Quaderni Derviesi / Documenti / Il Seicento / Dazi comunali del SeicentoSecondo quanto prescritto dallo Statuto dell’anno 1389, all’inizio di ogni anno gli incarichi comunali e i dazi venivano messi all’asta. La più antica relazione su un’asta che ci pervenuta è del 18 gennaio 1606. Normalmente il console e i capifamiglia erano soliti ritrovarsi sulla pubblica piazza di Dervio, ma in quell’occasione per il maltempo di neve e pioggia non si può commodamente stare nella terra di Villa di Dervio e così si riunirono nella casa di solita habitazione di Giosepho Folatto. Si riunirono Baldassare Cattaneo del fu Matteo Console e, come detto, i capifamiglia riuniti per zona di abitazione che costituivano almeno due terzi dei capifamiglia di Dervio. Erano presenti per il Borgo: Felice Vasti del fu Gio. Battista, Pietro Corona del fu Jacomo, Gio. Maria Guasto del fu Bonifacio. Erano abitanti in Villa: Donato Paruzzi Cattaneo del fu Gasparino, Gio. Antonio Anganuzzi del fu Gregorio, Pietro Buzzi del fu Giuliano, Battista Orsoni del fu Antonio, Battista Guasto del fu Alvise, Pietro Tomaso Cattaneo del fu Nicolao, Pietro de Lorenzini del fu Battista, Josepho e Paolo Folatto (Bonalini) figli del fu Gregorio, Agostino Fusolo (Bonalini) del fu Giovanni, Andrea Cattaneo del fu Francesco. Infine dalla frazione Castello: Domenico Buzzella del fu Jacomo, Battista Paruzzi del fu Pietro, Matteo Paruzzi del fu Gio. Antonio. Battitore dell’asta fu Ambrogio Camino, fante pubblico. I valori sono indicati come lire:soldi:denari.
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