Complicanze Croniche

I problemi a lungo termine della malattia diabetica

Per garantire al paziente diabetico una buona qualità di vita è estremamente importante che egli accetti la sua patologia in modo sereno e comprenda quanto il suo futuro possa essere condizionato dall'insorgenza delle complicanze. Oltre ad evitare il verificarsi di problemi di tipo acuto, visti nella sezione precedente, il trattamento del paziente diabetico, modificando lo stile di vita ed applicando tutte le risorse farmacologiche necessarie, è in grado di influenzare grandemente l'evoluzione della malattia, prevenendo le complicanze croniche o riducendone la gravità.

Le alterazioni alla base delle complicanze croniche si verificano principalmente a carico del sistema vascolare (angiopatia) e del sistema nervoso (neuropatia). Queste alterazioni conducono a danni d'organo specifici, frequenti nel diabetico: insufficienza circolatoria agli arti inferiori, cardiopatia, alterazioni della funzionalità renale, complicanze oculari (retinopatia, cataratta), disturbi ai nervi periferici ed impotenza sessuale. La causa dello sviluppo delle complicanze non sembra risiedere primariamente nel deficit di insulina, ma nel protrarsi della condizione di iperglicemia, che altera le strutture tessutali. Questo ribadisce ancora una volta l'importanza di un buon controllo metabolico nel paziente.
C'è da notare che non tutti i diabetici sviluppano complicanze croniche con la stessa gravità, il che ha fatto supporre che esistono altri fattori in causa. Numerosi studi hanno dimostrato che vi è una suscettibilità genetica (predisposizione costituzionale) e su questa interagiscono fattori ambientali. A proposito di questi ultimi, vi è da ricordare la comprovata importanza dei seguenti fattori:
  • fumo
  • ipertensione arteriosa
  • alimentazione eccessiva e ricca di grassi (obesità)
che sono già di per sé stessi, a prescindere dalla presenza o meno della malattia diabetica, fattori di rischio cardiovascolare. In un paziente diabetico la loro importanza è ancora superiore, in quanto gli effetti negativi concorrono assieme allo sviluppo delle complicanze.

Il decorso naturale delle complicanze croniche è suddivisibile in due fasi: una prima fase funzionale, in cui le lesioni sono ancora reversibili ed una seconda danno organico in cui le compromissioni d'organo tendono a divenire irreversibili.