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Ispezione al Varrone

In seguito ad alcuni lavori agli argini del fiume Varrone alla fine del 1777 venne eseguita una ispezione del risultato, dato che secondo alcuni avrebbero causato inondazioni e danni alle proprietà del Borgo.

Con lettera del giorno 5 ottobre 1776 mi fu ingiunta la visita del Fiume Varrone in Dervio per dedurre se i ripari fatti da Fratelli Schenardi apportassero danno al Caseggiato e Borgo di Dervio ed a quel porto o pure ai fundi del Cancelliere Bonalino.
Nel giorno 4 novembre coll'intervento dei Deputati dell'Estimo, del Sindaco, del Deputato, del Personale, del Regio Cancelliere, e delli Fratelli Schenardi ho eseguito la suddetta visita cominciando dal rilievo della faccia del luogo, la quale risulta dall'annesso disegno in cui altresì sono specificati i predetti ripari.
In atto di detta visita fu riclamato dal detto Deputato del Personale, asserendo che non avendo egli concorso ad alcuna supplica, né sendo li allegati ripari di alcun danno alla sua Comunità, intendeva conseguentemente a nome di tutti li Personalisti di non avere parte alcuna in detta Visita, né a qualunque spesa; il Sindaco Gio. Donarelli, e li due Deputati Giuliano Buzzi e Gio Buzzi pocco hanno rilevato, lasciando che il primo Deputato Rev.do D. Giuseppe Anganuzzi riclamasse in nome comune.
e perché fu detto che la supplica al R.D.M. non era stata preventivamente communicata al Primo Convocato fu risposto bensì affermativamente, ma sul semplice mottivo che l'idea del ricorso era già stata approvata dai primi tre Estimati, ed inteso che dovesse porgersi al R.D.M. per la opportuna provvidenza.
Li ripari per quali si reclama sono in detto disegno enonciati alle lettere B F I e la derivazione di un nuovo canale ad uso di irrigazione de' fundi Schenardi è specificata alla lettera C, così pure il Casegiato e Porto alla letteera K. Li Deputati asseriscono che per qualche irruzione straordinaria, trovando il fiume resistenza alla sponda sinistra al corso d'acqua, debordano per il continente più depresso alla destra, quindi nasce il pericolo che investano col loro corso le acque (come è seguito nell'anno 1765) il Casegiato ed il Porto.
Oppone don Paolo Schenardi, che soffrendo nei propri fondi l'impeto del Fiume anche attesa la sua tortuosità, ha dovuto soffrire da molto tempo nota di corosioni, ed essere stato costretto a ripararsi per non essere ulteriormente esposto, che li ripari non sono che munienti e formati sul proprio fondo, che presentemente paga gli aggravij, benché ora ridotto in spiaggia, e che la piena del 1765 è stata una espansione d'acqua sopra la sponda destra causata da certe piante condotte dallo stesso fiume, quali lo hanno attraversato portando impedimento al corso dell'acqua nel proprio canale, e dovettero strabboccare nella ripa destra senza alcun danno al Casegiato ed al Porto.
Finalmente li suddetti SS.ri Schenardi hanno inalveato una roggia a proprio utile con non indifferenti spese senza avere defraudato alcun Possessore.
In vista di tali riglievi ed eccezioni sono di riverente parere che l'andamento medesimo del Fiume dimostri a sufficienza non essere in caso la Comunità di temere alcuna irruzione al proprio Casegiato e Porto non puotersi valutare le semplici espansioni giaché prodotta dalla natura de' siti più bassi, e quindi essere dell'interesse soltanto di quei possessori descritti nel detto disegno di diffendersi con armature longo il proprio fondo o con altri ripari munienti (qualora etmessero l'accennata respingenza) a sicurezza dei fundi rispettivi e finalmente non essere riprovabile la condotta, se si riguardi la miglior coltura e maggior prodotto dei terreni senza alcun danno altrui.
Tali sono le risultanze della Visita come sopra eseguita, le quali a mio credere danno fine al presente affare per ciò che risguarda l'interesse e l'istanza della Comunità ricorrente.
Milano 29 Gennaro 1777

Ubbidientissimo Servitore
Gian Giuseppe Gallarati
Ingegner Collegiato

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