Scuola di Kitesurfing Mirror  

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(Ultimo aggiornamento: 05/05/05)

Mountainboard fatta in casa (con perfezionamenti e altre esperienze)

Come appassionato dell'aquilonismo da trazione in generale non potevo non essere attratto dalle mountainboard che altro non sono che delle speciali tavola derivate dagli skateboard e caratterizzate da dimensioni maggiori, per avere una più alta stabilità, e da ruote sovradimensionate, rispetto a quelle del diametro di pochi cm che si usano anche sui pattini a rotelle, che consentono di muoversi agevolmente su percorsi sterrati.

La mountainboard da me realizzata

Il fatto di avere sempre a disposizione le spiagge bianche, a Vada, mi ha invogliato ancora di più ad interessarmi ad un mezzo su ruote che mi potesse far scivolare anche sulla sabbia o comunque su fondi sterrati battuti più o meno consistenti che mi consentano di usare l'aquilone in ogni condizione meteorologica, anche e soprattutto con venti che spirano da terra.

Scartata subito l'idea di un carriolo, leggi buggy, per dimensioni e difficoltà di lavorazione, dovendolo costruire completamente ex novo, mi è sembrato naturale rivolgere le mie attenzioni alle mountainboard. Purtroppo, sia tramite internet che tramite le varie pubblicità sulle ben note riviste del settore, i prezzi per acquistare questo giocattolo non sono indifferenti, si parte da "poche" centinaia di sterline in UK e si arriva a qualche centinaio di euro qui in Italia.

Non sapendo, inoltre, se un acquisto poteva risolvere completamente le mie aspettative di possibilità di movimento su sabbia, più o meno compatta e umida o su terreni comunque morbidi, di sostenimento e resistenza al mio peso ed agli sforzi sotto la trazione di un aquilone mi sono domandato se non fosse il caso di provare a costruirmene una da solo ed a prezzi decisamente contenuti.

Devo dire che dopo un po' di sforzi ci sono riuscito e che con una ridotta spesa e con poche ore di lavoro ho realizzato una mountainboard casalinga che, per adesso, ho provato con soddisfazione su terra e sterrati vari e che da settembre potrò provare in tutta tranquillità anche in spiaggia con i miei fedeli C-Quad. 

Ma come è stata possibile la realizzazione di questo mostriciattolo?

La base di partenza è stata ovviamente uno skateboard del quale riutilizzare tavola e sterzi. E qui devo necessariamente ringraziare chi, compresomi perfettamente, ha risolto brillantemente il problema con un regalo extra per l'ultimo San Valentino rispondendo ad una mia richiesta che anche Babbo Natale aveva tralasciato.

lo skateboard originale

 

E' iniziata quindi la ricerca delle ruote, devo dire che è stata questa la cosa più difficile, che si è conclusa in un grande magazzino dove ho preso delle gonfiabili da 260mm, del tipo usato sulle bravette o sui carrelli di piccole imbarcazioni a vela (non per uso a rimorchio su strada), alla modica cifra di 10,90 € ciascuna.

Lo skateboard però doveva passare dalle sue dimensioni originali a qualcosa, sulla base dei dati e delle descrizioni tecniche raccolte, largo 45 cm e lungo oltre un metro. La cosa era facile spostando semplicemente il punto di fissaggio degli sterzi verso gli estremi della tavola, quattro fori, e creando un'adattatore per poter montare le mie nuove ruote sugli assi delle ruote originali ad una distanza opportuna per avere la stabilità e la tenuta richiesta.

Gli adattatori progettati e realizzati sono stati di due tipi ed il sistema attualmente in uso è, per motivi di robustezza, un ibrido che vi mostrerà in seguito. Tutte le lavorazioni meccaniche sono state effettuate con circa 5 Kg di acciaio in barre che , per mia fortuna, avevo in un vecchio deposito: un metro di barra cilindrica inox da 30 mm di diametro (80 cm di barra di acciaio normalissimo a sezione quadra per irrobustire gli assi nell'ultima modifica). L'unica cosa che occorre veramente a questo punto, forse la meno pratica, è quella di avere a disposizione un tornio e saperlo usare o avere un buon amico molto disponibile! A tal proposito ringrazio sinceramente Paolo B. che con estrema disponibilità e perizia ha realizzato gli adattatoti alla perfezioni curando meticolosamente i particolari e le rifiniture.

Gli adattatori progettati sono entrambi caratterizzati dal potersi avvitare su un lato sull'asse originale dello sterzo fornendo sull'altra estremità il supporto ideale per la nuova ruota gonfiabile. Il primo adattatore è stato realizzato con una forma tale da potersi adattarsi all'asse originale dello sterzo sovrapponendosi però, per 25 mm, alla struttura pressofusa dello sterzo stesso, realizzata con una lega leggera denominata zama; tale adattatore è risultato il migliore perchè più robusto, non ho avuto problemi particolari nel corso di varie prove.

adattatore tipo 1 - progetto in pdf

adattatore di tipo 1

(cliccando sul disegno lo avrete in formato pdf)

Visti i risultati e incoraggiato da varie foto di tavole simili trovate su internet ho provato ad alleggerire ed ha ridurre le dimensioni dell'adattatore in modo da farlo combaciare con la pressofusione in zama senza farla sormontare da nessun "rinforzo". Sono passato così ad un secondo adattatore del peso si soli 320 gr rispetto ai circa 600 gr del precedente.

adattatore tipo 2 - progetto in pdf

adattatore di tipo 2

(cliccando sul disegno lo avrete in formato pdf)

 

i due adattatori a confronto

Questo è il risultato ottenuto con l'adattatore, quello di tipo 2, più piccolo:

Il montaggio dell'adattatore di tipo 2.

