Focus on
the family (FOF) è la più ricca ed una delle più famose organizzazioni
evangeliche degli Stati Uniti. Fu fondata nel 1977 da James C. Dobson, svolge,
in primo luogo, attività pastorale e fornisce consigli, consulenze ed
informazioni sulla famiglia e sulle relazioni sociali. Il gruppo riceve circa
9000 lettere e 2500 telefonate al giorno [1] .Negli
anni, l’organizzazione ha rafforzato il proprio impegno nei confronti della
politica impegnando le proprie energie nella lotta alla divisione tra Stato e
Chiesa, all’istruzione pubblica laica e al movimento per i diritti degli
omosessuali. Per sostenere queste ed altre iniziative, il FOF ha unito le
proprie forze a quelle di alcune delle figure più estremiste nel panorama della
destra religiosa.
Anima
di FOF è James Dobson, emerso negli anni come una delle figure più influenti in
campo evangelico. Al contrario di Robertson e Falwell, Dobson non ha raggiunto
l’apice della notorietà “calling sinners to repentance but [by] counseling
parents on toilet-training and spouses on mid-life crises.” [2] Dobson
dispensa i suoi consigli alle famiglie attraverso i suoi libri, dei veri bestseller,
e nel suo programma radiofonico quotidiano, inserito nel palinsesto di oltre
1600 stazioni radiofoniche. L’elemento che preoccupa maggiormente Dobson è la
“disintegrazione morale” della società americana: “Five years ago, people
wrote us about thumb-sucking and bed-wetting. Now they’re writing about
wife-beating, child abuse, manic depression, suicide, and satanic cults.”
[3] La sua posizione era ben chiara, come
dichiarato in occasione della convention dei Religious Broadcasters nel
1989: “we are engaged in this time in an enormous civil war of values, in
which the Judeo-Christian, biblical prescription we trust battle the
humanistic, avant-garde point of view that there are no absolutes, especially
if there is no money to be made.” [4] Nonostante
il tono di questa dichiarazione, Dobson si è prestato raramente a vere e
proprie “chiamate alle armi,” preferendo un approccio più discreto.
Figlio
di un predicatore itinerante della Chiesa del Nazzareno, Dobson fu sconvolto
dal crollo dei “valori” in corso negli anni ’60 e dagli effetti che questo
crollo sortiva sulle famiglie. Dopo aver dato vita, come già detto, a Focus on
the Family nel 1977, nel 1980 ottenne anche i primi incarichi politici
dall’amministrazione Reagan. Nel 1988, fece sentire tutto il suo peso politico
mobilitando i suoi seguaci contro il Civil Rights Restoration Act,
ritenuto un’inaccettabile intrusione nella sfera della libertà religiosa. Gli
uffici del Congresso ricevettero più di mezzo milione di telefonate di protesta
in un solo giorno [5] . L’Atto fu in
seguito approvato, nonostante il veto del Presidente.
Nel
1988 FOF acquisì il misconosciuto Family Research Council, un gruppo di
ricerca e di pressione guidato da Gary Bauer, consigliere di politica interna
di Reagan. Nel 1990, FRC poteva essere considerata una delle lobby
evangelico-cristiane più influenti di Washington.
Nonostante
i toni volutamente discreti del gruppo, non sono mancate uscite plateali da
parte di Dobson e compagni. In particolare, sul tema dell’aborto sono state
fatte le dichiarazioni più sconcertanti. Il paragone tra aborto ed Olocausto è
il più ricorrente:
“Now
admittedly, there are many differences between the oppression of the Nazi
regime and the policies of today’s Western governments. I would not weaken the
point by overstating it. But there are striking similarities, too. Hitler
murdered 6 million Jews; we in the United States have killed nearly 30 million
unborn babies. And what have many denominations done in response? They have
passed resolutions defending and even encouraging the killings, thereby
granting religious sanction to the horror.” [6]
Dobson
non ha mai nascosto la propria simpatia per Randall Terry, il leader di Operation
Rescue, il gruppo antiabortista sempre ai limiti della legalità. Non sono
mancati nemmeno gli atteggiamenti ambigui nei confronti di personaggi come
Michael Griffin, l’assassino del medico abortista David Gunn.
