Quaderni Derviesi

Cerca

HomeDocumentiDerviesiTerritorioVarieAbbonamentiIniziativeCuratoreLicenza

Visite guidate

Castelvedro
Castello di Dervio
Castello di Corenno

Antica Tomba
Arche Andriani
Casa Magni

ss. Pietro e Paolo
ss.Quirico e Giulitta
s. Leonardo
s.a Cecilia
Antichi affreschi

Monastero
Cappellette

Quaderni Derviesi / Territorio / Visite guidate /

Monastero degli Umiliati

Sulla via alla quale è stato dato il nome di Via Monastero e che congiunge il Castello di Dervio con il Castello di Corenno, sono ancora visibili alcuni resti di una antica casa degli Umiliati: il Monastero di san Clemente.

L'ordine religioso, maschile e femminile, era sorto nel XII sec. in ambito milanese da movimenti pauperistici animati da spirito riformatore: gli aderenti sceglievano di vivere in povertà, sostentandosi solo col proprio lavoro, legato soprattutto alla lavorazione della lana; proprio per questo, però, arricchirono molto.
La presenza di tendenze eretiche nel movimento portò ad una prima rottura con la Chiesa (furono scomunicati nel Concilio di Verona del 1184), ma furono presto riammessi da papa Innocenzo III che li riorganizzò in tre ordini: chierici, monaci e laici.
Le case degli Umiliati erano assai presenti sulle sponde del Lario, anche per l'opera e l'influsso di Giovanni Oldrati da Meda, uno dei più attivi nella zona, morto nel 1159.
Oltre alla lavorazione della lana, si dedicavano anche all'accoglienza di pellegrini e viandanti; per questo i loro monasteri, come nel caso di quello di san Clemente, sorgevano spesso fuori dai centri fortificati.

Il monastero di Dervio dipendeva dalla diocesi di Como e, infatti, nelle rendiconto delle decime di Como tra 1295 e 1298 si trova la casa di Dervio che aveva solo frati (conventus seu capitulum fratrum domus de Dervio) e versava 2 lire e 16 soldi; a Bellano invece erano presenti frati e suore.

All'inizio del Quattrocento, durante un periodo di lotte, il monastero probabilmente fu provvisoriamente abbandonato, tanto che nel giugno del 1406 ad occuparsi dell'affitto di alcuni terreni fu Francesco di Lunisago di Como, come governatore della casa di san Clemente; il pagamento dell'affitto consisteva nella consegna di una parte del ricavato da tali terreni, da consegnare presso la riva del lago per essere trasportato altrove, forse a Como.
Già nel novembre dello stesso anno però il monastero tornò abitato se una parte degli stessi terreni furono affittati di nuovo per iniziativa di frate Primo Mainoni, prelato di san Clemente, che in tale occasione richiese la consegna del pagamento dell'affitto presso la località Villa.

Nel 1419 a Dervio si ha notizia della presenza di sette suore e un frate; sempre nel XV sec. operò Pietro da Corenno, appartenente agli Umiliati, che fu proclamato beato.

Il ricco ordine degli Umiliati fu soppresso nel 1571 da papa Pio V, anche a causa di uno strano avvenimento: nella notte del 26 ottobre 1569, un certo Gerolamo Donato detto il Farina, frate degli Umiliati, entrò in Arcivescovado con un archibugio, sorprendendo san Carlo Borromeo in preghiera in una cappella: estratto l'archibugio, esplose un colpo, senza però uccidere l'Arcivescovo. Il Donato riuscì momentaneamente a dileguarsi, ma nell'aprile successivo fu catturato e condotto a Milano, rinchiuso nelle carceri vescovili. Venne impiccato in piazza Santo Stefano.

Con la soppressione dell'ordine, i beni del Monastero di san Clemente di Dervio furono destinati ad opere pie, soprattutto per l'istruzione.

L'edificio perse ogni funzione religiosa e, soprattutto recentemente, è stato molto rimaneggiato.


Le serate
Per l'uscita di ogni numero dei Quaderni Derviesi si svolge una serata legata alla storia locale.
Calendario serate


Sezione di dervio.org

Copyright (c) 2001-2002 Michele Casanova
E' garantito il permesso di copiare, distribuire e/o modificare il contenuto di queste pagine, seguendo i termini della Licenza per Documentazione Libera GNU, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation.



Inizio pagina