 Si notano i 4 fori di fissaggio originali degli sterzi e la nuova posizione al margine.

Per la costruzione tutto bene ma il risultato alla fine è stato deludente. Dopo poche prove e salti decisi sulla tavola ho verificato, purtroppo, che un asse si era piegato.

Asse piegato e particolare dello sterzo

La piegatura credo che sia dovuta al fatto che l'asse dello sterzo non è continuo da destra a sinistra ma forse, in questi sterzi, gli assi sono realmente due semiassi affogati nella lega di zama e questa è stata, molto probabilmente, il punto debole ed ha causato la piegatura dell'asse stesso che adesso era privato dell'irrobustimento presente sull'adattatore di tipo 1 che, a questo punto è sicuramente il più consigliabile da realizzare.

A tale proposito posso suggerirvi di procurarvi non uno skate completo ma degli sterzi a parte, magari con asse unico e integro da parte a parte, che finalmente ho trovato in commercio anche a soli 13 € ciascuno e che sembrano più robusti e "professionali" di quelli a corredo del mio skateboard. Io avevo desistito dall'acquisto dei soli sterzi perchè in precedenza non li avevo mai trovati a meno di 60 - 70 €.

A questo punto ho cercato di ovviare al piegamento del semiasse irrobustendolo, dopo averlo raddrizzato, tramite una barra quadra di acciaio, con sezione esterna 20x20 mm. La barra è stata scelta di quella dimensione in modo da poterla infilare sul semiasse, il più possibile fino a fargli toccare lo sterzo, per poi inserirvi l'adattatore da avvitare normalmente sulla filettatura del semiasse stesso.

Per avere una  maggiore resistenza, per cautelarmi maggiormente, ho pensato che piuttosto che avere una barra per ogni semiasse fosse meglio avere una barra unica da un ruota all'altra. Per poter avere un unico pezzo ho sagomato le due barre, una per ciascuno dei semiasse di uno sterzo, come riportato nella figura seguente.

In questo modo ho reso possibile l'inserimento delle due barre sui semiassi in modo da creare il voluto "astuccio" di supporto con  le sagome realizzate, od i prolungamenti che dir si voglia, che si toccano in prossimità del centro dello sterzo. Sulla linea di contatto delle due barre ho fatto una saldatura che ha permesso di poter disporre, come mostrato nelle seguenti foto, di una unica barra di rinforzo tra una ruota e l'altra. A seguito della sagomatura e della saldatura le due semibarre ora sono una barra unica e solidale con lo sterzo, che potrà essere rimossa solo se tagliata, nella quale potranno essere infilati gli adattatori per poterli avvitare sulla filettatura del semiasse dello sterzo originale.

La barra contiene perfettamente l'adattatore, che ha un diametro di soli 14 mm, che può essere inserito e disinserito in qualsiasi momento non avendo punti di forza o di contatto. L'unica accortezza è stata quella di realizzare la barra di una lunghezza tale da non toccare il fermo della ruota per essere sicuri di poter avvitare completamente  l'adattatore, fino in fondo sulla battuta dello sterzo. 

In queste immagini viene evidenziata la sagoma della barra di irrobustimento sullo sterzo e la sua saldatura

Con questo stratagemma ho potuto ottenere la mia mountainboard nella sua versione definitiva, qui fotografata, che risponde adeguatamente alla mia prestanza fisica.

Ruote gonfiabili da 260mm, lunghezza 99cm, largezza 45cm, interasse ruote 73cm.

Ultimo ma non meno importante è la realizzazione degli agganci per i piedi, la mia scelta è stata improntata verso agganci molto ampi che lascino molta mobilità ai piedi, con e senza scarpe, e che servano in pratica solo in casi di emergenza quando si vola via con la tavola. Per realizzarli ho riciclato un vecchio nastro di tela largo 5 cm, utilizzando per il suo fissaggio i fori già presenti sulla tavola,  di quelli normalmente usati per fermare il carico sui portapacchi delle auto o per fissare il carico sui mezzi pesanti. Se volete qui potete comunque sbizzarrirvi con tutto quello che volete a disposizione, da spezzoni di cinture d'auto a footstraps veri e propri o corde o tubi plastici.