FOF ha
anche guidato numerose iniziative contro la legislazione che concede pari
diritti e pari opportunità agli omosessuali. Dobson ha concesso ampio spazio,
nelle sue trasmissioni e nelle sue rubriche, a Gene Antonio, l’autore di The
AIDS Cover-up, un testo in cui l’autore sostiene che l’AIDS sia lo
strumento principale di una tremenda cospirazione ordita dagli omosessuali. A
questa si accompagnano altre teorie in proposito:
“You
see these pink triangles they [the homosexuals] wear, a lot of these AIDS
carriers, and they say that the reason they wear this pink triangles is because
the homosexuals were forced to wear them in the Nazi death camps. The reality
is, the Nazi movement – the New World Order of its day – was put on the map by
militant homosexuals. The Brown Shirts were run by homosexuals. That is total
revisionist history they’re coming up with…the leadership of the Nazi movement
were homosexuals…we are facing a homosexual Gestapo.” [7]
Dobson preferiva
ricorrere ad argomenti più familiari alla destra religiosa, attaccando la
legislazione per i diritti dei gay parlando di “special privileges.” Questo
non diminuisce la pericolosità del messaggio lanciato da un organizzazione e da
un personaggio con un bacino di ascolto così alto. Dobson e FOF hanno avuto,
infatti, un ruolo da protagonisti anche durante l’amministrazione Bush e
durante gli anni ’90.
The
American Family Association.
Creata nel 1977 come National Federation for Decency
dal pastore metodista Donald Wildmon, l’American Family Association (AFA) si
autodefinisce “Christian organization promoting the Biblical ethic of decency in
American society with primary emphasis on T.V. and other media” e si scaglia
contro tutto ciò che è “ violent, sexual permissive, pro-gay, and
anti-Christian” nella cultura popolare [8] .
L’arma preferita è il
boicottaggio dei consumatori verso quei prodotti pubblicizzati in programmi
televisivi non graditi dal gruppo. Con la creazione dell’AFA, Wildmon venne
subito in contatto con altri campioni della causa religiosa conservatrice:
dalla collaborazione con l’onnipresente Jerry Falwell nacque la Coalition for
Better Television, ma Wildmon strinse significative alleanze anche con
Concerned Women for America, con FOF, con l’Eagle Forum di Phyllis Schlafly e
con il gruppo antiabortista American Life Lobby. La pratica del boicottaggio
era organizzato intorno ad un gruppo allargato denominato Christian Leaders for
Responsible Television (CleaR-TV).
Tra le
figure di spicco della destra religiosa, nessuno ha incentrato la propria
agenda politica sul pensiero antisemita come il leader dell’AFA. Gli attacchi
di Wildmon agli ebrei nascono dalla convinzione, non proprio originale, che i
mass media stiano organizzando un complotto contro la cristianità ed i suoi
valori. I valori cristiani, secondo l’AFA, sono “love, respect
for God and persons, honesty, marital fidelity, hope, faith, attitude, clean
speech, kindness, faithfulness, proper perspective toward possession, fairness,
forgiveness, etc.” I
valori non cristiani, ovviamente, “were the opposite.” [9] Nei
media, soprattutto in televisione, i valori anticristiani superano, di gran
lunga, quelli cristiani. Il potenziale antisemita di questa distinzione è
esplicitato dallo stesso Wildmon:
“I mean
by the term anti-Christian the same thing that a black would say when he says
that the Ku Klux Klan is racist or a Jew would mean when he says that the Nazis
were anti-Semitic. The study done by [Lichter and Rothman] indicated that 59%
of the people who are responsible for network programs were raised in Jewish
homes. If the people who control the networks in Hollywood were 59% Christian
and if they were only 1% as anti-Semitic as the networks currently are
anti-Christian, there would [be] a massive public outcry from the national
liberal secular media. But there is no public outcry. The only conclusion we
can reach therefore is that the national secular media condones the
anti-Christian programming.” [10]
La
convinzione che i media ed i network siano controllati da ebrei è parte
integrante del mito di una cospirazione ebraica sostenuto dai più integerrimi
venditori di odio quali la neonazista National Alliance e la National
Association for the Advancement of White People di David Duke. Ciononostante,
neanche questi gruppi avevano mai sostenuto che il “controllo ebraico” dei
media fosse paragonabile alle pratiche del KKK o che avesse comportato un
genocidio contro i cristiani simile a quello attuato dai nazisti.
