Quaderni Derviesi

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Statuto del 1389

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Quaderni Derviesi / Documenti / Statuto del 1389 / Libro Terzo /

86. Scadenze per le richieste

Trascorsi i venti giorni nei quali i beni contestati, requisiti e depositati debbano rimanere al sicuro nelle mani dei depositari a cui siano stati assegnati in custodia prima di essere dati in pagamento al creditore, il creditore, entro dieci giorni dai venti giorni indicati sopra, sia tenuto a chiedere o a fare richiedere dal servitore del Comune o dal famiglio (tramite ordine scritto emesso su richiesta del creditore dal Rettore o dai consoli) ai depositari in possesso dei beni contestati e depositati di assegnarglieli secondo la valutazione dell' estimatore del Comune di Dervio, e così consegnarglieli in pagamento nella misura del suo credito e delle spese fatte.
I depositari siano tenuti, fatto proprio tale ordine, ad assegnare subito tali beni al creditore secondo la valutazione dell'estimatore del Comune, altrimenti ognuno di essi sia multato ogni volta di 20 soldi; si intenda che tali beni rimangano al sicuro presso i depositari finché non siano stati assegnati. E se non fossero consegnati dai depositari, si possano sequestrare con la forza, come indicato sopra.


LXXXVI. De Termino Petendi Deposita

Item, quod ellapsis viginti diebus quibus deposita et contestamenta et robarie debent stare salva in manibus depositariorum quibus fuerint designata in custodia, antequam dentur in solutum creditori, ipse creditor, infra decem dies a dictis diebus viginti preteritis proxime secuturos in antea, debeat et teneatur petere seu peti facere per servitorem vel famulum per preceptum in scriptis, factum ad petitionem creditoris ex parte rectoris vel consulum, depositariis habentibus ipsa bona contestata et depositata, et debere dari et designari eidem creditori sub extimatione extimatoris comunis Dervii et sibi extimata in solutum dari pro mensura sui crediti et expensarum. Qui depositarii teneantur, facto sibi dicto precepto, incontinenti dare et consignare ipsa bona dicto creditori sub ipsa extimatione extimatoris vel extimatorum dicti comunis, sub pena et banno solidorum viginti tertiolorum pro quolibet depositario et qualibet vice; et intelligatur quod semper ipsa bona sint semper salva penes eos depositarios, donec ea designaverint, et, si non designaverint ut supra, quod possint robari per fortiam per modum iamdictum.


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