La versione completa e definitiva della mia mountainboard fatta in casa è stata realizzata grazie ad un impegno quantificabile in:

  • 43,60 € per le 4 ruote;

  • 18 € per lo skateboard da modificare; (possono diventare 26 per degli sterzi che credo già di ottima qualità e robustezza);

  • 90 cm di barra in acciaio del diametro di 30 mm (per lavorarla fate molta attenzione al tipo di filettatura dei perni degli sterzi su cui lavorate, generalmente non sono passo 8M ma 8MB, il che significa che il passo tra i filetti è di 1 mm, quindi più piccolo rispetto allo 8 standard);

  • 80 cm di barra di acciaio quadra da 20 mm di lato;

  • 4 rondelle adeguate al fissaggio delle ruote;

  • 1,5 ore di lavoro al tornio;

  • 45 minuti di sagomatura e saldatura barra quadra di irrobustimento;

  • un filo di grasso sull'asse delle ruote;

  • 30 minuti per il montaggio completo finale.

Confesso che mi ha richiesto un impegno orario maggiore fare questa pagina web (scrivere, fare ed adattare le foto, disegni ecc...) che non realizzare fisicamente il tutto. 

Ovviamente tutte le considerazioni fino ad ora fatte sono basate sul fatto che io non sono una piuma e che quando salto con tutti i miei "88" Kg sulla mia "creatura" non posso fargli proprio del bene e questo è per dirvi di prendere tutto in modo molto relativo. Questa pagina, ben lungi dal voler garantire un risultato sicuro a chiunque, vuole solo darvi uno spunto e qualche idea su come poter autocostruirsi una mountainboard. Ricordatevi che niente è assoluto, tanto dipende dalle caratteristiche e dalla qualità del materiale di base che usate e, ovviamente, dal vostro peso e dalla vostra irruenza. In ogni modo potrete inventarvi voi sia un altro sistema di prolunghe/adattatori che altri modi per realizzare/irrobustire il tutto, dovete solo sapere che ciò è possibile ....  buon lavoro e, sopratutto, buon divertimento !


Perfezionamento

Se non siete ancora contenti potete perfezionare la vostra tavola irrobustendola ulteriormente nella sua parte inferiore con una tavola aggiuntiva come nelle foto seguenti:

Si nota in primo piano un pezzo di perlina che ho incollato sotto la tavola originale dello skateboard e si notano anche dei bulloni sia su di essa che tra la sua estremità e lo sterzo. I bulloni servono sia a tenere la tavola al suo posto e sia a tenere fermi gli agganci che alla fine ho deciso di installare sulla mountainboard.

Il mio dubbio era mettere o non mettere gli agganci ?

Vari amici, più esperti di me, mi hanno dato pareri contrastanti, per certe cose è bene tenere la tavola ben agganciata ai piedi, per altre è bene saltare via senza il peso ed il malloppo pericoloso che ci segue come un fardello e ci mette a rischio ad ogni atterraggio. Alla fine ho adottato una soluzione molto "italiana" ......  ho realizzato degli agganci morbidi che posso sia usare normalmente, infilandoci i piedi, che ignorare calpestandoli senza che mi diano fastidio. Gli agganci li ho realizzati con del nastro di tela di 5 cm, un vecchio nastro per fissare i carichi ai portabagagli delle auto, avvolto su dei supporti di alluminio e imbullonato alla tavola proprio con i bulloni che si vedono nelle foto precedenti.

L'effetto finale è il seguente:

Il nastro dell'aggancio è molto resistente ma morbidissimo e se non voglio usarlo non da nessuna noia così come non danno fastidio nemmeno le teste dei bulloni che servono al suo fissaggio che, contrariamente a quanto temevo, sono invece molto utili per fornire un punto di presa ben sicuro sulla tavola che mostra meno la tendenza a scivolare e finire fuori controllo.


Altre esperienze

Per incoraggiarvi a perseverare nei vostri progetti vi mostro le foto di una mountainboard realizzata con originalità e semplicità da Max.

La tavola è stata poi accorciata, spostando gli agganci, e modificata ponendo sugli sterzi originali degli adattatori per poter utilizzare le ruote su cuscinetti a sfera da 10x22 mm (diametro interno x diametro esterno, due cuscinetti a ruota con distanziatore centrale). Il tocco finale di Max è stato quello di applicare una barra di irrobustimento sugli assi e degli straps da windsurf.

La tavola così realizzata, che con abbondante impiego di alluminio pesa solo 4,6 Kg., è stata provata e sottoposta ad una prova statica con un peso di 107 Kg e ad una prova dinamica con un "driver" di 80 Kg (.... un amico di Max).


Ultima novità è la bella realizzazione di Fabrizio:

Per vedere altre immagini della tavola potete cliccare sui seguenti collegamenti http://members.xoom.virgilio.it/bixso/myMTB/mtb_ver1_2.JPG , http://members.xoom.virgilio.it/bixso/myMTB/mtb_ver2_1.JPG , http://members.xoom.virgilio.it/bixso/myMTB/mtb_ver2_2.JPG , http://members.xoom.virgilio.it/bixso/myMTB/biXso&mtb.JPG .


 

Altre informazioni sulle mountainboard, percorsi da utilizzare foto e tecnica, sono disponibili sul sito Boardoffroad (www.boardoffroad.it) di Daniele.


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