Una delle
azioni più eclatanti dell’AFA fu la violenta campagna contro il film “L’ultima
tentazione di Cristo.” Le proteste contro questa controversa pellicola si
concentrarono interamente contro i produttori della MCA, Sidney Sheinberg e Lew
Wasserman. Wildmon non attaccò il regista Martin Scorsese, italo-americano e
cattolico, o lo sceneggiatore olandese protestante Paul Schrader, né tanto meno
l’autore del romanzo da cui il film fu tratto, il greco ortodosso Nikos
Kazantzakis. Gli strali dell’AFA colpirono la MCA “guidata dagli ebrei,”
responsabile di aver prodotto un’opera blasfema contro la cristianità.
L’organizzazione
si radicò, in maniera diffusa, su tutto il territorio degli Stati Uniti è poté
contare su frazioni locali molto attive, soprattutto nella lotta contro la
pornografia e contro i diritti dei gay.
Paul
Weyrich e la Free Congress Foundation.
Paul
Weyrich è stato, indubbiamente, uno dei principali teorici e strateghi della
Nuova Destra, sia politica che religiosa, nell’ultimo quarto di secolo. Il suo
obiettivo, in tutti questi anni, è rimasto immutato: favorire la rinascita
morale della nazione attraverso la politica. “We are talking about
Christianizing America,” affermava parlando del suo lavoro. “We are
talking about simply spreading the Gospel in a political context.”
[11]
Gia
citato, insieme a Richard Viguerie, come uno degli architetti della New Right,
Weyrich è anche il fondatore ed il presidente della Free Congress Foundation,
un thinktank impegnato a fornire informazioni e a favorire la coalizione
di gruppi e singoli attivisti della destra religiosa. Non a caso, i marchi
distintivi del movimento negli ultimi anni – attivismo locale, formazione
politica, formazione di coalizioni ed agende politiche di più ampio respiro,
uso delle nuove tecnologie – sono diretta emanazione di argomenti sui quali
Weyrich insiste sin dalla metà degli anni ’70.
Weyrich
è altresì noto per i suoi toni cupamente apocalittici. Definito dai
commentatori “Robespierre of the Right,” [12] contraddistinto
da un “dour, almost medieval pessimism,” [13] ha
sempre colpito tutti per la sua severità. L’editorialista conservatore Robert
Novak ha dichiarato: “I’m supposed to be the Prince of Darkness, but Paul’s
the only person who’s so tough that he gets hate mail from Mother Teresa.”
[14]
Infatti,
già più di dieci anni prima di Buchanan, Weyrich sosteneva che la battaglia
contro i sostenitori dei diritti dei gay, contro l’aborto, l’ERA e l’esclusione
all’esenzione fiscale delle scuole private è una parte dell’antico conflitto
tra Bene e Male. Nemico dichiarato del pluralismo religioso e del dissenso
democratico, Weyrich ebbe un’influenza innegabile sui toni e sulla strategia di
gran parte della destra religiosa.
