Documenti Le origini Il Trecento Statuto del 1389 Il Quattrocento Il Cinquecento Il Seicento Il Settecento L'Ottocento Il Novecento | Quaderni Derviesi / Documenti / Il Seicento / Voto a san Carlo e a san RoccoGli scampati alla prima fase della peste stabilirono con il seguente voto di festeggiare come festa di precetto il 4 novembre, giorno di san Carlo, divenuto così compatrono di Dervio.
In Nomine Domini_ Anno 1629, die 4 decembris. A maggior honor e gloria dell’Onnipotente Iddio, della B.V.M. Madre sua e del glorioso S.Carlo, quale c’eleggiamo et invochiamo per nostro Avocato e Prone (?), ad utilità nostra Noi infrascritti homini della Comunità di Dervio radunati e congregati nel S.to Nome di Dio nella Chiesa nostra Parrocchiale de SS.ti Pietro et Paolo singolarmente e generalmente di propria e spontanea volontà In rendimento di grazie al grand Iddio, che per la sola somma clemenza e bontà sua ci habbia preservati sin a questo dì dall’infettione e contagione che afflige alcuni popoli convicini, e perché si degni di tenerci anco nell’avenire continuamente aperto le viscere dell’infinita sua misericordia per l’intercessione del glorioso S.Carlo, ingenochiati ai piedi di S.D.M. facciamo et intendiamo di fare voto solenne di operare e di far operare esattamente le infrascritte cose tutte e ciascuna in tutte le case e territorio nostro Primo di far festa il giorno di S.Carlo, che è alli quatro di Novembre e di osservarla come qualsivoglia altra di precetto 2° Di far cantare almeno privatamente la Messa di detto santo il detto giorno 3° Che siamo tenuti ad offerir ad honore di detto Santo quatro lirette di cera Dichiarando che non occorrendo cosa in contrario si debbia far cantare la sudetta Messa nell’Oratorio nostro di SS.Quirico e Giulita, o dal Sig. Preposto nostro, che per tempore sarà, o, ricusando lui, da qualsivoglia altro sacerdote, e per sua elemosina si debbia dargli almeno y. 40 Inoltre specificando che la sudetta cera da offerirsi all’oblatione di detta Messa in dodeci candele habbia da essere di S.Quirico per servicio delli diurni officij, la quale Chiesa però, o Oratorio di S.Quirico, o sua sacrestia, o suoi sindaci siano tenuti di servire di cera et olii convenientemente et honorevolmente per detta festa, altrimenti detto Oratorio di S.Quirico non habbia, ne s’intenda haver acquistato ius alcuno, né alcuna ragione sopra detta cera; et in tal caso si possa dai sindaci per tempore della Comunità disponere di detta oblatione per servicio però di detta festa, et avanti, et doppo fatta la suddetta oblatione. Alle quali spese tutte e ciascuna vogliamo poter esser sforzati di contribuire tutti e ciascuno per sua porzione a rapporto de fochi e che possino li sindaci per tempore di questa Comunità far anco procedere nell’essecutione della presente comune e particolare volontà con tutti li mezzi possibili, et all’osservatione di tutte e ciascuna delle cose sudette; vogliamo e intendiamo essere tenuti noi, le nostre famiglie, successori e come si voglia heredi in tutto questo territorio di Dervio in perpetuo, senza prescrizione o eccettione alcuna. Intendenedo sia lecito variare il modo di tali osservationi ogni volta che occorra secondo la necessità e varietà de tempore, purché si osservino inviolabilmente li tre sudetti voti, cioè di far la sudetta festa di S.Carlo, di far cantare la sudetta Messa d’esso S.to e di fare la sudetta offerta di quatro lirette di cera. Di più facciamo e intendiamo di fare parimenti voto solenne di fare la festa di S.Rocco senza però altro obligo _ in fede. Qui si sottoscriveremo tutti e ciascuno di noi capi di casa e vogliamo ne sii rogato pubblicamente con tutte le circostanze requeste. Dopo la firma del prevosto (Boldonus Prep.o Dervij) seguono le firme dei capi famiglia: Gio. Battista Guasti, Antonio Rubini, Gio. Antonio di P. Rubini, Jacomo Rubini, Pietro Buzio (anche a nome del fratello Paolo e "nostri eredi"), Alessandro Guasto, Nicola Magni, Antonio Marzolino, Gio. Antonio Caribone, Battista Guasto, Tomaso Catani, Carlo Gabriele Magni, Francesco Bonalino, Domenico Cattaneo, Antonio Oro, Andrea Caribone, Lorenzo Balbiano, Pietro Anganucio, Bartolomeo Zabellino, Gio. Antonio del fu Agostino Caribone, Lodovico Venino, Giorgio Bonalino, Gio. Antonio Catanio, Gio. Bonalino, Domenico Roveda.
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