Le arterie coronarie del cuore sono rappresentate in bianco. Una placca, di colore giallo, ha ostruito una delle arterie. Vi può essere angina ed infarto miocardico


In questa immagine, irradiazione classica del dolore anginoso (in giallo)

Cardiopatia ischemica

La cardiopatia ischemica è una condizione patologica dovuta all'insufficiente irrorazione sanguigna del cuore da parte delle sue arterie "nutritizie", le coronarie. La macroangiopatia diabetica, contribuendo a determinare le alterazioni delle arterie coronarie, rende più frequente e più precoce questa malattia.

Il sintomo più caratteristico è il dolore localizzato al centro del petto, ed irradiato alla spalla ad al braccio sinistro (angina pectoris). Questo dolore è descritto come costrittivo, opprimente ("peso sul petto"); la sua durata è breve, qualche minuto, e di solito regredisce spontaneamente o con una terapia a base di nitroderivati (nitroglicerina), somministrabili anche come compresse sottolinguali.
L'angina, come abbiamo detto sopra, è dovuta all'ischemia del muscolo cardiaco, cioè un insufficiente apporto di sangue ad esso. Se questo deficit si protrae a lungo o se è di maggiore entità, ad esempio se causato da occlusione completa di uno o più rami delle arterie coronarie, la mancanza di nutrimento delle cellule cardiache può danneggiarle sino alla necrosi (morte cellulare): si ha in questo caso il più grave quadro dell'infarto miocardico. Il dolore dell'infarto è di solito più imponente, non recede con la nitroglicerina e tipicamente dura più di 30 minuti.
Un importante fatto da tenere presente è che, nel diabetico, la cardiopatia ischemica può non presentare una sintomatologia dolorosa conclamata. La compromissione del sistema nervoso causata dal diabete può annullare la percezione di dolore, rendendo la malattia più insidiosa: ciò è stato confermato da studi su diabetici con infarto miocardico, il 42% dei quali non aveva avvertito dolore o presentava una sintomatologia atipica.

Altre varianti di dolore anginoso possono presentare un'irradiazione diversa, rispetto a quella classica al braccio sinistro, che coinvolge ad esempio il braccio destro o la base della mandibola. In alcuni casi il dolore primario è addirittura localizzato a livello dello stomaco, facendo ritenere al paziente che si tratti di un problema digestivo.

La diagnosi di cardiopatia ischemica è suggerita dai dati anamnestici (il racconto del paziente) e dalla scomparsa del dolore in 1-3 minuti con la somministrazione di nitroglicerina. Vi sono poi gli esami strumentali e di laboratorio, come l'importante elettrocardiogramma (che al di fuori delle crisi può però essere del tutto normale) e gli enzimi cardiaci che, essendo liberati dalle cellule cardiache sofferenti, aumentano nel sangue circolante e possono essere svelati con appositi test.

Anche in questa condizione, come visto per le altre manifestazioni di macroangiopatia, è importante il controllo di altri fattori di rischio aggiuntivi, come il fumo di tabacco, l'ipertensione arteriosa e l'iperlipidemia (grassi nel sangue). I pazienti che non rispondono alla terapia medica vanno sottoposti ad interventi di rivascolarizzazione coronarica (by-pass) o, in qualche caso, a "disostruzione" delle arterie coronarie colpite tramite un catetere (angioplastica transluminale).