La sua
carriera iniziò negli anni ’60 in Colorado, dove divenne direttore di una
stazione radiofonica di Denver. I suoi accesi editoriali colpirono l’attenzione
del magnate della birra Joseph Coors e del senatore Gordon Allot, che lo volle
con lui a Washington nel 1966. Negli anni ’70, stanco dell’“autocompiacimento
da country club” del GOP, sostenuto e finanziato da Coors, Weyrich fondò prima Research
and Analyses e, nel 1973, la Heritage Foundation, con lo scopo
dichiarato di sviluppare una nuova ossatura, intellettuale e politica, per i
conservatori. Nel 1974, sempre con il finanziamento di Coors, diede vita al Committee
for the Survival of a Free Congress, organizzazione che lo mise in contatto
con Viguerie. A questo si aggiunse, nel 1977, un thinktank, la Free
Congress Foundation, e la lobby che racchiuse l’intera struttura, Coalition
for America. Alla fine del decennio, Weyrich, Viguerie e Phillips fecero in
modo che il loro movimento, la New Right, riuscisse a trasformare la
tradizionale agenda politica del Partito Repubblicano in vera e propria
crociata di rivincita morale. “We are no longer working to
preserve the status quo,” sosteneva Weyrich. “We are radicals, working to overturn the
present power structure in this country.” [15]
Weyrich
partiva dalla convinzione che la maggioranza degli americani fosse socialmente
conservatrice. Promuovendo una politica basata sul risentimento, organizzando
il malcontento intendeva mobilitare la coalizione potenziale dei
disaffezionati, dei non registrati e, soprattutto, della comunità degli evangelici,
storicamente apolitica. Il primo obiettivo fu quello di organizzare
l’elettorato sensibile ai temi della famiglia facendo leva sulle questioni
maggiormente sentite, vale a dire l’aborto, l’omosessualità e l’obbligo di
preghiera nelle scuole pubbliche. Weyrich seppe anche cogliere i fermenti
provenienti dalla società. Con il suo sostegno, infatti, nacque, nel 1978, la National
Christian Action Coalition di Robert Billings che si mise a capo del
movimento delle famiglie in lotta per il ripristino dell’esenzione fiscale per
le scuole private confessionali. L’anno successivo, il demiurgo della destra
americano sostenne Judie Brown nella creazione di uno dei più importanti gruppi
antiabortisti del paese, l’American Life League , forte di 259.000 famiglie
associate e distintosi per aver paragonato Bill e Hillary Clinton ad Adolf
Hitler e l’aborto alla Soluzione Finale. A Weyrich si deve anche l’ingresso
nell’arena politica di Jerry Falwell e di Pat Robertson. Lo stesso nome Moral
Majority è stata una sua trovata.
Weyrich
fu un precoce e persistente critico di Ronald Reagan, convinto che l’apparente
vicinanza alla destra religiosa del Presidente sarebbe rimasta largamente nelle
intenzioni piuttosto che trovare applicazione pratica. La critica partiva dalla
constatazione che il Presidente aveva erroneamente subordinato le
preoccupazioni morali a quelle economiche. La concezione di Weyrich di
“conservatorismo culturale” poggiava sulla convinzione che esistesse un nesso
inscindibile tra i valori tradizionali occidentali, giudaico-cristiani, ed il
dominio secolare delle società occidentali. Questi
valori, enucleati nel manifesto della FCF, “Cultural Conservatism: Toward a
New National Agenda” del 1987, dovevano essere rafforzati “strengthening divorce laws,
abolishing abortion, providing private school voucher programs, helping the
poor through a new conservative doctrine of service, and reversing court
decisions that fail to recognize that a general encouragement of religion does
not violate the principle of separation of church and state.” [16]
Come
già accennato, Weyrich e stato un alfiere delle nuove tecnologie. La
dimostrazione pratica di questa sua attenzione verso i nuovi mezzi di
comunicazione si ebbe, nel 1993, con la nascita del C-NET, divenuto in breve
un’importantissima cassa di risonanza per il movimento conservatore e per le
sue parole d’ordine.
Muovendosi
sia nel circuito politico che in quello religioso, la FCF ha spesso unito le
proprie forze a quelle di altri gruppi o figure di frangia, come la John
Birch Society, attraverso Joseph Coors, la Liberty Lobby, i Recostruzionisti,
David Aldair, promotore di diverse campagne contro un presunto complotto gay e
Laszlo Pasztor, collaboratore di Weyrich e, in gioventù, collaborazionista in
Ungheria.
Citizens
for Excellence in Education.
Citizens
for Excellence in Education (CEE) fu fondato, nel 1983, da Robert Simonds con lo scopo
di portare la scuola pubblica, da un sistema di educazione religiosamente
neutrale, ad un sistema educativo basato sulla fede cristiana. La soluzione
proposta dal CEE ai tanti mali della scuola pubblica è molto chiara:
ripristinare l’obbligo di preghiera, bandire il linguaggio antibiblico,
insegnare la teoria del creazionismo al posto di quella evoluzionistica
ed eliminare tutto ciò che sia minimamente riconducibile al secular humanism.
