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Il Varrone

Il Varrone nasce dal Pizzo Varrone, una cima del Pizzo dei Tre Signori (2553 m), dando origine alla Valvarrone attraverso il territorio di Premana, Pagnona, Tremenico, Introzzo, Sueglio, Vestreno e giungendo infine a Dervio. Qui divide in due la piana del paese per poi sfociare nel Lario.

L'importanza del fiume nella storia è dovuta prima di tutto all'utilizzo per l'agricoltura e, in tempi più recenti, per le cartiere.

Le acque del fiume canalizzate ai lati dell'alveo erano distribuite per tutta la piana di Dervio. Bisogna anche considerare che molte strade erano poste a lato di tali canali per non dover sottrarre inutilmente terreno alle coltivazioni: ad esempio, erano canali di irrigazione l'attuale Via Greppi a fianco del fiume e la sua continuazione in Via alla Gera, come anche l'attuale Via alla Folla.

Questa notevole dipendenza dall'acqua portava alcuni effetti negativi come risulta da una descrizione fatta nel 1777 dal giovane Francesco Buzzi, allora studente di medicina a Milano, poi divenuto un valente oculista.

Oltre alle modifiche ai canali di irrigazioni, alla fine del Settecento ci fu anche una modifica nel tratto finale del fiume (vd. carta sovrastante), che portò anche ad una controversia sui nuovi confini tra le proprietà.

Di diverso tipo, infine, fu la radicale modifica dell'alveo nella parte finale, dato che il Varrone aveva la propria foce nei pressi dell'attuale attracco dei battelli. Già nei primissimi anni del Novecento alcuni inglesi di Menaggio avevano realizzato sulla piana di Dervio un campo da golf, in seguito utilizzato da altri inglesi di Bellagio; questi ultimi nel 1908 chiesero di modificare l'alveo a proprie spese, portandolo nella situazione attuale.

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