Tappa
Eraclea Minoa
Chilometri percorsi
nessuno
Durata del viaggio
nessuna
Data
Mercoledì, 16 Luglio 2003
Mi alzo presto e esco con Laura a fare una passeggiata sulla spiaggia.
Subito si unisce a noi un cane randagio. E' vecchio e malandato, le sue zampe posteriori sono deformate dall'artrite, ma si prodiga in corse e tuffi a fianco a noi per dimostrarci il suo bisogno di affetto e compagnia o, più prosaicamente, sperando in qualche donazione alimentare.
Si ferma solo quando io faccio la voce grossa. Si blocca sulla sabbia e, quando non lo guardo direttamente lo vedo, con la coda dell'occhio, seguirci quatto quatto. Se mi volto di scatto e lo fisso lui si ferma. Fa così per tre quattro volte poi capisce, poverino, di non essere molto desiderato (soprattutto da Laura che un po' ha paura) e sparisce nella pineta.
Come a Porto Palo mi ritornano alla mente i cartoni animati e mi sento un po' bastardo anch'io.

Passiamo una tranquilla giornata al mare.
La spiaggia chiara è contornata da alte scogliere di roccia bianca e friabile e la pineta, alle spalle, garantisce una fresca dimora per il camper.
Nel pomeriggio Marta, Giulia, Enrico e Marco si lasciano coinvolgere in una partita di pallone dall'animazione del campeggio, peraltro non troppo fastidiosa. Io salto il turno perché, al momento della chiamata, ero via ed un po' me ne dispiace. Ne approfitto per fare qualche ripresa e fotografia della partita che viene miseramente persa dai nostri (2-5).
Questo non fa certo onore a Marco, presidente della Società Calcistica del nostro quartiere, il PGS Concordia, nelle cui file milita anche Enrico.

Per compensare, in parte, la sconfitta, Fabrizia che è una profe di educazione fisica (o meglio di "fisica" come ho scoperto dicono oggi i ragazzi delle medie) ci dirige, al tramonto, in una serie di corroboranti esercizi sulla spiaggia.

A cena, non abbiamo voglia di preparare e sfruttiamo, senza molta soddisfazione, il ristorante del campeggio.

Ci troviamo infine, con Ugo e Paola, al camper di Marco a fare quattro chiacchiere notturne, ignorando abilmente gli inviti dell'animazione.

I ragazzi invece la sfruttano sino all'ultimo e si arrabbiano anche quando, verso mezzanotte, andiamo a chiamarli.

.

 

Home Precedente
 
Home Prossima