Per applicare questa ricetta alle scuole, il principale obiettivo del CEE è
fare in modo che vengano eletti dei suoi sostenitori nei consigli scolastici. A
questo scopo, Simonds scrisse un opuscolo, intitolato How To Elect
Christians To Public Office, nel quale affermava, tra l’altro
“Government
and true Christianity are inseparable! […] Morality is based on Christian Bible
and must be proclaimed by our elected Christian representatives. The forces of
evil have rejoiced too long at our complacency and lack of political reality.
[…] Only Christians can truly represent the Judeo-Christian views. Therefore,
Christians should elect godly Christians, whenever possible. The church would
then be holding up God’s standard in society. […] The battleground of testing
for the church is in the public schools.” [17]
Secondo
alcuni osservatori, il progetto a lungo termine di Simonds prevede la totale
abolizione della scuola pubblica, avendo il leader del CEE contatti molto
stretti con il Revival’s National Coordinating Council, un gruppo che si
batte per l’abolizione della scuola pubblica, della Federal Reserve e
dell’Internal Revenue Service. [18]
L’immaginario
di Simonds è piuttosto ricco
“The
purpose of the new-age manipulators of public school children is obvious: to
destroy all children’s faith in God as a loving friend they can go to in prayer
at all times; to help to realize that they are God; and to open their minds to
séances and witchcraft for physical and psychological euphoria, elation,
ecstasy, wellness, relaxation, enhanced mental power, sensory and physical
sensations as well as stress relief. […] Parents must demand that our schools
cease using new-age occultic means to try to boost children’s so-called
‘self-esteem.’ Parents must cause our schools to return to building children’s
‘self-esteem’ through academic accomplishment.” [19]
L’attività
del CEE comprende anche un programma radiofonico, Issues in Education,
oltre ad una significativa attività editoriale, che comprende, ad esempio, la
diffusione di testi critici verso la separazione tra Stato e Chiesa, come The
political Mission of the Church del Reverendo Billy Falling. Secondo
quest’ultimo, il governo dovrebbe rappresentare “the police department
within the Kingdom of God on earth,” in grado di “impose God’s vengeance
upon those who abandon God’ laws of Justice.” Lo stesso Simond non ha esitato a
definire la separazione tra Stato e Chiesa un “mito socialista,” oltre che un
“eresia.” [20]
Nello
svolgimento della sua attività, il gruppo può vantare risultati notevoli: “CEE
has stopped the homosexual/lesbian invasion of our school’s classrooms wherever
we have parent chapters,” ha sostenuto Simond avendo stimato che “at its
present rate of infiltration, I predict a large percentage of all public high
school children will be coerced into homosexual/lesbian activity within five
years.” [21]
Altri
successi sono stati raggiunti dal CEE nel campo dei programmi scolastici,
riuscendo ad inserire la teoria della “apparizione improvvisa” al posto della
teoria evoluzionistica darwiniana.
Concerned
Women for America
nacque nel 1979 su iniziativa della signora Beverly LaHaye, moglie del noto e
battagliero predicatore evangelico Tim LaHaye. Il gruppo si prefisse il compito
di difendere i diritti della famiglia attraverso la preghiera e l’azione
pratica.
CWA,
forte di più di 600.000 membri, si è distinto nei circoli conservatori come
l’alternativa alla National Organization for Women (NOW) e, come
dichiarato dalla stessa LaHaye, si oppone a tutto ciò che il NOW propone,
facendosi paladino dei valori tradizionali americani. Gli strumenti di cui il
CWA si avvale sono semplici: “To pursue its goals, Concerned Women for
America combines old-fashioned prayer with modern political strategy,
letter-writing campaigns with litigation.” [22]
Principale
campo di azione del gruppo è il principio di separazione tra stato e chiesa, il
cosiddetto “wall of separation” eretto dai non credenti, che
intralcerebbe la loro libertà di pregare e di leggere la Bibbia nelle scuole e
negli uffici pubblici.
Un'altra
problematica affligge, però, la signora LaHaye ed il suo gruppo, ed è quella
degli omosessuali. “Of all the problems in America today, the homosexual
movement poses the most serious threat to families and children.”
[23] Contro i gay ed il “pericolo” da loro
rappresentato nei confronti dei bambini e della famiglia, il CWA ha dato alle
stampe diverse pubblicazioni destinate alle famiglie ed utili per proteggersi
dagli “attacchi” della lobby degli omosessuali.
