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Visconti, Sforza e Veneziani

Come tutti i paesi della Riviera da Lecco a Colico, Dervio fu saccheggiato nel giugno e luglio del 1447 dai veneziani di Micheletto Attendolo. Questi era accorso in aiuto di Francesco Sforza al quale aveva mosso guerra il duca Filippo Visconti. (Francesco Sforza era genero dello stesso Visconti in quanto aveva sposato Bianca Maria figliola naturale del duca).

Una parte dell'esercito veneto era penetrato nella Valsassina e, dopo essere sbucato a Bellano, procedette nella Valtellina giungendo sino a Bormio. Durante questa guerra per la prima volta si videro sul Lario due grosse navi armate di cannoni, che a quel tempo erano chiamati bombarde. Le avevano allestite degli esperti ingegneri navali fatti venire da Genova dai Visconti e a capo di queste fu posto Battista Riccio con la promessa del governo di Lecco se egli fosse riuscito a liberare questa città dall'assedio dei veneziani.

La Valsassina per alcuni anni rimase in potere dei veneti per tornare poi agli Sforza (successori dei Visconti) nel 1452.
Nel 1449 anche Dervio passò agli Sforza, dopo che in linea maschile la famiglia Visconti era estinta. Fu conquistato, derubato ed incendiato con Dorio, Corenno, Bellano e Varenna dai Comaschi, padroni di una poderosa flottiglia a Menaggio e ritornò a far parte della Valsassina.

Il 7 luglio 1486 furono confermate a Chiara Sforza le terre del defunto marito Pietro dal Verme e vennero aggiunti i luoghi di Dervio, Corenno e Monte Introzzo (Terre una cum loco Dervij Corenni et Muntis Introtij).


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