Quaderni Derviesi / Documenti / Il Cinquecento / Nuovi avventurieriDopo il Morone. un altro avventuriero, Antonio del Matto (da Benzio, sopra a Dongo) sollevò i Lariensi, a favore degli Sforza e dell'Imperatore e, chiamati anche alcuni Grigioni, si mise a capo e iniziò ad attaccare i paesi della Riviera orientale, che erano fedeli ai Francesi, ed occupò Dorio, Corenno, Dervio e Bellano; da qui si portò in Valsassina, la conquistò tutta. Ma i problemi per Dervio non finirono qui. Antonio il Matto fu ucciso il 19 settembre 1517 da una cospirazione ordita da molta gente del Lago, specialmente di Torno e Menaggio, sotto la spinta del conte Trivulzio che voleva portare Musso di cui era signore a dominio delle Tre Pievi. Altri avventurieri dello stesso periodo erano Girello da Bellagio, il Pelosino da Salo e Antonio dei Quadrelli detto Gisbelo di Val Porlezza. Quest'ultimo era a capo di una banda già da 15 anni. Giovanni del Matto figlio di Antonio continuò le imprese del padre sostenuto dai Grigioni, attaccando i paesi fedeli ai Francesi. La sua banda fu sterminata dal governatore di Como, Graziano del Garro, ma Giovanni, su cui era stata posta una taglia di 400 scudi, riuscì a fuggire nel Trevisano. Ritornò il 19 novembre del 1521, ma fu sconfitto a Como, che aveva preso d'assedio con 400 tedeschi ed altrettanti sbandati italiani per ordine di Manfredo Pallavicino da Parma fautore dei ghibellini. Riuscì a salvarsi nel territorio di Griante. Catturato dai Comaschi fu portato a Milano e squartato. Suo fratello Domenico nel 1522 fu posto a capo della flotta comasca in lotta contro i Francesi.
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