In
questa particolare battaglia si sono distinti diversi altri gruppi, tra cui la Traditional
Values Coalition di Lou Sheldon.
Operation
Rescue (OR) fu fondata nel 1987 da Randall Terry a Binghamton, New York.
Secondo le parole del fondatore, lo scopo del gruppo è triplice:
“do
everything possible to rescue babies and their mothers from the nightmare of
abortion…, to provide resources for pregnant women, and to convey the value of
a human life from a Bible-based Christian perspective.” [24]
Sotto
la guida di Terry, OR ha reso popolare l’utilizzo dell’intervento fisico nella
protesta antiabortista, un approccio noto come “azione diretta”. Il gruppo
divenne noto in seguito alla campagna di assalti alle cliniche abortiste
attuata tra il 1988 ed il 1993, alcuni dei quali culminati in agguati o
persecuzioni nei confronti di medici ed infermieri delle suddette cliniche.
Questa tattica rientrava nel loro piano mirante alla creazione di un atmosfera
di violenza e paura tra i pazienti ed i medici, considerati l’anello debole nel
sistema dell’aborto terapeutico. Per di più, nel corso degli ultimi anni, Terry
ha diversificato la sua agenda di protesta, scagliandosi contro gli omosessuali
ed il sistema di istruzione pubblica e facendosi convinto sostenitore della
teocrazia.
Randall
Terry proveniva da una tipica famiglia liberal e, soprattutto, di forte
tradizione femminista. I suoi genitori erano insegnanti, sua madre, le tre
sorelle e tre delle sue zie erano attiviste femministe e si occupavano, in
particolare, di pianificazione familiare. L’esperienza di conversione fu
vissuta da Terry durante il suo periodo di vita on the road.
Responsabili di questa “folgorazione sulla via di Damasco” furono gli scritti
di Francis Schaeffer, popolare critico della cultura occidentale e figura di
riferimento nella pratica della disobbedienza civile in risposta all’aborto. “You
have to read Schaeffer’s Christian Manifesto if you want to understand Operation Rescue,”
ha dichiarato Terry in un’intervista [25] .
Nel 1983, insieme a sua moglie, iniziò a picchettare, a volantinare e a cercare
di dissuadere le pazienti davanti ad una clinica di Binghampton, facendo ben
presto proseliti ed organizzando sit-in e blocchi. Il libro di Joseph
Scheidler, pubblicato nel 1985, Closed: 99 Ways to Stop Abortion,
divenne un vero e proprio manuale di azione per Operation Rescue: la colla
nelle serrature delle cliniche, il sidewalk counseling, l’incatenamento
ai cancelli e la pratica del lock and block divennero elementi
distintivi del gruppo. Nel 1986, Terry fu arrestato per la prima volta per
essersi incatenato al cancello di una clinica. Sempre nello stesso anno, in
seguito ad una lunga serie di attentati esplosivi anonimi a danno di cliniche
in cui si praticava l’aborto terapeutico, Terry ed altri leader antiabortisti
firmarono un accordo di azione non violenta. Nonostante i buoni propositi,
diversi gruppi antiabortisti, tra cui il potentissimo National Right to Life
Committee, presero le distanze da OR, giudicandolo troppo estremista.
Nonostante ciò, Operation Rescue iniziò a guadagnare il sostegno di diverse
delle più consistenti comunità cristiane conservatrici. Terry ottenne
l’approvazione di Pat Robertson, James Dobson e Jerry Falwell; Dobson e
Robertson concessero spazio a Terry nei loro palinsesti e firmarono
l’introduzione al suo libro; Falwell fece una generosa donazione al gruppo.
Nonostante questo successo, OR cominciò trovarsi in guai finanziari attorno alla
metà degli anni ’90, soprattutto a causa delle ingenti spese giudiziarie che il
gruppo era costretto a sostenere nei vari processi intentati ai suoi attivisti.
Questi problemi portarono il gruppo alla bancarotta. Il quartier generale di
Binghamton fu chiuso, il gruppo si ricostituì sotto una nuova direzione e si
trasferì a Dallas. Terry non è neanche più, ufficialmente, legato
all’organizzazione, pur rimanendo un importante portavoce ed organizzatore.
