La "luna di miele" nel diabete

Dopo la diagnosi di diabete di tipo 1 e l'inizio della terapia insulinica puo' verificarsi uno strano fenomeno, che dà l'illusione che la malattia sia improvvisamente "guarita": la glicemia (il livello di glucosio nel sangue) ritorna normale o comunque non eccessivamente elevata e il fabbisogno di insulina diminuisce notevolmente (sino a rendere a volte possibile la sospensione delle iniezioni sottocutanee). Questo periodo di tempo, che puo' durare da alcuni mesi a due anni dopo la diagnosi, viene definito "luna di miele", paragonandolo al periodo di vacanza dei primi tempi di matrimonio: una parentesi felice, ma sfortunatamente non eterna!

Quando si manifestano i primi sintomi del diabete la maggioranza delle cellule endocrine del pancreas che producono l'insulina è ormai distrutta (l'80-90% del totale) e si rende quindi necessaria la somministrazione di insulina come farmaco, per riportare la glicemia a livelli normali. A questo punto, nei soggetti in cui si verifica la "luna di miele", le cellule ancora funzionanti riprendono momentaneamente la produzione di insulina, consentendo al paziente una riduzione o addirittura una sospensione delle iniezioni di insulina.
Purtroppo questo fenomeno è solo temporaneo, dal momento che anche questo 10-20% di cellule "attive" nella produzione dell'ormone cessa poi la sua funzione: non si tratta quindi di una guarigione. E' necessario quindi fornire una corretta informazione al paziente, al fine di evitare le forti ripercussioni psicologiche (specie in bambini ed adolescenti) che possono verificarsi nel momento in cui si rendono nuovamente necessarie le iniezioni di insulina. In questo momento viene a cadere l'illusione di "essere guariti" e vi possono essere momenti di tensione familiare, con comparsa di sentimenti di rivolta e depressione.

Una corretta informazione circa la natura della malattia diabetica e della sua evoluzione, che puo' comprendere anche la manifestazione della "luna di miele", è la migliore strategia per evitare le difficolta' psicologiche connesse alla diagnosi di questa malattia.