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Piroscafi Savoia e 28 Ottobre

Negli anni '20 si rese necessario rinnovare le imbarcazioni che solcavano le acque del Lario e vennero per questo aperti i nuovi cantieri di Tavernola e Dervio.

A Dervio furono realizzati il Savoia e il 28 Ottobre (dopo la guerra presero rispettivamente i più consoni nomi di Patria e Concordia).


Da La Provincia del 17 luglio 1926:

I lavori di costruzione del grande piroscafo della Lariana, tipo "Plinio", procedono alacremente a Dervio. L'impostazione della chiglia, dei dritti di prora e di poppa sono già in opera e così pure dicasi dell'ossatura che dovrà tenere il fasciame. La popolazione di Dervio vuole festeggiare con solennità il varo del "Savoia": così sarà infatti chiamato il primo piroscafo che scenderà nel lago nelle acque di Dervio.


E il 31 luglio:

La motonave Milano ha lasciato, verso le ore 8,45, uno dei pontili di Como e, recando a bordo parecchi invitati, si è diretta alla volta di Dervio per assistere, dietro cortese invito della "Lariana", al varo del nuovo piroscafo "Savoia".
Tra gli invitati erano il prefetto della nostra provincia grand'ufficiale Luigi Maggioni, il commissario prefettizio cav. uff. Medail, il dottor prof. cav. Mario Boglione, il dottor cav. Olivetti segretario della Camera di Commercio, ed altri. Facevano gli onori di casa il presidente della Lariana, comm. Felice Baragiola ed il consiglio di amministrazione al completo, con il cav. uff. colonnello Umberto Tormene, direttore; l'ing. Ernesto Maccotta, ingegnere capo; il sig. Anacleto Pacchiani, ispettore e il rag. Erminio Berizzi.
Vi era a bordo anche la signorina Giulia Baragiola che doveva essere madrina della nuova unità della flotta del nostro lago. Non mancavano i rappresentanti della stampa locale e di fuori. La motonave, con marcia regolare, si portava, in circa un'ora e quarantacinque minuti, nelle acque di Dervio. Prima di toccare il pontile gli invitati potevano scorgere sulla spiaggia, e precisamente in località "Due Platani" - dove sorgeva il Cantiere della Lariana - la bianca, elegante mole del nuovo piroscafo in attesa del varo.
Al pontile in attesa delle autorità e degli invitati giungenti da Como, si trovavano il regio podestà dott. Bombaglio, il parroco don Ambrogio Invernizzi, il segretario comunale sig. Riella, il rag. Mario Panzera, il cav. Carlo Cunico, il dott. Perone direttore dello stabilimento Redaelli ed altri.
Dopo le presentazioni e l'omaggio resi alle autorità la comitiva si portava ai "Due Platani" dove una grande folla, da Dervio e dalle vicine località era venuta per assistere all'avvenimento.
Nel cantiere la maestranza era allineata intorno alla nave in attesa di togliere gli ultimi puntelli.
Il parroco di Dervio, don Ambrogio Invernizzi, presi gli ordini dal rappresentante del Governo, procedeva alla benedizione del nuovo piroscafo e pronunciava quindi un discorso rivolto alle autorità, agli invitati, ai cittadini di Dervio, ricordando che la cerimonia si compiva anche a nome di S.E. il cardinale Tosi, arcivescovo di Milano. Dopo aver accennato ai simboli cristiani e alla famiglia reale da cui il battello prende il nome, e dopo aver ricordato come tutto si debba alla protezione del Signore, l'oratore ha trattato dell'importanza del nuovo piroscafo in rapporto agli uomini, in rapporto alla patria ed in rapporto alla chiesa, ed ha concluso: "Vanne quindi, o battello, che porti il nome augusto di Savoia, ad unirti ad altri gloriosi fratelli a compiere la missione che la provvidenza di Dio ti affida, ad affratellare il popolo, a rendere sempre più gloriosa la bandiera della patria, e forte della benedizione di Dio sfiderai impavido e trionferai sempre in nome di Colui al cui cenno tutto obbedisce. Evviva il battello Savoia, evviva la Lariana, evviva la patria e il suo Re, evviva Dervio!"
Nutriti applausi salutarono il patriottico discorso di don Invernizzi.
Subito la madrina, signorina Giulia Baragiola, spezzava sulla prora del "Savoia" la tradizionale bottiglia di spumante legata da un nastro tricolore, mentre le autorità e gli invitati prorompevano in applausi cui faceva eco dalla riva la folla acclamante.
Compiuto il rito si iniziavano le operazioni per il varo. [...]


Da La Provincia del 2 novembre 1926:

Domenica mattina, alle ore 8, autorità ed invitati prendevano posto sul piroscafo Como, per portarsi a Dervio ad assistere al varo del nuovo piroscafo della Società Lariana che, a ricordo della gloriosa Marcia su Roma, porta il fatidico nome "28 Ottobre".
Facevano gli onori di casa il presidente della Lariana comm. Felice Baragiola ed il consiglio di amministrazione al completo, con il cav. uff. colonnello Umberto Tormene, direttore; l'ing. Ernesto Maccotta, ingegnere capo; il sig. Anacleto Pachiani, ispettore; il rag. Erminio Berizzi e il sig. Vergottini.
Trovavasi a bordo anche la signorina Luisa Sonvico, sorella del martire fascista Manlio, che doveva essere madrina della nuova unità della flotta del nostro lago.
Il "Como" al comando del capitano Stoppani raggiungeva Dervio in circa 90 minuti. Allo sbarco erano ad attendere il podestà dell'industre comune, dott. Arnaldo Bombaglio con il vice podestà cav. Augusto Bombaglio, il segretario del Fascio rag. Silvio Della Torre, il parroco don Ambrogio Invernizzi, il dottor Peroni direttore degli stabilimenti metallurgici Redaelli, il cav. Carlo Cuneo Cunico, il rag. Mario Panzera, gerente della Soc. an. Cartiere di Dervio, il geometra Franco Balbiani dello stabilimento Redaelli e le signore e signorine Cunico, Grezzi e Panzera.
La piccola folla si portò subito in località "Due Platani" dove sorge il Cantiere della Lariana e dove una gran folla era convenuta da Dervio e dalle vicine località, per assistere al varo.
Il parroco di Dervio procedeva subito alla benedizione della flotta lariana e poscia la signorina Sonvico spezzava sulla prora del "28 Ottobre" la tradizionale bottiglia di spumante, mentre autorità ed invitati prorompevano in applausi cui faceva eco dalla riva la folla entusiasticamente acclamante. [...]


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