La più
eclatante delle manifestazioni di protesta di Operation Rescue ebbe luogo a
Wichita, in Kansas, nel 1991. Per 46 giorni Terry ed i suoi attivisti
presidiarono la clinica del dott. George Tiller, ferito in un attentato tesogli
da un attivista di lungo corso di OR nel 1993, riuscendo ad attirare 35 mila partecipanti
e portando all’arresto di 2700 persone. La manifestazione fu definita “la
guerra di Wichita.” [26]
Bill
Clinton, per il suo sostegno al diritto di aborto, è stato spesso bersaglio di
Terry. Durante la Convention democratica del 1992, Terry riuscì a far
consegnare al futuro presidente un feto da uno dei suoi supporter. Nell’ottobre
dello stesso anno, alla vigilia delle presidenziali, il leader di OR inviò una
sua lettera a 27 mila pastori d’America. Il messaggio contenuto nella missiva
era piuttosto chiaro: ”To vote for Bill Clinton is to sin against God.”
L’esortazione invitava i pastori a non preoccuparsi delle possibili ritorsioni
sull’esenzione fiscale delle loro chiese dovute ad una loro posizione ostile nei
confronti del governatore dell’Arkansas: “Our tax-exempt status be damned if
it prevents us from proclaiming God’s truths.” [27] Alla
lettera fece seguito un pamphlet dello stesso Terry, diffuso in 140 mila
copie, in cui l’autore continuava con le sue invettive contro Clinton, definito
come “a neo-pagan with a veneer of Christianity.” Tutto
lo scritto era dominato da toni apocalittici: “If Bill Clinton is elected, he will help destroy
three centuries of Christianity in America….” [28]
A
partire dal 1992, in occasione della Convention repubblicana a Houston, Terry
cercò l’appoggio di Don Treshman e della sua Rescue America (RA) nella
battaglia per il diritto alla vita. Rescue America era un gruppo minore con
obiettivi simili ad OR e divenuto tristemente noto nel 1993 quando un suo
attivista, Michael Griffin, uccise in un attentato un medico abortista di
Pensacola, David Gunn. La campagna contro Gunn era stata estremamente violenta:
i membri di Rescue America avevano tappezzato la città di Pensacola di
manifesti con la foto del medico sovrastata dalla scritta “WANTED.” La postilla
“DEAD or ALIVE” fu aggiunta dal gesto scellerato di Griffin. Treshman, lontano
dal condannare o quanto meno stigmatizzare l’accaduto, provvide a raccogliere
fondi per la famiglia di Griffin, condannato nel frattempo all’ergastolo. Il
sostegno di Treshman all’assassino di Gunn non fu solo materiale: “We don’t
condemn it [Gunn’s murder] because morally it can be justified… operating an
abortion clinic was equivalent to running a concentration camp.”
[29]
Dal
1993, OR fece propri molti dei sistemi di RA, in particolare la pratica dei
manifesti con le foto dei medici abortisti complete di indirizzi e recapiti
telefonici. All’inizio dello stesso anno Terry inaugurò corsi di addestramento
di 12 settimane rivolti a simpatizzanti e attivisti di OR. I corsi presero il
suggestivo nome di IMPACT (Institute of Mobilized Prophetic Activated Christian
Training). Gli obiettivi di questi corsi erano ben chiari fin dalle parole
d’ordine lanciate da Terry ai suoi supporter: “Intolerance is a beautiful
thing” o, a scelta, “We’re going to make their lives a living hell.”
[30] Questi sviluppi portarono sempre gruppi e
personalità della destra religiosa a prendere le distanze da Operation Rescue.
Garry
Wills individuava nelle strategie di Terry e dei membri di OR un’applicazione
pratica del teo-terrorismo [31] propugnato
dai Recostruzionisti di R. J. Rushdoony, anche in base ai numerosi
contatti avvenuti tra i due leader. Questa vicinanza poteva essere riscontrata
anche nei toni sempre più virulenti adottati da Terry nei suoi discorsi
pubblici: nel luglio del 1993 invitò tutti i cristiani a divenire “intolerant
zealots regarding baby-killers, sodomites, condom-pushers and that pluralism
nonsense.” Qualche giorno dopo, promovendo il suo libro Why
Does a Nice Guy Like Me Keep Going to Jail?, proclamava in una chiesa
dell’Indiana: “I want you to just let a wave of intolerance wash over you. I
want you to let a wave of hatred wash over you. Yes, hate is good.”
