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Il campanile di Corenno

Dopo la sua costruzione il campanile della Chiesa di san Tommaso a Corenno fu chiuso per evitarne l'accesso ai ragazzini.
Tommaso Calvi fece però togliere la serratura rivendicando la proprietà del campanile per tutta la comunità e negando ogni diritto del Parroco.


Fatto informativo
Fu da S.Carlo Borromeo, nella di lui visita, ordinato che nella chiesa di S.Tomaso di Corenno si facesse un campanile e che le due campane che sono sopra la porta di detta chiesa (fondata et dettata da certi fratelli Andriani de Andriotti, di cui era anche il ius patronato, hor ceduto all'Em.mo Sig.r Cardinale) si mettessero sopra il detto campanile.
L'anno 1711. Il Curato et huomini della Comunità di Corenno per oblationi, accordarono di fare detto campanile con ottenere prima la facoltà da SS.ri Superiori Ecclesiastici come appare da pubblico instrumento dell'anno sudetto.
L'anno 1712:1713 si fece il detto campanile, anesso alle mura di detta chiesa, anzi una parte sostenuto dalla detta chiesa, in cui lasciorono l'uschio, per uso di detto campanile, che resta dentro la chiesa. Sopra detto uschio vi posero la seratura col suo cadenazzo per chiudere occorendo; et evvi anche al presente, ma non si chiude per maggior commodo.
Succede che per tal commodo li filioli, filiole e gioventù ascendono sopra detto campanile, perciò il Curato, di presente, e sindaci della Chiesa per oviare a tal inconvenienza fanno fare nell'animo involto di detto campanile un uschiera con chiave con che non resta impedito l'ingresso per sonare all'occorenze. Ciò fatto, doppo qualche mesi, di fatto fu levata detta seratura e portata via da Tomaso Calvi, homo torbido e rivale della Chiesa, con altri complici, il qual Calvi non è sindaco della Chiesa ma soldato che non ha voce nepure nella Comunità secondo le gride. Dice averlo fatto fare la Comunità detto campanile, oppure per particolari oblationi, come dal sudetto instrumento.
Perciò vole che sia ragione della detta Comunità e che il Curato e li sindaci non vi abbino ragione di sorte, quando che è fatto per uso della chiesa, come chiaramente si vede, e lo vole apperto per lasciare il commodo alla deformità, de quali ne è sempre l'origine.
Inoltre dice: dobbiamo provvedere alle riparazioni, quindi ne siamo padroni; dobbiamo provvedere alla manutenzione della Chiesa, quindi ne siamo padroni. Perciò il Parroco non ha nessun diritto.
Ciò, secondo me, è falso e ne chiedo consilio ai signori superiori.


Le serate
Per l'uscita di ogni numero dei Quaderni Derviesi si svolge una serata legata alla storia locale.
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