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Ordine pubblico

Nel 1825 furono abolite le guardie campestri e si dovette istituire il corpo delle Guardie Comunali. Nell'Avviso datato 6 dicembre erano indicati i requisiti per le nomine; le qualità degli aspiranti erano:

1. che debbano essere domiciliati nel Comune,
2. che siano sudditi austriaci,
3. che non siano soggetti a condanne criminali,
4. che siano di provata buona condotta ed ubbidienti alle leggi,
5. che siano di robusta complessione,
6. e che finalmente abbiano un'età non minore di 20, né maggiore di 45 anni.
Si avverte che saranno preferiti in parità di circostanze quegli individui che sanno leggere e scrivere, e che fossero riconosciuti pratici ed avvezzi al maneggio delle armi.


Già nel 1835 l'ordine pubblico viene gestito dalla Gendarmeria di Bellano, come risulta anche da questo rapporto, quasi un capitolo di un romanzo di avventure: cercando un assassino forse rifugiatosi presso parenti, i gendarmi trovano due fratelli senza recapito e decidono di trattenerli.


Imperial Regio Reggimento di Gendarmeria
Ala di Como Brigata di Bellano
Al lodevole I. R. sig,r Commissario Distrettuale di Bellano

Soggetto: Processo verbale pell'arresto dei fratelli Guglielmo ed Angelo Maria Manini del fu Gaspare privi di recapiti e sospetti in genere

Questo giorno di Giovedì, quindici Giugno anno milleottocento trentasette (15 giugno 1837) alle ore 3 antimeridiane dopo appiotato il Gendarme Stoppazzoni Domenico coi sussidiarj Leder Francesco, Crojack Antonio, Filimet Giovanni e Duhaceg Giuseppe, della 3a Compagnia dell'I. R. Reggimento Fanti Conte Liliemberg, n. 18 intorno alla casa d'abitazione dell'omicidiario Giuseppe Polti a Dervio in questo Distretto; Noi Caporale Gusmani Vincenzo e Gendarme Pezzarossi Domenico e Gendarme Vitalini Francesco, unitamente ai sussidiari Morravek Giovanni e Wlajek Giorgio della predetta Compagnia e Reggimento, col concorso di quel corsore Francesco Porta, si transferissimo a Castello posto sopra del Comune di Dervio, a frazione dello stesso, abbiamo perquisito minutamente la casa di abitazione degli eredi del fu Valentino Paruzzi posta nella predetta frazione di Castello, ad oggetto di rinvenirvi ed arrestarvi il Polti suddetto, essendo venuti confidenzialmente in cognizione che egli si fosse presso dei medesimi rifuggiato perché prossimi di lui parenti; quando rimastovi ancora due stanze al secondo piano e solajo da perquisire gli eredi suddetti esposero che quelle erano abitate da due forestieri.
Fatto bussare dal cursore suddetto alla porta d'ingresso alle medesime, per lungo tempo niuno rispose, ed alla fine si sentì una voce a dire - vengo - poscia si vide aprir la detta porta da un individuo in camicia, che al chiarore della lanterna di cui eravamo muniti osservassimo che alla nostra vista turbavasi; chiestogli chi fosse, cosa colà facesse e se aveva carte che lo giustificava, ci rispose confusamente essere Angelo Maria Manini fu Gaspare d'anni 24, nato e domiciliato al Comune di Mazzoleni, distretto di Almeno (Almeno) fabricante di gabie per cucalei e che era totalmente privo di recapiti; chiestogli ove fosse il di lui compagno, rispose che era nella valle di Menaggio; ma non persuasi della di lui asserzione, fatta portare di sopra dal cursore una scala a mano ed intanto che il Pezzarossi tenne guardato a vista il suddetto Manini io scrivente e Gendarme Vitalini salimo sul solajo superiore alle due dette camere ed ivi osservassimo un altro individuo sdraiato sulla paglia e cenci che di soppiatto procurava nascondersi alla nostra vista; fatto alzare e chiestogli, come al primo, chi fosse, cosa facesse colà e se avesse recapiti, ci rispose ancor più confusamente essere Guglielmo Manini, fratello del sudetto, d'anni 33 pure privo di recapiti e che da tre anni circa ivi lavorava col ripetuto di lui fratello Angelo M.a di gabie andando qua e là nei dintorni a venderle e che egli non aveva mai rimpatriato, ma che il ridetto sua fratello di tempo in tempo andava al loro paese.
Fatti vestire e quindi perquisite attentamente le stanze e solajo, nonché sulla loro persona, nulla le rinvenissimo che interessar possa le mire della Polizia e Giustizia.
Indi come privi di recapiti, per sospetto che il Manini Angelo M.a fecesi concepire che suo fratello Guglielmo possa essere inquisito, avendo asserito che era partito come dissimo pella Valle Menaggio, e perché quelli agente e cursore comunali accertaronsi che i medesimi nei tre anni all'incirca di loro dimora a Dervio rimanendo però di tratto tratto lunghi intervalli qua e là assenti dal paese paese di Dervio stesso, vennero più volte da questa Deputazione Comunale invitati a farsi iscrivere nel ruolo di quella popolazione, cui sempre rifiutaronsi allegando che dovevano tosto rimpatriare, ma che mai partirono del tutto, a scarico del nostro dovere li abbiamo dichiarati in arresto, deposti in questa stanza di custodia a disposizione del locale I. R. s.r Commissario Distrettuale a cui con il presente atto si rimettono gli arrestati stessi, per quelle determinazioni che da essa lodevole carica saranno credute emergenti.
Steso, chiuso e firmato questo processo verbale alle ore 10 antimeridiane del giorno mese ed anno su indicato nel nostro quartiere di Bellano, in triplice originale giusta le superiori prescrizioni.

Vincenzo Gusmani anche per i sudetti sussidiari essendo illetterati


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