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Appello per il campanile

Gli attriti tra Chiesa e Stato ebbero ripercussioni a livello locale: dopo l'istituzione della Festa nazionale dello Statuto (o festa dell'Unità d'Italia) e l'ordine della Curia di non prestare funzioni religiose, sorse una disputa per la proprietà del campanile.

Le chiavi erano in possesso del parroco, ma i restauri e i pagamenti per modifiche erano a carico del Comune, che perciò ne rivendicava l'uso.

Il parroco, in seguito ad una denuncia, si appellò a Como con la lettera seguente, per mantenere i diritti sul campanile.


Onorevole Prefettura in Como

Cotesta Onorevole Prefettura con suo riverito decreto 21 ottobre prossimo passato in ordine alla vertenza in esso accennata, adottò la deliberazione d'impartire alla Giunta Comunale di Dervio previa l'approvazione del Consiglio Comunale di procedere nella via giudiziaria in confronto dello scrivente parruoco e della Fabbriceria della Chiesa Parrocchiale in Dervio per far sanzionare con giudicato da pronunciarsi dai Tribunali Civili in sede contenziosa, il vantato diritto di far uso delle campane che si pretende acquistato in forza d'usurpazione.
Duole altamente allo scrivente che siasi emanata tale deliberazione senza aver previamente sentite le parti interessate sull'oggetto della questione in regolare contraddittorio nel contenzioso amministrativo ed unicamente sulle mendaci e capziose asserzioni della Giunta, cioè nel caso pratico del Sindaco e del Segretario animati tutt'altro che da sentimenti di giustizia ed equità nell'interesse del Comune, ma solo spinti da inqualificabile malevolenza ed odio verso lo scrivente.
Se nella malaugurata contesa provocata in ogni modo dal Sindaco e dal Segretario non nell'interesse Comunale che vi è affatto estraneo, ma per dare libero corso alle prave loro intenzioni a danno dello scrivente, scegliendo l'opportunità della festa dello Statuto, per diffamarlo e calunniarlo, tentando di farlo apparire, non già presso gli abitanti di Dervio, che ciò è impossibile ben conoscendo essi le qualità morali sì dell'uno che degli altri, quale persona ostile al governo nazionale, avverso alle vigenti liberali istituzioni politiche da un canto, e dall'altro per dare [...] un pubblico saggio, un'attenzione dei loro sentimenti liberali e di zelo patriottico, mentre non hanno in tutto alcuna convinzione politica, e la loro condotta pubblica è tutt'altro che irreprensibile, come possono far fede le fedine politiche della cessata Pretura di Bellano in quanto al Sindaco, ed in quanto al Segretario quelle della Pretura di Lecco, e la presente non è affatto incensurabile, se si fossero osservate le forme sanzionatte dal legislatore a tutela di ogni interesse e di tutti i cittadini, siano essi persone singole o morali, in ogni affare e contesa sia puramente civile ovvero amministrativa, dettate dalla suprema necessità di preservare la giustizia dal pericolo di fallire alla santa sua missione in [...], di premunirla contro gli arbitri ed i facili inganni, tanto agevoli ad avverarsi attesa l'imperfezione umana, se si fossero chiamate le parti avanti l'interesse ad esporre e discutere in contraddittorio le ragioni da cui erano assistiti, se non si fosse prestata cieca fede ai rapporti inesatti, falsi e calunniosi del Sindaco, se l'autorità depositaria e custode della giustizia avesse in ordine ai fatti, che con deliberato proposito, dai provocatori si è voluto imprimerli con studiata perfidia un carattere politico nello scopo manifesto di presentare alle autorità sotto un sinistro aspetto le opinioni e la condotta politica del loro parrocco, praticate le indagini se erano veritieri ovvero falsi e calunniosi, il ricorrente non si troverebbe nella condizione di invocare la revoca del Decreto 8 8bre 1862 della Prefettura di Como, siccome quello che fu pronunciato in base ad una falsa esposizione dei fatti.
Se regge l'obbietto che tale Decreto, che ha per oggetto un provvedimento accordato al Comune di Dervio, sia circoscritto all'interesse interno d'Ufficio, cioè tra l'autorità tutoria e il Comune tutelato, e quindi non contiene alcuna divisione sulla vertenza in esso indicata, poiché lascia l'affare nel primiero stato, tuttavia fatto riflesso che con esso si autorizza il Comune a promuovere lite avanti ai Tribunali per far decidere la vertenza, cioè una contestazione che effettivamente non può sussistere e non sussiste, come luminosamente emergerà dalla sottoposta narrazione dei fatti, dai quali verrà dimostrato non esistere alcun titolo di dissidio fra la Parrocchia ed il Comune relativamente all'usa delle campane, e quindi potendo verificarsi, sebbene improbabilmente che il Consiglio Comunale possa aderire alla proposta di cui nel detto decreto, il che accadendo ne deriverebbe si alla Parrocchia quanto al Comune grave danno per le ingenti spese di lite, essendo risoluta recisamente la rappresentanza della Chiesa di Dervio di tener fermi i suoi diritti e non permettere che vengano manomessi e lesi per capricio di alcuni malevoli a danno reciproco della Parrocchia e del Comune, considerando che tale Decreto altera alquanto i rapporti tra il Comune e la Parrocchia, coll'autorizzare il primo a promuovere una lite contro la Chiesa, e ponendogli quindi di fronte ed in procinto di un conflitto viene fra essi a portare una vera decisione limitata al causa da farsi è vero, ma che non di meno è sempre un'alterazione dei rapporti pacifici fino ad ora conservati fra loro questi due enti morali equalmente tutelati nei limiti posti dalla legge, così è dimostrata la ... e l'utilità da cui è mosso lo scrivente per domandare nell'interesse scambievole delle parti che stanno per trovarsi impegnati in una lite ad ambe pregiudizievole, la revocazione del sumentovato Decreto.
A dimostrare con evidenza ed a pienamente convincere codesta autorità della giustizia di annullare il surriferito decreto dal ricorrente si viene ad esporre i fatti secondo l'ordine in cui sono avvenuti colle circostanze che gli accompagnarono, fatti dei quali ebbe origine il deplorevole dissidio fra il Comune ed il Parroco relativamente al diritto di usare delle campane.

Prevosto della Chiesa Parrocchiale in Dervio, Mandamento di Bellano Prov.a di Como.


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