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Statuto del 1389

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Quaderni Derviesi / Documenti / Statuto del 1389 / Libro Secondo /

34. Lesioni con sangue

Se qualcuno avesse percosso una persona con spargimento di sangue, usando la mano, il piede, un legno, una pietra, una spada non sfoderata o un altro oggetto offensivo, purché la percossa inflitta non sia stata fatta con armi vietate, o avesse buttato a terra una persona o l'avesse fatta cadere e in questo o in un altro modo, le provochi fuoriuscita di sangue, sia multato ogni volta di 10 lire.
Se invece qualcuno avesse percosso una persona con un'arma, una spada, un coltello a galono [1] o da pane o con altre armi offensive e vietate, con spargimento di sangue, sia multato ogni volta di 25 lire per ogni ferita.
Se poi avesse colpito qualcuno con tali armi o in un altro modo, con spargimento di sangue, fratturandogli o debilitandogli il cranio o qualche membro, sia multato di 50 lire per ogni ferita o frattura, anche nel caso della perdita totale di un membro.
Se poi, si fosse indebolito qualche dito della mano o del piede o ne fosse stato perso l'uso, il colpevole sia multato di 25 lire per ogni dito perso, come detto sopra.
Se, in particolare, in qualche modo, con tali armi fosse stato percosso il Rettore o uno dei suoi luogotenenti, il colpevole sia condannato ad una multa doppia di quelle indicate sopra, secondo la gravità della colpa. Se fosse stato percosso un suo famiglio alle multe indicate sopra sia aggiunto un terzo.
In tutti i casi indicati qui e negli articoli precedenti riguardanti le lesioni, l'autore delle percosse sia condannato, oltre alle multe indicate, a pagare metà delle spese e tutti gli altri danni e spese per risarcire il danno provocato con tali percosse o ferite.


[1] Coltello a galono: coltello lungo.


XXXIIII. De Percutientibus cum Sanguine

Item, si quis percusserit aliquem cum sanguinis effusione de manu, pede, ligno, lapide, gladio non evaginato vel aliqua alia re offendibili, dummodo percussio facta non fuerit cum armis vetitis, sive exburlaverit aliquem vel cadere fecerit, propter quod vel modo aliquo sanguis exiverit, condempnetur pro quolibet et qualibet vice in libris decem tertiolorum; si vero aliquis percusserit aliquem cum aliquibus armis, videlicet spata, cutello a galono vel a pane vel cum lancea vel cum aliquibus aliis armis offendilibus et vetitis, cum sanguinis effusione, condempnetur in libris vigintiquinque tertiolorum pro quolibet et qualibet vice sive vulnere; si autem cum predictis armis vel aliter percusserit aliquem cum sanguinis effusione, ita quod os capitis vel membrum aliquod fractum seu debilitatum fuerit, condempnetur pro quolibet vulnere vel fractura in libris quinquaginta tertiolorum, si aliquod membrum totaliter amitteretur; et si aliquis digitus manus vel pedis debilitaretur vel amitteretur, condempnetur in libris vigintiquinque tertiolorum pro quolibet digito amisso ut supra; si vero modo aliquo ex predictis percussiones facte fuerint rectori vel eius locumtenenti, condempnetur percussor in duplo predictarum penarum vel alicuius earum, prout peccatum exigerit, et si facte fuerint eius famulo, condempnetur percussor in tertia parte pluris quod supra specificatum est. Et in omnibus suprascriptis casibus et capitulis percutiens condempnetur ultra predictas penas in expensis medietate et in omnibus aliis dapnis et expensis restituendis iniuriam passo occasione dicte percussionis vel ferite.


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