra i due autori, forse per nascita a Dervio.

Franca Landucci Gattinoni, Un culto celtico nella Gallia Cisalpina. Le Matrones - Iunones a sud delle Alpi, 1986
Olivieri, Dizionario di Toponomastica Lombarda, Milano 1961
T. Soldati Forcella - M.V. Antico Gallina, Indagine sulla topografia, sull'onomastica e sulla società nelle epigrafi milanesi, in Archivio Storico Lombardo, serie X, vol. V, 1979-80, pp. 216-217
Guerrino Viglienghi, Un'epigrafe controversa, in "Rivista Archeologica dell'Antica Privincia e Diocesi di Como", 1976, pp.147-153

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