Rivisitando temi già noti, il leader di OR ebbe a dichiarare: “If America is going to survive,
it must be rebuilt squarely on the Ten Commandments. Not republicanism. Not
conservatism. Not family values…. Our goal is a Christian nation. We have a
biblical duty, we are called by God, to conquer this country. We don’t want
equal time. We don’t want pluralism. We don’t fear the word ‘theocracy’.”
[32]
Il Ricostruzionismo,
in senso lato, è un progetto che prevede la ricostruzione, da parte dei
cristiani, di ogni aspetto della civiltà occidentale in accordo con le
indicazioni bibliche, a partire dagli Stati Uniti. Questa teoria si fonda sulla
convinzione che la legge di Dio, così come descritta nella Bibbia, sia rivolta
a tutta l’umanità ed in ogni epoca, e che costituisca l’unica legittima base
per la cultura.
Obiettivo
dei Ricostruzionisti e quello di abbattere la quasi totalità delle strutture
del sistema americano per riedificarle sulla base del codice Mosaico, ritenuto
un perfetto modello per l’ordine sociale. Questo sforzo di “rifare l’America” sul
modello dell’antica Israele comporterebbe non solo l’abolizione del Governo
Federale piuttosto che del sistema di istruzione pubblica, ma dell’intera
tradizione liberale occidentale, incluse la sovranità popolare, le libertà
civili e le libertà naturali, come la libertà di coscienza e la separazione tra
Stato e Chiesa [33] .
Secondo
le parole dei dirigenti del movimento, il fondatore Rousas John Rushdoony ed il
portavoce Gary North, “the perfect love of God necessarily involves the
perfect hatred of God’s enemies.” [34] La
distruzione dei nemici di Dio può essere attuata attraverso il più controverso
degli obiettivi dei Ricostruzionisti, vale a dire l’utilizzo del codice legale
della Bibbia ebraica come base del codice civile. Questo codice prevede, tra
l’altro, la pena di morte per l’adulterio, l’omosessualità, la blasfemia, la
delinquenza giovanile e la professione di “false dottrine”. I peccati non
capitali sono puniti, invece, con la schiavitù.
Il
movimento non ha mai nascosto il proprio disprezzo per il governo e la cultura
liberale, ritenendo la democrazia una vera e propria eresia.
Pur non
essendo il nocciolo duro degli aderenti particolarmente numeroso né unito,
molte delle tematiche dei Ricostruzionisti sono state assorbite dalla destra
religiosa, anche se questo non è avvenuto per le tesi estreme. Rushdoony ebbe
un forte influsso sul nascente attivismo evangelico negli anni ’60 e ’70 ma,
ora, rappresenta una figura scomoda per la destra religiosa “istituzionale” a
causa della sua intolleranza teocratica. Nonostante ciò, Rushdoony e North sono
apparsi diverse volte nelle trasmissioni di Robertson e Kennedy ed hanno dato
il loro contributo ad organizzazioni quali la Free Congress Foundation,
la Traditional Value Coalition e Citizens for Exellence in Education
in qualità di eminenti teologi cristiani.
I due
leader Ricostruzionisti hanno condiviso un’altra importante esperienza con i
maggiori esponenti della destra religiosa, personaggi del calibro di Pat
Robertson, Jerry Falwell, James Dobson, Beverly e Tim LaHaye, Phyllis Schlafly,
Paul Weyrich e Donald Wildmon: sono stati membri del Council for National
Policy, un’organizzazione segreta di stampo ultraconservatore.
Quest’esperienza, insieme alle collaborazioni con la rivista Conservative
Digest, mise in contatto Rushdoony con importanti uomini d’affari e
politici interessati soprattutto alle sue considerazioni economiche e alle sue
posizioni in favore della rivolta fiscale.
In ogni
modo, le interazioni più significative tra Ricostruzionisti e leader della
destra religiosa ebbero luogo sotto l’egida della Coalition on Revival
(COR), un network evangelico, finanziato da importanti politici e uomini
d’affari del campo conservatore, creato allo scopo di promuovere una
rigenerazione cristiano-conservatrice della cultura americana.